Felipe Melo idolo di Firenze: ''Il mio futuro? Solo Dio sa''

Calcio
Felipe Melo è nato a Volta Redonda il 26 giugno 1983
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Il brasiliano si dice ben contento di rimanere in viola ma precisa: "Il futuro è nelle mani di Dio. Se la società un giorno decidesse di vendermi non dipenderebbe più da me"

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Felipe Melo si considera "l'idolo di Firenze" e visto anche che ama la città è ben contento di rimanere nella Fiorentina. Lo ha detto lo stesso centrocampista della nazionale brasiliana al sito 'Lancenet.com.br', versione online del quotidiano sportivo 'Lance'. Alla domanda su quale sarà il suo futuro, Felipe Melo risponde così: "Torno in Italia quando finisco le ferie. Ho un contratto con la Fiorentina - spiega - in cui c'è scritto che se avessi disputato una buona stagione il club avrebbe potuto esercitare il diritto di prolungarlo automaticamente di un anno, portandolo da cinque a sei. Loro hanno fatto valere questa clausola ed io sono molto felice".

"Se l'Almeria (sua ex squadra in Spagna n.d.r.) fosse stato un grande club come lo è la Fiorentina - aggiunge Felipe Melo - forse starei ancora lì. Ma sono grato alla Fiorentina: sono arrivato e sono diventato subito titolare, non sono mai stato una volta in panchina".

Ma com'è il suo rapporto con la gente di Firenze? "In città sono un idolo - è la risposta. Non posso uscire per strada, perché la gente mi viene subito addosso: alcuni si mettono a piangere se dico che vado via. Firenze mi piace moltissimo, ma il futuro è nella mani di Dio: se domani o dopo il club decidesse di vendermi, non dipenderebbe più da me".

Felipe continua l'intervista esprimendo la sua ammirazione per il ct della Seleçao Dunga, anche lui ex centrocampista della Fiorentina, del quale ammette di essere un pupillo. "Ma non paragonatemi a lui, che con la nazionale ha vinto tutto: di sicuro gli sono molto grato".

Fa poi presente di non essere mai stato mandato via del Flamengo ("ancora mi devono dei soldi"), club del quale ribadisce di essere un grande tifoso: "e in questa veste e' bello vedere il Vasco retrocesso in serie B. Da calciatore professionista invece mi dispiace".