Se persino l'Onu si spacca sul razzismo, figurarsi gli stadi

Calcio
Mario Balotelli, bersaglio di insulti razzisti durante Juventus-Inter di sabato scorso
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Cronaca di oggi: l'Occidente si divide sulla partecipazione alla Conferenza Durban II di Ginevra contro il razzismo. Davanti a certi equilibrismi, ci stupisce allora che il nero Mario Balotelli non esca incolume da un bagno nella demenza degli ultras?

di PAOLO PAGANI

Dai titoli dei giornali: "Il vertice Onu sul razzismo spacca l'Occidente" (Corriere della Sera); "Il mondo spaccato sul razzismo" (La Repubblica). Un caso, dunque, se anche La Gazzetta dello Sport, in prima pagina, ricordi "Insulti a Balotelli. Moratti: "Avrei ritirato la squadra"? Ma niente affatto.

Se l'Occidente, definizione onnicomprensiva e sinonima di Mondo Avanzato, si spacca sulla partecipazione alla Conferenza Durban II di Ginevra contro il razzismo (Usa, Israele, Italia, Australia, Canada, Olanda e Germania dicono no; Vaticano, Iran, Gran Bretagna e Francia optano per il sì), volete che gli ultras dementi della Juve siano più evoluti? Vero: la motivazione dell'astensione di molti Paesi, Usa di Obama in primis, è dovuta a un timore: che la conferenza funga da cassa di risonanza all'anti-semitismo. Perché i promotori del summit cercano di indicare nel sionismo il bastione di ogni razzismo.

Fin qui la geo-politica che vola altissima. Per stare, sostanzialmente, immobile. Scendendo invece per li rami, ovvero nella vita di tutti i giorni che tutti noi traversiamo, come dev'essere interpretato l'imbarazzo diplomatico (e bizantino) dei leader mondiali, se non come un esercizio di equilibrismo accademico che danza su un piano, il mondo, già pericolosamente inclinato? E gli insulti razzisti a un nero-italiano come Mario Balotelli, bresciano d'adozione, a cosa devono spingerci? A capire, distinguere, inquadrare, arzigogolare? O ha ragione Moratti?

Certo che ha ragione Moratti. Ritirare la squadra dallo stadio nel bel mezzo del cosiddetto derby d'Italia qualcosa di grosso l'avrebbe significato. Peccato non l'abbia fatto davvero. Una telefonata? Impartire il diktat a un dirigente accompagnatore era impossibile? Balotelli è un bullo 19enne, l'ha dimostrato anche sabato. E va bene, anzi va male. Altra storia gli slogan hitleriani di una gioventù dalla mente slogata che si permette di angariare la pelle nera di un giovanotto, usandone l'arroganza spesso insopportabile come causa scatenante.

Stessa logica, eterna e rivoltante, di quelli che davanti agli stupri guardano alle gonne troppo corte delle signorine al giorno d'oggi. Dimenticando per di più e in fondo, come prova a sdrammatizzare una splendida vignetta del sempre geniale Bucchi su La Repubblica, che "molti tifosi bianconeri tendono a rimuovere la loro metà nera". Cambierà qualcosa? Ovvio che no, non cambierà niente.