Milan e Inzaghi da urlo, cinquina al Toro. Juve agganciata
CalcioNel posticipo della 32.a giornata i rossoneri sbrigano senza difficoltà la pratica granata. Un 5-1 che lancia la squadra di Ancelotti al secondo posto. Super Pippo mattatore del match con una tripletta. GUARDA I NUMERI DELLA GARA
MILAN-TORINO 5-1
13, 37' e 60' Inzaghi, 68' rig. Kakà, 80' Franceschini (T), 90' Ambrosini
Guarda la cronaca
Un Milan così bello, cinico e attento non lo si vedeva da tempo immemore. La ghiotta occasione di agguantare la Juventus al secondo posto in classifica era una chance troppo succulenta per lasciarsela sfuggire. La formazione di Ancelotti non solo si è fatta trovare pronta all'appuntamento, ma ha sciorinato il più bel calcio della sua stagione fatta di alti, pochi, e di bassi, troppi. Mattatore del Torino è stato, una volta di più, Super Pippo Inzaghi, autore di una tripletta (la terza contro Camolese) che ha spalancato le porte verso la piazza d'onore in campionato. Ad arrotondare il punteggio ci ha pensato Kakà su calcio di rigore, accordato per fallo di Sereni su Ambrosini e poi, nel finale, lo stesso centrocampista rossonero.
Al di là del risultato, tuttavia, conforta una prestazione degna della qualità della squadra rossonera. Un Beckham in serata stratosferica e non solo per l'assist a Inzaghi in occasione del 2-0 (siglato di testa come il vantaggio), ma anche sotto il profilo della copertura difensiva, ha accompagnato l'egregia prova di Flamini, Pirlo e Ambrosini, mentre la retroguardia non ha praticamente corso rischi. Merito del Milan o demeriti del Torino? La verità, con una buona soglia di certezza, sta nel mezzo. Troppo poco quanto proposto dai granata in una gara che ha esaltato le doti della formazione di Ancelotti. A poco è servito il gol della bandiera di Franceschini che ha chiuso il confronto sul 5-1.
Kakà ha dimostrato di essere in netta crescita, almeno rispetto alla gara col Chievo e Ronaldinho, subentrato a inizio ripresa a Pato (positiva anche la sua prova) ha dato un contributo importante di qualità, rivelandosi decisivo nella palla filtrante offerta a Super Pippo per il momentaneo 3-0. All'appello è mancato solo Shevchenko, non ancora in grado di segnare in campionato in questa stagione. Ma poco importa se la squadra è capace di esprimersi su questi livelli: un buon modo per concludere la stagione neanche troppo lontani dall'Inter, ma soprattutto l'importanza di un posto Champions da mettere al sicuro per poter partire di slancio a caccia di nuovi successi.
13, 37' e 60' Inzaghi, 68' rig. Kakà, 80' Franceschini (T), 90' Ambrosini
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Un Milan così bello, cinico e attento non lo si vedeva da tempo immemore. La ghiotta occasione di agguantare la Juventus al secondo posto in classifica era una chance troppo succulenta per lasciarsela sfuggire. La formazione di Ancelotti non solo si è fatta trovare pronta all'appuntamento, ma ha sciorinato il più bel calcio della sua stagione fatta di alti, pochi, e di bassi, troppi. Mattatore del Torino è stato, una volta di più, Super Pippo Inzaghi, autore di una tripletta (la terza contro Camolese) che ha spalancato le porte verso la piazza d'onore in campionato. Ad arrotondare il punteggio ci ha pensato Kakà su calcio di rigore, accordato per fallo di Sereni su Ambrosini e poi, nel finale, lo stesso centrocampista rossonero.
Al di là del risultato, tuttavia, conforta una prestazione degna della qualità della squadra rossonera. Un Beckham in serata stratosferica e non solo per l'assist a Inzaghi in occasione del 2-0 (siglato di testa come il vantaggio), ma anche sotto il profilo della copertura difensiva, ha accompagnato l'egregia prova di Flamini, Pirlo e Ambrosini, mentre la retroguardia non ha praticamente corso rischi. Merito del Milan o demeriti del Torino? La verità, con una buona soglia di certezza, sta nel mezzo. Troppo poco quanto proposto dai granata in una gara che ha esaltato le doti della formazione di Ancelotti. A poco è servito il gol della bandiera di Franceschini che ha chiuso il confronto sul 5-1.
Kakà ha dimostrato di essere in netta crescita, almeno rispetto alla gara col Chievo e Ronaldinho, subentrato a inizio ripresa a Pato (positiva anche la sua prova) ha dato un contributo importante di qualità, rivelandosi decisivo nella palla filtrante offerta a Super Pippo per il momentaneo 3-0. All'appello è mancato solo Shevchenko, non ancora in grado di segnare in campionato in questa stagione. Ma poco importa se la squadra è capace di esprimersi su questi livelli: un buon modo per concludere la stagione neanche troppo lontani dall'Inter, ma soprattutto l'importanza di un posto Champions da mettere al sicuro per poter partire di slancio a caccia di nuovi successi.