
Claudio Ranieri e Ciro Ferrari, il passato e il presente della Juventus
A due giornate dalla fine e con la Fiorentina distanziata di un solo punto, i bianconeri ricominciano da zero: cinquanta minuti nello spogliatoio con il nuovo tecnico, i giocatori, Blanc e Secco. Poi tutti in campo per il primo allenamento
Cinquanta minuti nello spogliatoio, per guardarsi in faccia di nuovo, stavolta senza Ranieri. La Juve ricomincia da Ciro Ferrara, a due giornate dalla fine, due partite da vincere. Blanc e Secco lì dentro, con i giocatori, per fare il mini-patto Champions. Poi tutti in campo per la ripresa della preparazione sotto i 30 gradi di Vinovo. Tanti paletti e ostacoli, per una seduta molto più fisica delle ultime di Ranieri. Eppure Ferrara aveva preannunciato che il suo sarebbe stato un lavoro sulle teste, più che sul fisico. E invece il nuovo staff, composto da Massimiliano Maddaloni viceallenatore, Michelangelo Rampulla ad occuparsi dei portieri, Dodo Sormani come assistente tecnico e Andrea Scanavino, confermato preparatore atletico, ha guidato la squadra per un'ora e mezzo di allenamento. Al quale hanno partecipato anche Sissoko e Salihamidzic che da un bel po' si limitavano alla palestra, dove stavolta è rimasto De Ceglie. Knezevic l'unico a fare differenziato.
A chiudere la "prima" di Ferrara la partitella, con poche indicazioni per la formazione che domenica prossima affronterà il Siena: c'erano comunque Zebina e Grygera terzini esterni, Tiago e Zanetti invece come centrali in mediana. E in attacco? Le stesse coppie di Ranieri: Iaquinta e Amauri contro Del Piero e Trezeguet.