Miracoli? Non sono Harry Potter. In Champions 3-4 più forti

Calcio
José Mourinho presenta l'Inter della stagione 2009-2010, obiettivo Champions. Ma 28 giocatori sono troppi
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Prima conferenza stampa di José Mourinho, l'allenatore dell'Inter, per presentare la nuova stagione dei campioni d'Italia: non va bene avere giocatori che io non voglio rimangano. La Champions? Possiamo vincere. Però... Ancelotti? Non è un amico. IL VIDEO

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Prima conferenza stampa ufficiale di José Mourinho, l'allenatore dell'Inter, per presentare la stagione 2009-2010 dei campioni d'Italia. "Sono soddisfatto d'essere tornato, mi piace allenare, mi piace lavorare, mi piace la competizione. La mia voglia di calcio? Da 1 a 10, per me è 11 in questo momento" le prime parole dello Special One.

Le spine della rosa - Subito un giudizio sull rosa nerazzurra: "Non è buono avere 28-30 giocatori nell'organizzazione dell'allenamento. Non è positivo. Come non è positivo avere giocatori che io non voglio che rimangano qua. Ci sono interessi economici e qualcuno preferisce stare in una squadra dove pure sa di non essere gradito, piuttosto che cercare una vita nuova altrove: come Jimenez. Nedved? Non parlo di giocatori che non ho... La rosa dell'Inter? E' completa. Biondo, moro, nero o bianco: credo sia difficile possa arrivare qualcun altro. Cos'è: questa mi pare una conversazione un po' gay...".

Niente miracoli - Nessun riferimento nemmeno a Deco e Carvalho, ma il tecnico portoghese chiarisce che "il mercato è aperto fino al 31 agosto, qui le porte sono aperte come quelle di un saloon del Far West. Dovevano uscire otto giocatori e invece - osserva - ne  sono partiti solo 4, di cui 3 in scadenza di contratto". Mourinho assicura comunque di non voler in alcun modo criticare la sua società, ma prende atto che "il mercato ha portato pochi euro nelle casse dell'Inter, questa è la realtà e, quando una società non fa soldi, il suo allenatore deve essere pragmatico. Non è la rosa che sognavo due o tre mesi fa, ma non poso fare i miracoli: non sono Harry Potter...".

Quaresma, Real e tifosi - Poi, il caso Quaresma: "E' stato un giocatore importante, noi abbiamo il dovere di dargli una seconda occasione, specie ora che non abbiamo più Figo con noi. Ci potrà dare una mano, vedremo". Sui rafforzamenti delle concorrenti: "Non ho niente di speciale da dire a questo proposito. Sul Real asolutamente niente. Nessuno mi preoccupa. L'anno scorso ho detto di non essere io un pirla, ora dico che è un pirla chi pensa che non c'è bisogno di migliorare...". Riferendosi all'allenatore del Real, Mauricio Pellegrini, Mou ha aggiunto: "Allenerà i migliori giocatori del mondo, non tutti, ma parecchi. E' in un club che avrà le luci puntate addosso. Io ai tifosi dell'Inter non prometto niente, i tifosi mi conoscono già e sanno che mi piace giocare, dopo vediamo che succede".

Ancelotti non è un amico -
Battuta velenosetta su Ancelotti, naturalmente, che al suo primo giorno di Chelsea aveva detto "Special One? I don't know, non conosco nessuno Special One": "Adesso dicono di lui, in Inghilterra, che è il principe Carlo. Io veramente, l'unico principe Carlo che conosco è il principe di Galles... Ancelotti non è un amico".

Ibra e Suazo - Questione Ibrahimovic. Nonostante le  turbolenze estive di Zlatan Ibrahimovic, "può passare tutto  bene". E' questo lo stringato commento di Mourinho sulla situazione dello svedese che a più riprese aveva avanzato dubbi sul suo futuro in nerazzurro. E avrà di sicuro un posto nella rosa anche David Suazo. "E' un giocatore completamente diverso da Milito, Balotelli e Ibra, ma penso che possa essere utile. E' un premio - ha aggiunto  Mourinho - perché l'anno scorso ha accettato di andare al  Benfica per giocare. Lo ha fatto bene, lo abbiamo seguito e merita una nuova possibilità".

La Champions e le rivali - Il modulo tattico: "Ho letto tante cose che non esistono. Quando abbiamo giocato con Ibra, Figo e Balotelli la squadra era equilibratissima". Il tema dei temi, la Champions: "Difficile rispondere... Abbiamo colmato il gap con le altre grandi europee? Difficile rispondere. Mourinho ha ragione quando dice che la Champions è la competizione dei dettagli e della qualità. Qualità nella rosa, nella squadra. Competizione dei dettagli significa che tutto può sempre succedere. Ma dal punto di vista della qualità, beh, non siamo allo stesso livello delle altre 3-4 concorrenti... Possiamo lo stesso vincere, certo, però è come dico io". Differenze infine tra il campionato inglese e quello italiano? Visto che, prima dell'Inter, lo Special One allenava il Chelsea: "In Inghilterra si gioca con il cuore, in Italia si gioca con la testa".