Ricchiuti dopo la bomba: è stato un grande trauma

Calcio
Adrian Ricchiuti confessa paura e delusione: girano voci non belle, speriamo che tutto finisca presto
adrian_ricchiuti_rimini_empoli

Il capitano del Rimini, retrocesso dalla B alla Lega Pro, parla a SKY Sport 24 dell'episodio minatorio avvenuto sotto casa sua: un'esplosione devastante, per fortuna nessuno si è fatto male. Viviamo chiusi in casa, abbiamo paura

COMMENTA NEL FORUM DEL RIMINI

Adrian Ricchiuti
da Lanus mai si sarebbe aspettato di vivere un episodio così brutto nella sua avventura da calciatore. Nella notte tra domenica e lunedì una bomba carta è stata fatta esplodere sotto casa dell'attaccante argentino che oggi, ai microfoni di Sky Sport 24, racconta la brutta avventura vissuta.

"Nei giorni scorsi qualcuno è venuto a citofonare a casa mia, c'era mia moglie sola con i bambini, hanno scritto sui muti "Ricchiuti vattene" - spiega il capitano del Rimini -. Poi sabato siamo retrocessi (ko interno nello spareggio salvezza con l'Ancona, ndr), la Digos mi ha dato una mano a controllare la casa, ma la scorsa notte è stata fatta esplodere una bomba carta sotto la macchina. Un'esplosione devastante, per fortuna nessuno si è fatto male, ma per mia moglie, i bambini e per tutta la gente che vive qui è stato un grande trauma". Ricchiuti è spaventato e deluso.

"La retrocessione è stata una grossa delusione, avrei accettato insulti a quattr'occhi, ma così no. Se loro sono delusi - continua Ricchiuti - io lo sono ancor di più. Sanno tutti quanto tengo a questa maglia e a cosa ho rinunciato per restare a Rimini". Ricchiuti prova a capire, pensa a quando ha detto che "chi cammina con le molotov deve finire in galera e non andare negli stadi, forse tutto nasce da lì. Io non so cosa vuole fare adesso la società dopo la retrocessione - conclude Ricchiuti -, io ho ancora due anni di contratto. In questo ultimi quattro giorni ho vissuto chiuso in casa, perché girano voci non belle, speriamo che tutto finisca presto".