Palermo, il giorno di Rossi: "Zamparini non mi fa paura"
CalcioIl nuovo allenatore dei rosanero è stato presentato a tifosi e giornalisti: "Faccio da tanti anni questo mestiere e non è che i suoi colleghi, gli altri presidenti, siano mammolette. Zamparini è una persona schietta. Come me". GUARDA I GOL DEL PALERMO
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Delio Rossi è il dodicesimo allenatore del Palermo targato Maurizio Zamparini. A Venezia così come nel capoluogo siciliano, l'imprenditore friulano non ha perso l'abitudine dell'esonero tanto da guadagnarsi l'etichetta di "mangiallenatori" per eccellenza. Rossi, però, non è spaventato dalla fama del suo nuovo presidente. "Ho sentito telefonicamente Zamparini soltanto domenica sera, di presenza ci siamo conosciuti ieri, mi sembra una persona schietta ed entusiasta, oltre che molto innamorata del Palermo. Faccio da tanti anni questo mestiere e non è che i suoi colleghi, gli altri presidenti siano "mammolette". Io so che sarò valutato in base ai risultati e, mi auguro, anche su quello che riuscirà ad esprimere la squadra. Sono un allenatore, non un rappresentante, sono venuto qui non avendo nulla da vendere se non la mia professionalità e la mia voglia di essere, poi toccherà al presidente valutare se sono la persona adatta o meno al suo progetto. Non mi faccio questi problemi, non vado in un posto o in un altro pensando se il presidente è un mangiallenatori o meno. Zamparini è una persona schietta, lo sono anch'io".
Ed eccolo, allora, il presidente: "Oggi per me è un giorno importante. Rossi non ha bisogno di credenziali, la sua carriera parla per lui. Però è un giorno triste per me, per l'esonero di Zenga, con il quale avevo un bellissimo rapporto umano". "Io - spiega il patron friulano - cerco sempre il meglio per il Palermo. Queste decisioni che so mi tirano addosso l'ironia della stampa italiana, non quella dei tifosi del Palermo, che come me penso ritengano buona questa decisione. Ci eravamo impantanati in un cammino senza ritorno, la mia paura erano i soli 5 punti sopra la zona retrocessione non avendo una squadra per la salvezza ma attrezzata per altri obiettivi". Zamparini considera l'organico del Palermo "importante" ed è infastidito "dalle valutazioni su certi giocatori giovani che hanno bisogno di tempo per affermarsi e dell'aiuto dei tifosi e dei giornalisti locali. Probabilmente si danno valutazioni negative perché ci si aspetta molto di più".
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Delio Rossi è il dodicesimo allenatore del Palermo targato Maurizio Zamparini. A Venezia così come nel capoluogo siciliano, l'imprenditore friulano non ha perso l'abitudine dell'esonero tanto da guadagnarsi l'etichetta di "mangiallenatori" per eccellenza. Rossi, però, non è spaventato dalla fama del suo nuovo presidente. "Ho sentito telefonicamente Zamparini soltanto domenica sera, di presenza ci siamo conosciuti ieri, mi sembra una persona schietta ed entusiasta, oltre che molto innamorata del Palermo. Faccio da tanti anni questo mestiere e non è che i suoi colleghi, gli altri presidenti siano "mammolette". Io so che sarò valutato in base ai risultati e, mi auguro, anche su quello che riuscirà ad esprimere la squadra. Sono un allenatore, non un rappresentante, sono venuto qui non avendo nulla da vendere se non la mia professionalità e la mia voglia di essere, poi toccherà al presidente valutare se sono la persona adatta o meno al suo progetto. Non mi faccio questi problemi, non vado in un posto o in un altro pensando se il presidente è un mangiallenatori o meno. Zamparini è una persona schietta, lo sono anch'io".
Ed eccolo, allora, il presidente: "Oggi per me è un giorno importante. Rossi non ha bisogno di credenziali, la sua carriera parla per lui. Però è un giorno triste per me, per l'esonero di Zenga, con il quale avevo un bellissimo rapporto umano". "Io - spiega il patron friulano - cerco sempre il meglio per il Palermo. Queste decisioni che so mi tirano addosso l'ironia della stampa italiana, non quella dei tifosi del Palermo, che come me penso ritengano buona questa decisione. Ci eravamo impantanati in un cammino senza ritorno, la mia paura erano i soli 5 punti sopra la zona retrocessione non avendo una squadra per la salvezza ma attrezzata per altri obiettivi". Zamparini considera l'organico del Palermo "importante" ed è infastidito "dalle valutazioni su certi giocatori giovani che hanno bisogno di tempo per affermarsi e dell'aiuto dei tifosi e dei giornalisti locali. Probabilmente si danno valutazioni negative perché ci si aspetta molto di più".
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