Juve, presentato Ferrara: si è avverato il mio grande sogno

Calcio
Ferrara e Cannavaro, due napoletani a Torino
Cannavaro_Ferrara

Le prime parole del neo-tecnico bianconero in conferenza stampa: "Non ho paura, farò l'impossibile per ottenere risultati. Giocherò con un uomo dietro le punte in modo da avere movimento da parte di tutti". L'ad Blanc: "Ciro ha giocato bene la sua chance"

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FERRARA O SPALLETTI? IL SONDAGGIO

"Il grande sogno si è avverato". Sono le prime parole di Ciro Ferrara da allenatore della Juventus. "Non ho paura", premette subito. E tende la mano alla Juventus assicurando: "farò il possibile e l'impossibile per ottenere risultati. Se fossi stato nella società, mi sarei comportato come ha fatto, prendendo tempo per decidere. Non pensavo qualche tempo fa di fare l'allenatore". Lo svela Ciro Ferrara nel giorno della sua nomina a tecnico della Juventus. "E' stata determinante l'esperienza del mondiale perchè ho riassaporato certe emozioni. Non è che uno nasce allenatore, ci si può diventare ed è stato così. Non è detto che uno debba partire facendo l'allenatore, anche il tipo di percorso fatto da me (ex responsabile del settore giovanile bianconero, ndr) o da Leonardo nel Milan (ex dirigente, ndr) può essere positivo. Diego è un giocatore appena acquistato, di grandissimo valore, che va inserito in un contesto e un modulo di gioco diverso da quello degli ultimi due anni, ma tengo a precisare che è sbagliato costruire una squadra attorno a un giocatore". Ciro Ferrara comincia a disegnare la sua Juventus, spiegando che "pur campione che possa essere, un singolo dovra' mettersi a disposizione del gruppo. Le qualità del singolo vengono fuori grazie alla squadra. Non possiamo pensare di centrare tutte le situazioni tattiche su un unico giocatore, dobbiamo avere diverse soluzioni, sapere che Diego potrebbe mancare in qualche partita e quindi trovare soluzioni diverse".

Quindi sul modulo che intenderà utilizzare all'inizio: "Manterrò la difesa a quattro con tre centrocampisti, una mezza punta e due punte. Ma quel tipo di modulo può essere tranquillamente variato, potrebbe essere due mezze punte e una punta oppure due centrocampisti e tre mezze punte con una punta. In questo momento, con quelle che sono le caratteristiche dei giocatori acquistati e di quelli in rosa, un 4-3-1-2 potrebbe essere il modulo migliore". Ma Ferrara dalla sua Juve vorrà soprattutto "un calcio in cui ci sia movimento da parte di tutti. Che ci possa essere un'elevata qualità tecnica abbinata a una condizione fisica che ci possa permettere di reggere fino alla fine della stagione. Bisognerà curare molto questo aspetto e quindi prendere giocatori che possano garantire questo tipo di rendimento. La cosa principale è che i ragazzi in campo si mettano a disposizione l'uno dell'altro, che si divertano a giocare, mantengano il possesso della palla per più tempo possibile e facciano correre gli avversari. Una squadra che si sappia adattare a qualsiasi tipo di modulo, affamata nella riconquista della palla e cattiva quando ce l'ha".

"E' un piacere per tutto il mondo juventino - ha dichiarato l'amministratore delegato della Juventus, Jean-Claude Blanc, presentando Ciro Ferrara nuovo tecnico dei bianconeri - annunciare una gran bella notizia, il fatto che Ciro sarà alla Juve almeno per i prossimi due anni. La decisione è maturata in questi giorni, abbiamo lavorato molto e poi deciso".

Blanc ha spiegato così la strada che ha portato a Ferrara: "Abbiamo visto in maniera discreta persone che volevamo vedere e sentire. La nostra decisione è stata guidata dalle qualità di Ciro. Tre settimane fa ha dimostrato carattere e presenza, ha risposto subito a nostra chiamata con una disponibilità, un cuore e una qualità di lavoro e uno staff che ha dimostrato in 15 giorni le qualità, sicurezza e determinazione, per portare avanti la Juventus. L'unica garanzia che aveva tre settimane fa era essere su un elenco molto ristretto che avevamo per il futuro e lui si è giocato la sua chance alla grande". "E' una decisione - ha continuato Blanc - in linea con il progetto che è quello di un legame molto forte tra settore giovanile e prima squadra".