Seedorf si schiera con Leo: dobbiamo aiutarlo tutti

Calcio
Il centrocampista rossonero, Clarence Seedorf
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Il centrocampista olandese analizza il momento difficile del Milan in un'intervista esclusiva rilasciata a SKY Sport 24: "Il nostro problema è l'attacco e mi prendo per primo la responsabilità di questo. Dobbiamo avere cieca fiducia nel nostro allenatore"

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Il centrocampista del Milan, Clarence Seedorf, ha parlato ai microfoni di Sky Sport24, in un’intervista esclusiva in onda martedì 13 ottobre 2009.

Il problema maggiore del Milan?
“Per me, quello che non funzione in questo Milan è l’attacco. Credo che dobbiamo fare meglio. Una cosa fondamentale, specie in un momento del genere, è dare un supporto fino in fondo al nostro allenatore, che non ci sia niente tra lui e la squadra. Questo è fondamentale, se vogliamo essere tranquilli e ottenere dei risultati quest’anno. Cieca fiducia nel nostro allenatore, cominciando da me stesso, nel migliorare le mie prestazioni. Perché se migliora la mia, sicuramente migliora qualcosa anche nella squadra. Credo che la fase difensiva, comunque sia, la stiamo facendo abbastanza bene. Ma produciamo troppo poco in avanti, siamo troppo poco concreti. Mi prendo io per primo la responsabilità in questo, visto che sono uno dei giocatori che deve dare tanto sotto questo aspetto. Ci metterò, come ho già fatto nelle ultime settimane, anche in allenamento, tutta la mia passione nel lavoro, per far si che già contro la Roma si possa trovare un Seedorf ancor più determinante e, spero, anche un Milan più determinante”.

Torneresti in nazionale per i mondiali?
“Se gioco a questi livelli, sono disponibile. Anche perché purtroppo, o per fortuna, ho bisogno di loro per giocare il mondale. Chi non vorrebbe giocare il mondiale? Io voglio giocare il mondiale, come no. Voglio vincere la Coppa dei Campioni. Voglio vincere lo scudetto, assolutamente si. Se ho tutte queste ambizioni, non posso avere l’ambizione di andare a giocare un mondiale? Però, non dipende da me. Non sono neanche qui a piangermi addosso perché ormai da un anno non mi chiamano, ma se mi chiamassero, sarei molto felice”.

Kakà?
“E’ stato un giocatore determinante per noi in tutto questo tempo, oltre ad essere un carissimo amico. Abbiamo vissuto insieme sei, sette anni bellissimi ma, come nel mio caso, e nel suo caso, quando ho lasciato l’Ajax, l’Ajax è tornata in finale l’anno dopo, quando ho lasciato il Real Madrid, il Real ha vinto la Coppa dei Campioni l’anno dopo. Quello che voglio dire, è che i grandi campioni, i grandi giocatori, vanno e vengono, continuando a vincere anche loro, perché anche io ho continuato a vincere nella mia carriera, ma anche le quadre nelle quali sono stato hanno continuato a fare bene. Il Milan deve essere consapevole che qui è stato un grandissimo giocatore, che ci ha lasciato, che continuerà ad essere un grande giocatore, ma che oggi non c’è più e noi dobbiamo continuare a guardare avanti. Il Milan, in questo senso, tornerà grande anche senza Kakà, anche senza Maldini, nonostante siano stati due giocatori indispensabili per il Milan”.

Beckham?
“Beckham può sicuramente aiutare il Milan. Sarei contento se tornasse, siamo diventati anche amici, nel periodo in cui è stato qui, anche sotto questo punto di vista mi farebbe molto piacere. Siamo stati in contatto un paio di volte. Se la cosa si potrà fare, credo sarà anche un bene anche per lui, perché sarebbe un peccato non vederlo al mondiale, ma sarebbe un peccato anche per il Milan. E’ un giocatore che ha già dato il suo contributo importante e sono convinto che lo darà ancora, tornando al Milan”.

Sulla proprietà del Milan?
“Non credo ci sarà un cambio, perché il presidente ha ancora entusiasmo. Ma se dovesse essere, lo affiderebbero solo a persone all’altezza”.

Dopo il calcio cosa farai?
“Continuerò a fare quello che sto facendo”.

Escludi l’allenatore?
“Non escludo niente”.