Kakà come Sheva, finale già visto. Ma il Milan vinse ancora

Calcio
Kakà come Shevchenko: addio al Milan ma il club continuò a vincere
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Nel 2006, dopo la partenza dell'ucraino seguita al colloquio con il presidente Berlusconi, il club di Via Turati seppe ripartire fino alla conquista della Champions. Ci si aspetta la consacrazione di Pato e l'innesto di giovani emergenti

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Kakà come Shevchenko. E' questo il paragone a cui stanno pensando i tifosi rossoneri, un deja vu confermato anche dal primo sostenitore del Milan, Silvio Berlusconi. Certo, sceglierà Kakà, ma l'offerta di Florentino Perez è di quelle che non si possono rifiutare: 70 milioni di euro nelle casse rossonere, ben 25 in più di quelli che nell'estate del 2006 il Chelsea di Roman Abramovich ha sborsato per Shevchenko, dopo un lunghissimo e faticoso corteggiamento, pari a quello delle merengues per Kakà.

Dopo l'addio di Sheva, al Milan sono arrivati Ricardo Oliveira, scelta di ripiego, tanto inseguita quanto deludente, poi Oddo e Ronaldo a gennaio, questi ultimi importanti ma non decisivi per il trionfo in Champions League e il quarto posto in campionato. La coppa conquistata ad Atene è stato un forte segnale che il Milan ha saputo ripartire dopo l'addio del suo più celebre campione degli ultimi anni. Quella partenza ha consacrato Kakà, che ha trascinato il Milan e sè stesso sul trono del mondo.

I tifosi adesso aspettano solo che Galliani cominci la spesa, per allestire il Milan del dopo Kakà. Le idee del popolo rossonero sono chiare: l'estro di Cristiano Ronaldo e i gol di Emanuel Adebayor. Sogni che resteranno tali visto che i ricavi della vendita del brasiliano serviranno quasi totalmente per ripianare i debiti. Ecco quindi che gli innesti saranno giovani emergenti vogliosi di affermarsi dal costo non eccessivo: Alex Silva, Hernanes, Edin Dzeko sono i nomi più probabili. Tutte scommesse, che però non scaldano il cuore dei tifosi, proprio come fu per Ricardo Oliveira tre anni fa.
  
La storia però insegna che la differenza l'hanno fatta, e la faranno, quelli che rimangono, quelli già inseriti nel tessuto rossonero, quelli che avranno maggiori responsabilità. Su tutti Pato, pronto a diventare il leader della squadra di Leonardo, Perchè Kakà dice addio ma il Milan resta e punterà a vincere ancora.