Parla Carraro: "Lo scudetto 2006 all'Inter? Una forzatura"
CalcioL'ex presidente della Figc ha tenuto una conferenza stampa a Roma: "Dal punto di vista penale, contabile e sportivo esco da Calciopoli come una persona corretta. Lo scudetto assegnato d'ufficio all'Inter? Bisognava aspettare". GUARDA IL VIDEO
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"Dal punto di vista penale, contabile e sportivo esco da calciopoli come una persona corretta e per bene. Questo non elimina la responsabilità oggettiva che avevo allora come presidente della Figc e gli errori di politica sportiva che ho commesso". Sono le parole di Franco Carraro, ex presidente della Figc, che apre con una lunga prolusione la conferenza stampa convocata al circolo Canottieri Aniene di Roma. "Il 28 maggio la Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso dei pm contro la decisione del gip che il 2 ottobre 2008 aveva archiviato la mia posizione per non aver commesso il fatto. Ho sofferto quando c'è stato il ricorso dei pubblici ministeri, ma a posteriori sono contento che sul mio proscioglimento ci sia anche l'imprimatur della Cassazione", dice Carraro ripercorrendo la sua vicenda.
"Anche la Procura della Corte dei Conti ha esaminato la posizione di quanti operavano nella Federazione: ebbene, il 31 maggio 2007 la Procura della Corte dei Conti ha archiviato la mia posizione, ritenendo che non ci fosse un comportamento scorretto", aggiunge. "Sul piano sportivo la questione è più arzigogolata", dice ancora. "Il 14 luglio 2006, con una sentenza stravagante sono stato condannato a 4 anni e mezzo di ospensione. Pochi giorni dopo, il 25 luglio, la Corte federale ha rivisto la mia posizione dichiarando che mi ero comportato correttamente ma che avevo sbagliato a usare il telefono per parlare con un desginatore", afferma Carraro.
"La decisione di politica sportiva di assegnare lo scudetto a tavolino all'Inter per la stagione 2005-2006 è stata intempestiva: si poteva e si doveva aspettare, anche per non eccitare animi che semmai andavano calmati". L'ex presidente della Federcalcio, Franco Carraro, è tornato sulla questione dei due scudetti revocati alla Juventus, uno dei quali assegnato all'Inter. "Ribadisco - ha aggiunto Carraro - che ritengo giusto assegnare sempre un titolo, però penso che in quell'occasione si siano sbagliati i tempi: è stata una vera forzatura".
"Dal punto di vista penale, contabile e sportivo esco da calciopoli come una persona corretta e per bene. Questo non elimina la responsabilità oggettiva che avevo allora come presidente della Figc e gli errori di politica sportiva che ho commesso". Sono le parole di Franco Carraro, ex presidente della Figc, che apre con una lunga prolusione la conferenza stampa convocata al circolo Canottieri Aniene di Roma. "Il 28 maggio la Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso dei pm contro la decisione del gip che il 2 ottobre 2008 aveva archiviato la mia posizione per non aver commesso il fatto. Ho sofferto quando c'è stato il ricorso dei pubblici ministeri, ma a posteriori sono contento che sul mio proscioglimento ci sia anche l'imprimatur della Cassazione", dice Carraro ripercorrendo la sua vicenda.
"Anche la Procura della Corte dei Conti ha esaminato la posizione di quanti operavano nella Federazione: ebbene, il 31 maggio 2007 la Procura della Corte dei Conti ha archiviato la mia posizione, ritenendo che non ci fosse un comportamento scorretto", aggiunge. "Sul piano sportivo la questione è più arzigogolata", dice ancora. "Il 14 luglio 2006, con una sentenza stravagante sono stato condannato a 4 anni e mezzo di ospensione. Pochi giorni dopo, il 25 luglio, la Corte federale ha rivisto la mia posizione dichiarando che mi ero comportato correttamente ma che avevo sbagliato a usare il telefono per parlare con un desginatore", afferma Carraro.
"La decisione di politica sportiva di assegnare lo scudetto a tavolino all'Inter per la stagione 2005-2006 è stata intempestiva: si poteva e si doveva aspettare, anche per non eccitare animi che semmai andavano calmati". L'ex presidente della Federcalcio, Franco Carraro, è tornato sulla questione dei due scudetti revocati alla Juventus, uno dei quali assegnato all'Inter. "Ribadisco - ha aggiunto Carraro - che ritengo giusto assegnare sempre un titolo, però penso che in quell'occasione si siano sbagliati i tempi: è stata una vera forzatura".