Ufficiale: Ranieri alla Roma. Dal Testaccio alla panchina
CalcioTrovato l'accordo biennale: l'allenatore da Pronto Soccorso (quando una squadra è in difficoltà, arriva lui) torna da tecnico nella sua città, nel club che ama da sempre. Dopo 26 anni di carriera costruita altrove. GUARDA I GOL DELLA A
IL CURRICULUM DEL TECNICO CHE FA MIRACOLI
Claudio Ranieri è il nuovo allenatore della Roma. Il 57enne tecnico romano sostituisce sulla panchina giallorossa Luciano Spalletti, che oggi ha rassegnato le dimissioni. L'ex allenatore della Juventus, ha firmato un biennale. "Per me è una grande soddisfazione, ma soprattutto è il coronamento di un sogno e di un percorso professionale cominciato molti anni fa". Claudio Ranieri, nuovo allenatore della Roma, racconta così la sua emozione di uomo di Testaccio sulla panchina giallorossa. "Sono onorato e convinto - aggiunge Ranieri - di potere fare e dare il meglio per la Roma".
Tutte le strade portano a Roma. Non ditelo a Ranieri, che di strada ne ha dovuta fare parecchia prima di ritornare nella sua città da allenatore della sua Roma. Sì la sua Roma. Nato in via della Piramide Cestia, quartiere popolare, ma, soprattutto, cresciuto a Testaccio, nella macelleria di papà Renato, quartiere dove tutto si colora di giallorosso e se cresci da queste parti non puoi non diventare tifoso romanista.
Ma Ranieri ha fatto molto di più: nella Roma ci ha giocato, grazie ad Helenio Herrera che lo tesserò dopo un provino. Non una carriera memorabile, certo, di lui, infatti, rimane una figurina Panini da conservare gelosamente. Un anno, uno solo, era il 1974, poi lascia la sua Roma, ma non i suoi colori. Per otto anni veste la maglia del Catanzaro, guardo caso giallorossa, un modo, forse, per non sentire la mancanza del suo primo amore. E dalla Roma si porta dietro due amici, che poi non lo lasceranno mai Pellegrini e Vichi, di Tor Pignattara, con lui si sente a casa, parla romano.
Con i bucatini all'amatriciana nel cuore, piatto romano di cui sente più la mancanza, Ranieri inizia un lungo pellegrinaggio tra Italia ed Europa ma senza mai dimenticare casa sua dove torna appena può. E adesso è tornato per ascoltare l'ultimo consiglio del suo amico e maestro, Carletto Mazzone. "Ricordati - gli ripeteva - non dire in giro che sei un allenatore finché non hai salito i gradini dell'Olimpico da allenatore della Roma". Così dopo 26 anni Ranieri si metterà seduto su quella panchina che ha sempre inseguito. E, finalmente, anche i suoi vecchi amici romani potranno tornare a tifare senza confondersi, come accadeva ai tempi della Juve.
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Claudio Ranieri è il nuovo allenatore della Roma. Il 57enne tecnico romano sostituisce sulla panchina giallorossa Luciano Spalletti, che oggi ha rassegnato le dimissioni. L'ex allenatore della Juventus, ha firmato un biennale. "Per me è una grande soddisfazione, ma soprattutto è il coronamento di un sogno e di un percorso professionale cominciato molti anni fa". Claudio Ranieri, nuovo allenatore della Roma, racconta così la sua emozione di uomo di Testaccio sulla panchina giallorossa. "Sono onorato e convinto - aggiunge Ranieri - di potere fare e dare il meglio per la Roma".
Tutte le strade portano a Roma. Non ditelo a Ranieri, che di strada ne ha dovuta fare parecchia prima di ritornare nella sua città da allenatore della sua Roma. Sì la sua Roma. Nato in via della Piramide Cestia, quartiere popolare, ma, soprattutto, cresciuto a Testaccio, nella macelleria di papà Renato, quartiere dove tutto si colora di giallorosso e se cresci da queste parti non puoi non diventare tifoso romanista.
Ma Ranieri ha fatto molto di più: nella Roma ci ha giocato, grazie ad Helenio Herrera che lo tesserò dopo un provino. Non una carriera memorabile, certo, di lui, infatti, rimane una figurina Panini da conservare gelosamente. Un anno, uno solo, era il 1974, poi lascia la sua Roma, ma non i suoi colori. Per otto anni veste la maglia del Catanzaro, guardo caso giallorossa, un modo, forse, per non sentire la mancanza del suo primo amore. E dalla Roma si porta dietro due amici, che poi non lo lasceranno mai Pellegrini e Vichi, di Tor Pignattara, con lui si sente a casa, parla romano.
Con i bucatini all'amatriciana nel cuore, piatto romano di cui sente più la mancanza, Ranieri inizia un lungo pellegrinaggio tra Italia ed Europa ma senza mai dimenticare casa sua dove torna appena può. E adesso è tornato per ascoltare l'ultimo consiglio del suo amico e maestro, Carletto Mazzone. "Ricordati - gli ripeteva - non dire in giro che sei un allenatore finché non hai salito i gradini dell'Olimpico da allenatore della Roma". Così dopo 26 anni Ranieri si metterà seduto su quella panchina che ha sempre inseguito. E, finalmente, anche i suoi vecchi amici romani potranno tornare a tifare senza confondersi, come accadeva ai tempi della Juve.
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