Roma: Fioranelli sì, Fioranelli no. E i tifosi protestano
Calcio
A poche ore dall'inizio del ritiro per preparare la nuova stagione, è ancora incerto il futuro del club giallorosso. La cessione dai Sensi al gruppo svizzero-tedesco appare ancora in alto mare. Circa 500 ultras manifestano sotto la sede di Unicredit
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Fioranelli si, Fioranelli no. La telenovela estiva legata alla cessione della Roma, continua: a 48 ore dall'inizio del ritiro non si sa ancora quale sarà il futuro del club giallorosso.
Lunedì l'ennesima puntata. Prima le indiscrezioni filtrate da Mediobanca, secondo le quali dalla Svizzera non sarebbero ancora arrivate la garanzie finanziarie annunciate dal Gruppo Fioranelli, per una cifra complessiva di 300 milioni di euro, e senza le quali è impossibile prevedere una conclusione felice della trattativa.
Poi le parole di Nicola Irti, legale della Fio Sports Group, la società che fa capo a Fioranelli, che ribadiva "i soldi ci sono" e accusava le banche di ostruzionismo. Quindi, in serata, il comunicato della stessa Fio Sports Group che prendeva le distanze dalle parole dell'avvocato Irti, confermando l'interesse per l'acquisizione della società, e contestualmente negando qualsiasi conflitto con le istituzioni bancarie.
Insomma regna l'incertezza attorno alla Roma, al futuro della società e della squadra. Giovedì, intanto, inizia il ritiro a Riscone di Brunico.
Intanto monta la protesta dei tifosi. Sono circa cinquecento quelli che hanno manifestato pacificamente il loro dissenso sotto la sede di Unicredit. I tifosi della Roma si sono passati parola per ritrovarsi all'Eur e far sentire la loro voce perché, secondo loro, tra i motivi che stanno rallentando la possibile cessione della Roma a Vinicio Fioranelli, ci sarebbe anche un'ostruzione da parte di Unicredit.
In viale Tupini, sede di Unicredit, e' un continuo via vai di persone, qualcuno passa e dà il suo appoggio ai tifosi che stazionano li' sotto e poi va via. Altri decidono di rimanere. Ogni tanto si alza anche qualche coro e qualcuno ha esploso un paio di petardi. La polizia municipale ha chiuso la strada e non permette il transito delle auto. Presenti anche forze di pubblica sicurezza in stato di allerta per prevenire eventuali disordini.
Fioranelli si, Fioranelli no. La telenovela estiva legata alla cessione della Roma, continua: a 48 ore dall'inizio del ritiro non si sa ancora quale sarà il futuro del club giallorosso.
Lunedì l'ennesima puntata. Prima le indiscrezioni filtrate da Mediobanca, secondo le quali dalla Svizzera non sarebbero ancora arrivate la garanzie finanziarie annunciate dal Gruppo Fioranelli, per una cifra complessiva di 300 milioni di euro, e senza le quali è impossibile prevedere una conclusione felice della trattativa.
Poi le parole di Nicola Irti, legale della Fio Sports Group, la società che fa capo a Fioranelli, che ribadiva "i soldi ci sono" e accusava le banche di ostruzionismo. Quindi, in serata, il comunicato della stessa Fio Sports Group che prendeva le distanze dalle parole dell'avvocato Irti, confermando l'interesse per l'acquisizione della società, e contestualmente negando qualsiasi conflitto con le istituzioni bancarie.
Insomma regna l'incertezza attorno alla Roma, al futuro della società e della squadra. Giovedì, intanto, inizia il ritiro a Riscone di Brunico.
Intanto monta la protesta dei tifosi. Sono circa cinquecento quelli che hanno manifestato pacificamente il loro dissenso sotto la sede di Unicredit. I tifosi della Roma si sono passati parola per ritrovarsi all'Eur e far sentire la loro voce perché, secondo loro, tra i motivi che stanno rallentando la possibile cessione della Roma a Vinicio Fioranelli, ci sarebbe anche un'ostruzione da parte di Unicredit.
In viale Tupini, sede di Unicredit, e' un continuo via vai di persone, qualcuno passa e dà il suo appoggio ai tifosi che stazionano li' sotto e poi va via. Altri decidono di rimanere. Ogni tanto si alza anche qualche coro e qualcuno ha esploso un paio di petardi. La polizia municipale ha chiuso la strada e non permette il transito delle auto. Presenti anche forze di pubblica sicurezza in stato di allerta per prevenire eventuali disordini.
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