Carletto il londinese: "Now I think it's time to change..."
CalcioLa prima intervista di Ancelotti in un video in inglese sul sito del Chelsea. "L'obiettivo è facile da individuare: vincere la Champions League, vincere la Premier League, vincere la FA Cup e vincere la Carling Cup...". IL VIDEO
"Now I think it's time to change". Carlo Ancelotti si presenta così al Chelsea. Il nuovo allenatore dei blues debutta con un'intervista al sito ufficiale della società londinese. "E' la prima intervista in inglese e per me non è semplice", dice Ancelotti, esprimendosi con qualche incertezza ma in maniera sostanzialmente corretta e comprensibile.
"Voglio migliorare, voglio imparare. Quando cominceremo la stagione, sarò in grado di parlare bene. E' importante comunicare con la squadra, con lo staff e con tutto il personale della società" dice l'ex allenatore del Milan, che con il Chelsea ha firmato un contratto triennale.
"Il Milan per me è stato una grande esperienza. Sono stato lì per 5 anni come giocatore, poi 8 da allenare. Ora è il momento di voltare pagina", aggiunge. "La pressione al Chelsea non cambia, una grande squadra vuole sempre vincere", dice Ancelotti preparandosi alla nuova avventura. "La Champions League regala sensazioni splendide. L'ho vinta due volte da giocatore e due volte da allenatore del Milan nel 2003 e nel 2007 -aggiunge- Il Chelsea ha un grande record nel torneo, con 5 semifinali in 6 anni. Ora dobbiamo vincere, lo spero".
L'inglese di Ancelotti traballa quando si parla del record del Chelsea in Europa. Il tecnico sceglie il termine 'schedule' (calendario) e viene corretto dal suo interlocutore. "Vedo sempre in tv le partite del campionato inglese, mi piace la Premier League. Conosco bene le grandi squadre, si gioca un bel calcio. Conosco bene il Chelsea e mi piace, visto che sono qui. In Inghilterra c'è molta velocità e non c'è troppa tattica. In Italia, in passato e adesso, le partite sono più tattiche: le squadre pensano a difendersi bene e poi ad attaccare", dice soffermandosi sul campionato a cui prenderà parte dalla prossima estate.
"Non è facile spiegare la mia filosofia calcistica in italiano, figuriamoci in inglese. Proviamo: mi piace stare vicino ai giocatori, al gruppo. Mi piace comunicare, credo molto nel lavoro del gruppo. La cosa più importante è lavorare tutti insieme per costruire in sogno. Bisogna avere giocatori, società, organizzazione e motivazioni", dice snocciolando la sua ricetta.
"Questo -dice- è il modo per arrivare al successo". Capitolo tattico: "Cambio in base alle caratteristiche dei giocatori. Quando allenavo la Juventus, avevo Zidane e la squadra era costruita su di lui. Prima bisogna valutare le qualità dei giocatori, poi si sceglie il sistema di gioco". Con un proprietario ambizioso come Roman Abramovich, l'obiettivo è "facile" da individuare: "Vincere la Champions League, vincere la Premier League, vincere la FA Cup e vincere la Carling Cup. Conquistare tutto non è facile, ma per farlo bisogna creare un gruppo". Infine, un messaggio ai tifosi: "Abbiamo tempo per conoscerci, spero che ci troveremo bene".
"Voglio migliorare, voglio imparare. Quando cominceremo la stagione, sarò in grado di parlare bene. E' importante comunicare con la squadra, con lo staff e con tutto il personale della società" dice l'ex allenatore del Milan, che con il Chelsea ha firmato un contratto triennale.
"Il Milan per me è stato una grande esperienza. Sono stato lì per 5 anni come giocatore, poi 8 da allenare. Ora è il momento di voltare pagina", aggiunge. "La pressione al Chelsea non cambia, una grande squadra vuole sempre vincere", dice Ancelotti preparandosi alla nuova avventura. "La Champions League regala sensazioni splendide. L'ho vinta due volte da giocatore e due volte da allenatore del Milan nel 2003 e nel 2007 -aggiunge- Il Chelsea ha un grande record nel torneo, con 5 semifinali in 6 anni. Ora dobbiamo vincere, lo spero".
L'inglese di Ancelotti traballa quando si parla del record del Chelsea in Europa. Il tecnico sceglie il termine 'schedule' (calendario) e viene corretto dal suo interlocutore. "Vedo sempre in tv le partite del campionato inglese, mi piace la Premier League. Conosco bene le grandi squadre, si gioca un bel calcio. Conosco bene il Chelsea e mi piace, visto che sono qui. In Inghilterra c'è molta velocità e non c'è troppa tattica. In Italia, in passato e adesso, le partite sono più tattiche: le squadre pensano a difendersi bene e poi ad attaccare", dice soffermandosi sul campionato a cui prenderà parte dalla prossima estate.
"Non è facile spiegare la mia filosofia calcistica in italiano, figuriamoci in inglese. Proviamo: mi piace stare vicino ai giocatori, al gruppo. Mi piace comunicare, credo molto nel lavoro del gruppo. La cosa più importante è lavorare tutti insieme per costruire in sogno. Bisogna avere giocatori, società, organizzazione e motivazioni", dice snocciolando la sua ricetta.
"Questo -dice- è il modo per arrivare al successo". Capitolo tattico: "Cambio in base alle caratteristiche dei giocatori. Quando allenavo la Juventus, avevo Zidane e la squadra era costruita su di lui. Prima bisogna valutare le qualità dei giocatori, poi si sceglie il sistema di gioco". Con un proprietario ambizioso come Roman Abramovich, l'obiettivo è "facile" da individuare: "Vincere la Champions League, vincere la Premier League, vincere la FA Cup e vincere la Carling Cup. Conquistare tutto non è facile, ma per farlo bisogna creare un gruppo". Infine, un messaggio ai tifosi: "Abbiamo tempo per conoscerci, spero che ci troveremo bene".