Ranieri: ''Pesa non aver sfruttato il pari dell'Inter''
CalcioL'allenatore romano è amareggiato dalla sconfitta di Marassi ma riconosce la grande prestazione di un Genoa lanciatissimo nella lotta Champions: "Adesso dobbiamo giocare soprattutto per noi stessi"
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A Claudio Ranieri non è piaciuto prendere gol in contropiede in casa del Genoa, quello dell'ex Palladino che ha deciso la sfida del Marassi in favore dei rossoblu.
"Me lo chiedo anche io come sia potuto succedere, i ragazzi forse erano stanchi ed anche il guardalinee non ha ben valutato".
"Sono stati episodi tutti particolari - le parole del tecnico bianconero ai microfoni di Sky - Il gol di Iaquinta era valido, siamo stati dei polli a prendere una rete a fine primo tempo. E dopo essere riusciti a rientrare in partita dovevamo stare calmi, senza fare il fuorigioco...".
Quel che l'allenatore romano non nasconde è la grande prestazione di un Genoa lanciatissimo nella lotta a due con la Fiorentina per il quarto posto: "Il Genoa ha giocato meglio di noi, però stavamo facendo la nostra partita con caparbietà e voglia di far bene. Se ci è mancato un Thiago Motta in mezzo al campo? Tirare fuori la partita di Poulsen oggi dopo aver fatto un gran campionato mi pare ingeneroso".
L'amarezza di Ranieri aumenta al pensiero del 2-2 tra Inter e Palermo, un'occasione di accorciare la forbice con la capolista e riaprire davvero il campionato: "Pesa tantissimo non aver sfruttato il pari dell'Inter, dovevamo accorciare le distanze. Ora dovremo giocare lo scontro diretto in casa ancora piu' arrabbiati, disputando una grande partita".
A sei turni dalla fine, la Juve dovrà pensare a salvaguardare innanzitutto la piazza d'onore dagli assalti di Milan e Genoa: "Dobbiamo giocare soprattutto per noi stessi, come sempre, e alla fine tireremo le somme come abbiamo sempre fatto".
Ranieri, infine, risponde a distanza a Mourinho, che ha fatto sapere di attendere da Moratti un poker di rinforzi per la prossima stagione: "Se a lui servono quattro giocatori e sono tre anni che vincono lo scudetto... Dire quanti ne servono a noi non si può. Dove e in quale zone del campo? Ne parlo solo con i dirigenti, anche perché tutte queste voci innervosiscono anche chi è un professionista".
A Claudio Ranieri non è piaciuto prendere gol in contropiede in casa del Genoa, quello dell'ex Palladino che ha deciso la sfida del Marassi in favore dei rossoblu.
"Me lo chiedo anche io come sia potuto succedere, i ragazzi forse erano stanchi ed anche il guardalinee non ha ben valutato".
"Sono stati episodi tutti particolari - le parole del tecnico bianconero ai microfoni di Sky - Il gol di Iaquinta era valido, siamo stati dei polli a prendere una rete a fine primo tempo. E dopo essere riusciti a rientrare in partita dovevamo stare calmi, senza fare il fuorigioco...".
Quel che l'allenatore romano non nasconde è la grande prestazione di un Genoa lanciatissimo nella lotta a due con la Fiorentina per il quarto posto: "Il Genoa ha giocato meglio di noi, però stavamo facendo la nostra partita con caparbietà e voglia di far bene. Se ci è mancato un Thiago Motta in mezzo al campo? Tirare fuori la partita di Poulsen oggi dopo aver fatto un gran campionato mi pare ingeneroso".
L'amarezza di Ranieri aumenta al pensiero del 2-2 tra Inter e Palermo, un'occasione di accorciare la forbice con la capolista e riaprire davvero il campionato: "Pesa tantissimo non aver sfruttato il pari dell'Inter, dovevamo accorciare le distanze. Ora dovremo giocare lo scontro diretto in casa ancora piu' arrabbiati, disputando una grande partita".
A sei turni dalla fine, la Juve dovrà pensare a salvaguardare innanzitutto la piazza d'onore dagli assalti di Milan e Genoa: "Dobbiamo giocare soprattutto per noi stessi, come sempre, e alla fine tireremo le somme come abbiamo sempre fatto".
Ranieri, infine, risponde a distanza a Mourinho, che ha fatto sapere di attendere da Moratti un poker di rinforzi per la prossima stagione: "Se a lui servono quattro giocatori e sono tre anni che vincono lo scudetto... Dire quanti ne servono a noi non si può. Dove e in quale zone del campo? Ne parlo solo con i dirigenti, anche perché tutte queste voci innervosiscono anche chi è un professionista".