I tifosi della Juve: non chiediamo scusa a Balotelli
CalcioCon un comunicato, i Drughi, storico gruppo della curva sud bianconera, fanno sapere che "quei cori non erano contro le origini del giocatore, ma una risposta ai suoi atteggiamenti provocatori". IL VIDEO DI RANIERI
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Non chiediamo scusa a Balotelli, perché i cori contro di lui erano una risposta ai suoi atteggiamenti provocatori e non contro la sua origine, tanto è vero che Vieira e Montari, di colore come il compagno, non sono stati nemmeno fischiati. E' il pensiero del gruppo ultrà bianconero 'Drughi-Juventus club Curva Filadelfia', che in un comunicato spiega le proprie ragioni e si dissocia dalla linea di condotta tenuta dalla società bianconera.
"Da anni, in quasi tutti gli stadi - si legge nel comunicato - veniamo accolti al grido di 'Liverpool, Liverpool', il nome di Gaetano Scirea viene tirato fuori in tutte le salse, ultimamente sono molto gettonati quelli di Riccardo e Alessio, come lo sono stati in passato gli striscioni su Daniele Fortunato, ma la stampa non si è mai indignata. In campo c'erano altri due ragazzi di colore, Muntari e Vieira, eppure nessuno si è scagliato contro di loro". "Ma Balotelli - aggiunge il comunicato - si e' reso protagonista di tutta una serie di azioni irriguardose nei confronti del pubblico, non ultima la sua entrata in campo nella ripresa con due minuti di ritardo, a squadre già schierate".
In un altro passaggio, si spiega che "il razzismo non c'entra e si è trattato solo di un modo, magari discutibile, di deconcentrare l'avversario. Teniamo a ricordare che tra le nostre fila milita un certo Sissoko, campione d'ebano che teniamo nel cuore e che siamo orgogliosi indossi la nostra maglia. Per questo non ci sentiamo di chiedere scusa. Juve-Lecce si disputera' a porte chiuse perché era già tutto scritto. Bisognava dare una lezione di efficienza e siccome non era possibile diffidare un intero stadio, si e' optato per la soluzione radicale". "Ma nel messaggio: saremo inflessibili con chiunque, e' proprio quel 'chiunque' a stonare in questo momento", conclude il comunicato.
Non chiediamo scusa a Balotelli, perché i cori contro di lui erano una risposta ai suoi atteggiamenti provocatori e non contro la sua origine, tanto è vero che Vieira e Montari, di colore come il compagno, non sono stati nemmeno fischiati. E' il pensiero del gruppo ultrà bianconero 'Drughi-Juventus club Curva Filadelfia', che in un comunicato spiega le proprie ragioni e si dissocia dalla linea di condotta tenuta dalla società bianconera.
"Da anni, in quasi tutti gli stadi - si legge nel comunicato - veniamo accolti al grido di 'Liverpool, Liverpool', il nome di Gaetano Scirea viene tirato fuori in tutte le salse, ultimamente sono molto gettonati quelli di Riccardo e Alessio, come lo sono stati in passato gli striscioni su Daniele Fortunato, ma la stampa non si è mai indignata. In campo c'erano altri due ragazzi di colore, Muntari e Vieira, eppure nessuno si è scagliato contro di loro". "Ma Balotelli - aggiunge il comunicato - si e' reso protagonista di tutta una serie di azioni irriguardose nei confronti del pubblico, non ultima la sua entrata in campo nella ripresa con due minuti di ritardo, a squadre già schierate".
In un altro passaggio, si spiega che "il razzismo non c'entra e si è trattato solo di un modo, magari discutibile, di deconcentrare l'avversario. Teniamo a ricordare che tra le nostre fila milita un certo Sissoko, campione d'ebano che teniamo nel cuore e che siamo orgogliosi indossi la nostra maglia. Per questo non ci sentiamo di chiedere scusa. Juve-Lecce si disputera' a porte chiuse perché era già tutto scritto. Bisognava dare una lezione di efficienza e siccome non era possibile diffidare un intero stadio, si e' optato per la soluzione radicale". "Ma nel messaggio: saremo inflessibili con chiunque, e' proprio quel 'chiunque' a stonare in questo momento", conclude il comunicato.