Fiorentina-Milan tra Champions, mercato e addii
CalcioLa gara del Franchi non vale soltanto l'accesso diretto all'Europa dei big ma comporta conseguenze: dai soldi da investire nella campagna acquisti alla possibilità di trattenere i campioni. Kakà su tutti. Già sanciti i saluti di Maldini e Ancelotti
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Più che un semplice spareggio, più importante di un preliminare di Champions, perché chi tra Fiorentina e Milan la spunterà al Franchi, il preliminare proprio non dovrà farlo. Conquistare il terzo posto non è soltanto una questione di prestigio, dietro c'è di più. Pianificare la stagione e, dunque, il mercato senza il fastidiosissimo preambolo è tutt'altra cosa. Il rischio di poter essere eliminati c'è sempre e ciò significherebbe cominciare l'annata nel peggiore dei modi, specie in relazione, poi, alle possibilità di agire sul mercato, con investimenti difficili senza i proventi della Champions.
Ciò vale soprattutto per il Milan che si accinge alla rifondazione tanto auspicata dal presidente Silvio Berlusconi che muoverà i primi passi dall'annuncio dell'addio di Carlo Ancelotti, con Leonardo pronto a subentrargli. Per la Fiorentina sarebbe una questione di prestigio, oltre che di comodo.
Il match in riva all'Arno si presenta come gara di addii possibili o già sanciti: come quello di Carlo Ancelotti e di Paolo Maldini (definiti) oppure il presunto di Kakà. Stessa gara, come all'andata, quando il Manchester City incalzava e il brasiliano sembrava aver ceduto alle lusinghe degli sceicchi. A Firenze, invece, comincerà ad aleggiare il fantasma di Florentino Perez e di quella maglia merengue che tanto fa gola. Anche lì tira aria di rifondazione, ma la Champions, a Madrid, almeno è sicura.
Più che un semplice spareggio, più importante di un preliminare di Champions, perché chi tra Fiorentina e Milan la spunterà al Franchi, il preliminare proprio non dovrà farlo. Conquistare il terzo posto non è soltanto una questione di prestigio, dietro c'è di più. Pianificare la stagione e, dunque, il mercato senza il fastidiosissimo preambolo è tutt'altra cosa. Il rischio di poter essere eliminati c'è sempre e ciò significherebbe cominciare l'annata nel peggiore dei modi, specie in relazione, poi, alle possibilità di agire sul mercato, con investimenti difficili senza i proventi della Champions.
Ciò vale soprattutto per il Milan che si accinge alla rifondazione tanto auspicata dal presidente Silvio Berlusconi che muoverà i primi passi dall'annuncio dell'addio di Carlo Ancelotti, con Leonardo pronto a subentrargli. Per la Fiorentina sarebbe una questione di prestigio, oltre che di comodo.
Il match in riva all'Arno si presenta come gara di addii possibili o già sanciti: come quello di Carlo Ancelotti e di Paolo Maldini (definiti) oppure il presunto di Kakà. Stessa gara, come all'andata, quando il Manchester City incalzava e il brasiliano sembrava aver ceduto alle lusinghe degli sceicchi. A Firenze, invece, comincerà ad aleggiare il fantasma di Florentino Perez e di quella maglia merengue che tanto fa gola. Anche lì tira aria di rifondazione, ma la Champions, a Madrid, almeno è sicura.