Pirlo avverte: "Non siamo favoriti, ma attenti al mio Milan"
CalcioESCLUSIVA SKY. Il centrocampista rossonero, rinfrancato dalla buona prova con la Juve nel trofeo Luigi Berlusconi, non vuole vivere una stagione in secondo piano: "L'Inter parte avvantaggiata, ma noi abbiamo grandi potenzialità"
"Siamo finalmente riusciti a fare una buona partita contro una grande squadra e alla fine siamo riusciti anche a vincere ai rigori, ma l'importante era fare una buona prestazione". Un Andrea Pirlo a 360 gradi parla della sua "strana estate". "Basta per essere ottimisti? Noi lo siamo sempre stati, nonostante le partite perse, i viaggi e tutto. Sapevamo che questa squadra ha una grande potenzialità. Avendo a disposizione, poi, tutti i giocatori, l'avremmo dimostrato. Con la Juve, nonostante qualche infortunio, eravamo quasi al completo e abbiamo dimostrato di poter dire la nostra".
Poi Pirlo racconta come ha vissuto gli ultimi mesi: "E' stata un'estate strana, con voci che mi davano quasi ufficiale al Chelsea. Però, poi, alla fine con la società abbiamo deciso di comune accordo di proseguire qui al Milan". Com'è andata la prima volta che Ancelotti ti ha chiesto di andare al Chelsea e quando è stato deciso di non andare? "E' nato tutto alla fine della stagione, quasi per scherzo. Mi diceva di seguirlo al Chelsea. Poi, è stato più o meno così per tutta l'estate. Dopo, invece, è arrivato il presidente e mi ha detto che non sarei andato da nessuna parte". Saresti andato volentieri? "Non lo so. C'erano tante cose da guardare, soprattutto il Milan. Ma, alla fine, l'obiettivo era di proseguire qui. Se la società era contenta di mandarmi via, era un cosa, ma ho capito che la loro voglia e la mia era quella di rimanere. Quindi, è stato meglio così ".
E quel pomeriggio con Leonardo, Berlusconi e Galliani: "Sono arrivati nella stanza camino - racconta Pirlo - e mi hanno detto che c'era una bella notizia, che il presidente mi aveva tolto dal mercato e che proseguivo la mia avventura al Milan" Cosa ti ha detto Berlusconi? "Era contento che restavo al Milan, che ero un giocatore della storia del Milan. Era felice perché facevo ancora parte di questa squadra".
C'eè stato un momento nel quale hai avuto voglia di andar via? "Ci sono state tante partenza, un po' di voci, anche contrastanti sul futuro della squadre, della società, anche il mio, magari con frasi un po' dette così, ma alla fine ho capito che la società non aveva intenzione di lasciarmi andare. Quindi, è stata una bella cosa per me". Come si riparte con questo nuovo Milan? "Si riparte con ancora più voglia, con più responsabilità, perché si sa che, magari, sarà un anno difficile. Però, con qualche sacrificio in più di tutti, sicuramente riusciremo a fare una grande stagione".
Secondo te, quanto è più forte l'Inter del Milan, se è più forte? "Per adesso - conclude il milanista - parte avvantaggiata. Siamo anche contenti di partire in secondo piano. Avremo tutto il nostro tempo per poter dimostrare il contrario".
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Poi Pirlo racconta come ha vissuto gli ultimi mesi: "E' stata un'estate strana, con voci che mi davano quasi ufficiale al Chelsea. Però, poi, alla fine con la società abbiamo deciso di comune accordo di proseguire qui al Milan". Com'è andata la prima volta che Ancelotti ti ha chiesto di andare al Chelsea e quando è stato deciso di non andare? "E' nato tutto alla fine della stagione, quasi per scherzo. Mi diceva di seguirlo al Chelsea. Poi, è stato più o meno così per tutta l'estate. Dopo, invece, è arrivato il presidente e mi ha detto che non sarei andato da nessuna parte". Saresti andato volentieri? "Non lo so. C'erano tante cose da guardare, soprattutto il Milan. Ma, alla fine, l'obiettivo era di proseguire qui. Se la società era contenta di mandarmi via, era un cosa, ma ho capito che la loro voglia e la mia era quella di rimanere. Quindi, è stato meglio così ".
E quel pomeriggio con Leonardo, Berlusconi e Galliani: "Sono arrivati nella stanza camino - racconta Pirlo - e mi hanno detto che c'era una bella notizia, che il presidente mi aveva tolto dal mercato e che proseguivo la mia avventura al Milan" Cosa ti ha detto Berlusconi? "Era contento che restavo al Milan, che ero un giocatore della storia del Milan. Era felice perché facevo ancora parte di questa squadra".
C'eè stato un momento nel quale hai avuto voglia di andar via? "Ci sono state tante partenza, un po' di voci, anche contrastanti sul futuro della squadre, della società, anche il mio, magari con frasi un po' dette così, ma alla fine ho capito che la società non aveva intenzione di lasciarmi andare. Quindi, è stata una bella cosa per me". Come si riparte con questo nuovo Milan? "Si riparte con ancora più voglia, con più responsabilità, perché si sa che, magari, sarà un anno difficile. Però, con qualche sacrificio in più di tutti, sicuramente riusciremo a fare una grande stagione".
Secondo te, quanto è più forte l'Inter del Milan, se è più forte? "Per adesso - conclude il milanista - parte avvantaggiata. Siamo anche contenti di partire in secondo piano. Avremo tutto il nostro tempo per poter dimostrare il contrario".
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