La Lazio fa festa. Mourinho è ottimista: Inter brillante
CalcioRientro trionfale a Fiumicino per i biancocelesti freschi di vittoria in Supercoppa. Il primo a salutare i numerosissimi tifosi è stato capitan Rocchi. Il tecnico nerazzurro, invece, si consola: "Ai giocatori ho detto solo una cosa: abbiamo la squadra''
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La migliore Inter vista questa estate è stata la meno concreta. Anche se, dopo aver perso a sorpresa la Supercoppa con la Lazio, ha calcato sul fattore sfortuna, José Mourinho al ritorno dalla Cina deve fare i conti con un difetto inusuale per la sua squadra, abituata in altri tempi ad essere bruttina ma cinica. Tanto che Mourinho non ricorda "di aver visto tante volte l'Inter giocare con questa qualità''. In attacco, Eto'o e Milito hanno dimostrato una discreta intesa, e abilità ad occupare gli spazi senza pestarsi i piedi.
Considerando poi la mole di gioco creata e la solidità difensiva, Mourinho ha i suoi argomenti per dirsi ottimista: questa Inter sembra più brillante e coesa dell'ultima. "Ai miei giocatori - ha raccontato il tecnico - ho detto una sola cosa: abbiamo la squadra".
Gli unici dubbi di Mourinho sono concentrati sulla figura del trequartista. "Sappiamo di averne bisogno - ha spiegato il portoghese - per aggiungere altra qualità e sicurezza al gioco nel quale crediamo". Come l'anno scorso, Stankovic ci mette sempre tanta corsa e volontà, ma spesso gli manca la lucidità per l'ultimo passaggio. Un problema non da poco se hai da innestare piedi caldi come quelli di Milito ed Eto'o. Nelle scorse settimane Balotelli si era candidato a giocare dietro le punte, ma Mourinho pensa soprattutto al madridista Wesley Sneijder.
Moratti, che una volta tanto potrebbe chiudere il mercato estivo in attivo (e ancora la rosa è da sfoltire), ha già avvisato il suo allenatore: non si compra tanto per fare. Nei prossimi giorni, si metterà a fuoco l'obiettivo e si andrà a fondo in base alle richieste economiche. Con parsimonia, perché Moratti è già convinto di aver allestito una delle migliori Inter della sua era.
In casa Lazio, invece, è tempo di far festa grande. L'aereo proveniente da Pechino è atterrato a Fiumicino poco dopo le 21 e il primo a salutare i numerosissimi tifosi, che hanno invaso tutta l'area degli arrivi internazionali, è stato capitan Tommaso Rocchi. Incontenibile l'esplosione di gioia dei tifosi che hanno cercato di abbracciare il capitano. Subito sono partiti a più riprese cori inneggianti alla vittoria di Supercoppa e al capitano. Per "contenere" l'entusiasmo degli oltre mille supporter era presente anche un nutrito cordone di agenti di polizia, coadiuvati anche da carabinieri e finanzieri. Da tempo non si vedevano allo scalo romano scene di tale gioia calcistica.
Ma, a riportare tutti sulla terra, c'è il presidente biancoceleste, Claudio Lotito, e la sua idea che per vincere non basta spendere più degli altri. "E' stata una vittoriaraggiunta con l'orgoglio - ha ammesso ieri a caldo - Questo è un messaggio di cambiamento del mondo del calcio, basato sui valori autentici dello sport e non solo sull'assioma più spendi e più vinci".
Ora per il patron della Lazio c'è un mercato da concludere, con una rosa di 35 giocatori da sfoltire e una ''gatta da pelare'', quella dei tre dissidenti. "I fatti dimostrano che indipendentemente dalla presenza o meno dei tre - ha aggiunto dopo la vittoria sull'Inter - abbiamo ugualmente vinto contro una grande squadra".
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La migliore Inter vista questa estate è stata la meno concreta. Anche se, dopo aver perso a sorpresa la Supercoppa con la Lazio, ha calcato sul fattore sfortuna, José Mourinho al ritorno dalla Cina deve fare i conti con un difetto inusuale per la sua squadra, abituata in altri tempi ad essere bruttina ma cinica. Tanto che Mourinho non ricorda "di aver visto tante volte l'Inter giocare con questa qualità''. In attacco, Eto'o e Milito hanno dimostrato una discreta intesa, e abilità ad occupare gli spazi senza pestarsi i piedi.
Considerando poi la mole di gioco creata e la solidità difensiva, Mourinho ha i suoi argomenti per dirsi ottimista: questa Inter sembra più brillante e coesa dell'ultima. "Ai miei giocatori - ha raccontato il tecnico - ho detto una sola cosa: abbiamo la squadra".
Gli unici dubbi di Mourinho sono concentrati sulla figura del trequartista. "Sappiamo di averne bisogno - ha spiegato il portoghese - per aggiungere altra qualità e sicurezza al gioco nel quale crediamo". Come l'anno scorso, Stankovic ci mette sempre tanta corsa e volontà, ma spesso gli manca la lucidità per l'ultimo passaggio. Un problema non da poco se hai da innestare piedi caldi come quelli di Milito ed Eto'o. Nelle scorse settimane Balotelli si era candidato a giocare dietro le punte, ma Mourinho pensa soprattutto al madridista Wesley Sneijder.
Moratti, che una volta tanto potrebbe chiudere il mercato estivo in attivo (e ancora la rosa è da sfoltire), ha già avvisato il suo allenatore: non si compra tanto per fare. Nei prossimi giorni, si metterà a fuoco l'obiettivo e si andrà a fondo in base alle richieste economiche. Con parsimonia, perché Moratti è già convinto di aver allestito una delle migliori Inter della sua era.
In casa Lazio, invece, è tempo di far festa grande. L'aereo proveniente da Pechino è atterrato a Fiumicino poco dopo le 21 e il primo a salutare i numerosissimi tifosi, che hanno invaso tutta l'area degli arrivi internazionali, è stato capitan Tommaso Rocchi. Incontenibile l'esplosione di gioia dei tifosi che hanno cercato di abbracciare il capitano. Subito sono partiti a più riprese cori inneggianti alla vittoria di Supercoppa e al capitano. Per "contenere" l'entusiasmo degli oltre mille supporter era presente anche un nutrito cordone di agenti di polizia, coadiuvati anche da carabinieri e finanzieri. Da tempo non si vedevano allo scalo romano scene di tale gioia calcistica.
Ma, a riportare tutti sulla terra, c'è il presidente biancoceleste, Claudio Lotito, e la sua idea che per vincere non basta spendere più degli altri. "E' stata una vittoriaraggiunta con l'orgoglio - ha ammesso ieri a caldo - Questo è un messaggio di cambiamento del mondo del calcio, basato sui valori autentici dello sport e non solo sull'assioma più spendi e più vinci".
Ora per il patron della Lazio c'è un mercato da concludere, con una rosa di 35 giocatori da sfoltire e una ''gatta da pelare'', quella dei tre dissidenti. "I fatti dimostrano che indipendentemente dalla presenza o meno dei tre - ha aggiunto dopo la vittoria sull'Inter - abbiamo ugualmente vinto contro una grande squadra".