Juve Stabia, tifosi obbligano giocatori a restare in mutande

Calcio
La squadra della Juve Stabia
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Un gruppo di ultras ha atteso la squadra di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, di ritorno da una trasferta, intimando di levarsi gli indumenti: "Non siete degni di indossare questa maglia"

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Sei sconfitte consecutive, l'onta dell'ultimo posto in classifica, raggiunti dalla Pistoiese dove ieri è arrivato l'ultimo ko: troppo per i tifosi passionali della Juve Stabia (Prima divisione, girone B), la squadra di Castellammare di Stabia (Napoli), che hanno atteso i calciatori di ritorno nella notte dalla trasferta. Non siete degni di vestire la casacca gialloblù: questo il messaggio dei supporter dopo un viaggio di 700 chilometri gonfio di amarezza e rabbia. E così hanno chiesto con energia che i loro ex pupilli si  svestissero dei colori sociali così che alcuni sono stati lasciati in mutande.

Una richiesta che ha scosso particolarmente i calciatori, qualcuno è stato visto con le lacrime agli occhi. I tifosi, dopo aver sbollito la loro rabbia nel piazzale dello stadio, il  Romeo Menti, sono andati via. Tra le "vespe" giocano, calciatori che hanno calcato campi di serie A e B come Capparella, Rastelli e Biancolino. In società la parola d'ordine è non drammatizzare, con parole di comprensione verso i supporter delusi. La protesta, secondo il direttore sportivo della squadra, Roberto Amodio, "è il frutto di una grande amarezza. Non ci sono state  minacce, nessuno è stato aggredito, solo l'invito a non indossare la casacca gialloblù se non si è in grado di dare  tutto per la squadra. Sono tifosi che hanno fatto 700 chilometri per tornare a casa, non vanno assolutamente criminalizzati".