Juve, buona la prima di Ferrara: "Non poteva andare meglio"

Calcio
Ciro Ferrara all'esordio sulla panchina della Juve contro il Siena
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Il neo allenatore dei bianconeri si gode il successo per 3-0 sul Siena che vale l'accesso diretto alla Champions senza preliminari: "Avevamo un obiettivo e l'abbiamo raggiunto, tutto è andato alla perfezione. Ringrazio i ragazzi"

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"Non potevo chiedere di meglio". La semplicità e l'onestà di Ciro Ferrara sono figlie del 3-0 con cui la Juventus ha battuto il Siena. La rinascita dopo due mesi di inferno senza vittorie, la crisi ormai passata, si può azzardare, con l'esonero di Ranieri. "E' stata una settimana molto intensa- spiega il nuovo tecnico bianconero a Sky- in cui si sono alternati molti sentimenti, ma ero molto più tranquillo all'ingresso in campo che prima. Ci sono state gioia e preoccupazione, però è chiaro che ho avuto questa possibilità e ho cercato di sfruttarla al meglio e credo che i ragazzi abbiano risposto bene, li ringrazio per l'impegno di tutta la settimana".

Cosa è cambiato nel gruppo bianconero? E' infatti stata subito evidente l'altra faccia della medaglia, con lo spirito del gruppo apparso mai così forte dopo settimane di tensioni nello spogliatoio e la rinascita di alcuni uomini, Del Piero su tutti, a trascinare la squadra. "Ho parlato chiaro da subito: tatticamente è stato difficile dare un'impostazione diversa alla squadra: ho cercato di lavorare sulle motivazioni, e loro hanno risposto. Il discorso è stato chiaro anche sull'obiettivo, che era questa partita fondamentale per me, per i ragazzi e per la società. Tutto è andato alla perfezione. L'obiettivo era uno solo oggi, e i ragazzi sanno di cosa parlo... Chiedete al loro di cosa si tratta".

Poi su Del Piero: "Si era allenato bene all'inizio della settimana poi ha avuto qualche problema giovedì ma nella rifinitura aveva dato una prima risposta. Dovevo scegliere chi affiancare a Iaquinta, ho puntato sul capitano e mi è andata bene perché ha fatto due gol e un assist e alla fine poteva anche essere più fortunato sottoporta. Credo che al di là della vecchia guardia, quando c'è un cambio di allenatore c'è comunque sempre una reazione, indipendentemente dal fatto che ci fossi io in panchina. Io non guardo a questo elemento perché sarebbe un pericolo per un allenatore. É chiaro- aggiunge Ferrara- che punto molto sui giocatori simbolo perché devono essere loro a tirarci fuori da questa situazione, ma non credo ci fossero problemi precedenti con Ranieri".

E ora come si mette la sua situazione? C'è qualche speranza in più di restare anche l'anno prossimo sulla panchina della Juventus? "La verità è una sola: ho accettato questo ruolo pur non avendo nessuna certezza di continuare in futuro come non ci sono certezze di fare solo queste due partite finali. Mettetevi nei miei panni, ho avuto questa occasione e non potevo non sfruttarla. La vittoria non aumenta le mie possibilità, magari posso far venire qualche dubbio ai dirigenti ma non mi interessa. Il mio problema da affrontare adesso è la Lazio". La questione panchina arriverà dopo, a campionato chiuso. E magari potrebbe essere il suo vecchio compagno di squadra, Antonio Conte, a soffiargli il posto. "Siamo amici, se dovesse essere con lui la staffetta, non ci sarebbero problemi".