Moratti: non ce l'ho con la Juve. Platini: fermeremo i match
CalcioIl presidente dell'Inter: "Quello che è successo mi ha fatto scattare il primo giorno, poi capisco che la Juve abbia le sue ragioni e reagirà come deve reagire. Zorò? Noi ci schierammo dalla sua parte". La linea dura della Uefa contro i cori. IL VIDEO
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Intanto, le parole di Michel Platini: "Ci vorrà coraggio, ma la decisione dell'Uefa d'ora in poi è di fermare le partite in caso di cori razzisti per dieci minuti, e in caso continuino nonostante gli annunci, di chiuderle". Lo ha detto il presidente dell'Uefa, in Campidoglio per la cerimonia di consegna a Roma della coppa di Champions League, la cui finale si disputerà nella capitale il prossimo 27 maggio.
Poi, le parole doverose di Massimo Moratti. Quando i tifosi nerazzurri insultarono Marc Zorò, l'Inter si schierò dalla parte del giocatore ma, in ogni caso, l'arrabbiatura di Moratti non è rivolta nei confronti della Juventus. Lo ha precisato lo stesso presidente dell'Inter, commentando gli episodi di razzismo rivolti verso Mario Balotelli nel corso della partita di sabato.
"Quello che è successo - ha detto Moratti a margine di un convegno all'università Cattolica di Milano - mi ha fatto scattare il primo giorno, poi capisco che la Juventus abbia le sue ragioni e reagirà come deve reagire. Ma questa non è una cosa nei confronti della Juventus o di una società precisa".
Quello che è successo l'altro giorno "è di per sé un fatto antipatico e come tale bisogna trovare una regola che consenta la protezione di chi e' coinvolto" ha aggiunto Moratti che si è quindi augurato che anche in Italia si possano punire più severamente gli episodi di razzismo".
Secondo Moratti di fronte a episodi come quello di sabato scorso si può anche pensare di sospendere la partita oppure "chiamare i capitani e capire come interrompere una situazione del genere. Avevamo torto noi come hanno torto loro, benché noi allora ci mettemmo dalla parte di Zorò", ha risposto Moratti a chi in questi giorni lo ha accusato di non essere stato altrettanto duro nel condannare episodi di razzismo, quando nel 2005, l'allora giocatore del Messina Marc Zorò venne insultato dai tifosi nerazzurri.
Per quanto riguarda il comportamento di Mario Balotelli, Moratti ha voluto precisare che si tratta di "due cose diverse e parallele: uno è l'atteggiamento del giocatore che può sembrare simpatico o antipatico, l'altro è colpirlo su questo lato qui. Questo è invece un insulto che va molto oltre".
Intanto, le parole di Michel Platini: "Ci vorrà coraggio, ma la decisione dell'Uefa d'ora in poi è di fermare le partite in caso di cori razzisti per dieci minuti, e in caso continuino nonostante gli annunci, di chiuderle". Lo ha detto il presidente dell'Uefa, in Campidoglio per la cerimonia di consegna a Roma della coppa di Champions League, la cui finale si disputerà nella capitale il prossimo 27 maggio.
Poi, le parole doverose di Massimo Moratti. Quando i tifosi nerazzurri insultarono Marc Zorò, l'Inter si schierò dalla parte del giocatore ma, in ogni caso, l'arrabbiatura di Moratti non è rivolta nei confronti della Juventus. Lo ha precisato lo stesso presidente dell'Inter, commentando gli episodi di razzismo rivolti verso Mario Balotelli nel corso della partita di sabato.
"Quello che è successo - ha detto Moratti a margine di un convegno all'università Cattolica di Milano - mi ha fatto scattare il primo giorno, poi capisco che la Juventus abbia le sue ragioni e reagirà come deve reagire. Ma questa non è una cosa nei confronti della Juventus o di una società precisa".
Quello che è successo l'altro giorno "è di per sé un fatto antipatico e come tale bisogna trovare una regola che consenta la protezione di chi e' coinvolto" ha aggiunto Moratti che si è quindi augurato che anche in Italia si possano punire più severamente gli episodi di razzismo".
Secondo Moratti di fronte a episodi come quello di sabato scorso si può anche pensare di sospendere la partita oppure "chiamare i capitani e capire come interrompere una situazione del genere. Avevamo torto noi come hanno torto loro, benché noi allora ci mettemmo dalla parte di Zorò", ha risposto Moratti a chi in questi giorni lo ha accusato di non essere stato altrettanto duro nel condannare episodi di razzismo, quando nel 2005, l'allora giocatore del Messina Marc Zorò venne insultato dai tifosi nerazzurri.
Per quanto riguarda il comportamento di Mario Balotelli, Moratti ha voluto precisare che si tratta di "due cose diverse e parallele: uno è l'atteggiamento del giocatore che può sembrare simpatico o antipatico, l'altro è colpirlo su questo lato qui. Questo è invece un insulto che va molto oltre".