Lippi, Confederations: decisiva la prima gara con gli Usa

Calcio
Due fortunati tifosi sudafricani fuori dall'Ellis Park Stadium di Johannesburg
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Il ct della Nazionale: "Ci aspettiamo di disputare grandi partite in Sudafrica, il match più importante sarà il primo: se la prima partita va bene, allora andranno bene anche quelle dopo. Sennò sarà più difficile recuperare". LA GALLERY DELLA VIGILIA

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Il sogno è riuscire nell'impresa di vincere il secondo Mondiale di fila, ma per ora è meglio non fissare obiettivi. Prima della Coppa del Mondo c'è infatti un altro impegno da onorare, la Confederations Cup che prenderà il via domenica in Sudafrica, un torneo che serve a Marcello Lippi per testare la condizione della sua Nazionale ma non solo.

"Per noi tutti i tornei sono importanti - avverte il ct azzurro in un'intervista a Fifa.com -. Ci aspettiamo di disputare delle grandi partite in Sudafrica, vogliamo crescere come squadra e come gruppo. Una delle cose più importanti sarà consolidare i nostri punti di forza e sfruttare tutte le opportunità che avremo per crescere e migliorare il più possibile". Per gli azzurri, la Confederations ha riservato un girone di ferro, con Brasile, Usa ed Egitto ma "il match più importante sarà il primo - sottolinea Lippi, riferendosi alla partita d'esordio contro gli Stati Uniti - dobbiamo fare in modo di battere i nostri primi avversari perché se la prima partita va bene, allora andranno bene anche quelle dopo. Se invece va male, sarà più difficile per noi recuperare".

Grande attesa c'è per il confronto con la Seleçao, rivincita dell'amichevole di febbraio a Londra che vide gli azzurri soccombere. "Il Brasile è al momento la squadra più forte del mondo mentre l'Italia è campione del mondo in carica, è normale che ci sia tanto interesse attorno a questa sfida - commenta -. I brasiliani sono molto forti, veloci quando attaccano, sono davvero pericolosi ma non possiamo fare paragoni tra noi e loro perché i nostri stili di gioco sono profondamemte diversi".

Secondo Lippi, il fatto che la Nazionale si presenti all'appuntamento forte del titolo mondiale conquistato tre anni fa non comporta pressioni. "Abbiamo un gruppo di giocatori che si allena e gioca bene insieme, non ci sono pressioni su di noi - spiega -. Il calcio è una questione di essere preparati mentalmente, bisogna capire l'aspetto psicologico del gioco". Rispetto alla sua prima avventura al timone della Nazionale, il ct non nota grandi differenze perché allora come adesso "ho due anni per costruire una squadra. Siamo a metà strada, metà del lavoro è fatto e sono molto soddisfatto dei progressi e delle prestazioni della squadra".

Da Berlino in poi l'Italia ha avuto parecchi momenti difficili, la delusione di Euro2008 è stata enorme ma Lippi preferisce non parlarne "perché ero a casa a guardare le partite in tv, non ero coinvolto attivamente nella situazione" e allora meglio pensare alla Confederations. "Il Sudafrica è un Paese che mi affascina - dice -. Non ci sono mai stato ma ho sentito molte cose positive a riguardo. Sono curioso di vivere il clima, la gente e tante altre cose. Non sono mai stato in Africa tranne che in Egitto e sono curioso di conoscere quello a cui andremo incontro".