Moratti rimprovera Mou. Makelele: "Distrusse il Chelsea"

Calcio
Massimo Moratti perplesso dopo le dichiarazioni di José Mourinho sull'ipotesi Real
MORATTI  LOGO INTER
PRESENTAZIONE MAGLIE INTER 2007/2008  - LONDRA 30/07/2007
PH.MARTY//RICHIARDI FOTOCRONACHE

Il presidente dell'Inter non ha digerito le dichiarazioni del suo tecnico tentato dal Real Madrid: "Non fa piacere leggere certe cose. Arriveremo a una conclusione". E l'ex giocatore di Blues: "Si sentiva minacciato se i giocatori prendevano la scena"

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"Sto monitorando la situazione, è una questione su cui arriveremo a una fine". Dopo alcuni giorni di silenzio Massimo Moratti torna a parlare del caso Mourinho, tentato dal Real Madrid per la panchina del prossimo anno. Che si fosse irrigidito dopo aver sentito le parole del proprio tecnico, non è un mistero: "Non direi che sono irritato - dice il presidente dell'Inter - sicuramente però non mi fa piacere leggere certe cose".

Inoltre, il presidente nerazzurro ha risposto sul mercato in realazione al possibile acquisto dal Twente di Marko Arnautovic, considerato l'erede di Ibrahimovic: "Io non ho parlato con il suo procuratore", ha detto Moratti. L'agente del ventenne attaccante ha riferito a calciomercato.it. "Posso solo dire che Marko non ha firmato ancora nulla - le parole di Robert Groener - Un incontro col Chelsea nei giorni scorsi? Queste cose dovreste chiederle direttamente al Chelsea, parlarne non rientra nelle mie funzioni di agente. Se il club vuole parlarne, bene. Non è mio compito dare questo tipo di informazioni". Groener ha anche smentito un incontro con l'Inter.

Un duro colpo a Mou arriva anche da un suo ex giocatore.  "Mourinho al Chelsea ha distrutto tutto...". L'accusa da Claude Makelele, ex Blues oggi al Psg, che sulla sua biografia ("Tout simplement", in uscita mercoledì in Francia) attacca il tecnico dell'Inter: "Abbiamo vissuto due annate come un gruppo di amici che cenavano, sbevazzavano, festeggiavano, si allenavano e vincevano insieme- scrive Makelele, negli estratti riportati da gazzetta.it- "La solidarietà del gruppo Chelsea tra il 2004 e il 2006 era eccezionale. Mourinho ha distrutto tutto, isolando certi elementi per far spazio a nuovi che troppo spesso si consideravano star.

Ad inizio stagione Mourinho prende le distanze dai giocatori. Ad un tratto, lo spirito di fraternità che ci univa si sgretola. Poi litiga con Abramovich che gli chiedeva più libertà in campo per i suoi campioni. Ma Mourinho rifiuta con ostinazione di cambiare metodi. Qualcosa si era spezzato in alto e noi cominciavamo a risentirne gli effetti. Verso la fine, Mourinho dava l'impressione di sentirsi minacciato non appena un giocatore occupava la scena più di lui. Nel corso dell'ultima annata piena vissuta sotto i suoi comandi, sono colpito da come Mourinho dimentichi il ruolo capitale dei suoi giocatori, attribuendosi un po' tutti i meriti (...). Per lui, non sono le indivitualità che fanno funzionare la squadra, ma il metodo che ha stabilito".