Cannavaro: ho 36 anni e la stessa voglia di quando erano 10

Calcio
Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara, ex compagni di squadra e ora di nuovo assieme in bianconero
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Per gentile concessione del settimanale GIOIA oggi in edicola (leggi il pdf), l'intervista a Fabio Cannavaro, capitano della Nazionale fresco di ritorno alla "sua" Juventus: perché non smetto? Perché quello che conta è vincere la prossima partita...

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Domenica inizia un nuovo campionato e a giugno l’aspetta un altro Mondiale. Che effetto le fa?

"A settembre compio 36 anni e la voglia è la stessa di quando ne avevo 10 e giocavo in mezzo alla strada. Ripartire da capo ti dà lo stimolo per presentarti tutti i giorni all’allenamento".

Il settimanale GIOIA  oggi in edicola intervista il capitano della Nazionale, Fabio Cannavaro, a pochi giorni dal via alla stagione 2009-2010 che lo vede tornare in campo con la maglia della Juventus, come ai vecchi tempi. Un'intervista sentimentale, che spazia dal calcio alla famiglia, dallo sport ai temi scomodi della sua Napoli bellissima e disperata. "Beh, se non avessi fatto il calciatore, io non so dove sarei finito. Anzi, sì, sarei finito male perché da ragazzino ero uno che non aveva paura di niente.

Amici d’infanzia finiti male ne ha?
"Sì. Galera, droga, omicidi. Ma fortunatamente ne ho anche di quelli finiti bene. Crescere a Napoli non è facile. Ragazzi che vorrebbero fare qualcosa della loro vita ce ne sono tanti, ma le opportunità mancano. Magari hai la famiglia da mantenere e ti dici: «Oggi che faccio?». E il giorno dopo: «Oggi che faccio?». Finché finisci a fare una stupidaggine.

A giugno l’aspettano i Mondiali in Sudafrica e ci arriva da campione: se va bene conferma, se va male inizieranno i processi. L’idea non la spaventa?
"Mi sta chiedendo chi me l’ha fatto fare di continuare?".

In un certo senso...

"Il Pallone d’Oro e la coppa del Mondo li ho a casa, chiusi in un armadio per non vederli. A certi livelli non puoi pensare troppo a quello che hai fatto, altrimenti sì, ti viene la voglia di smettere".

E invece?
"E invece puoi aver vinto tutto, anche un campionato del Mondo e un Pallone d’Oro. Ma non ti fermi. Perché quello che ti interessa di più, è vincere la prossima partita".

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