Cartellino rosso a De Laurentiis. L'Aia: "Le prove o taccia"

Calcio
Cartellino rosso per Aurelio De Laurentiis per le dichiarazioni sui presunti torti arbitrali nei confronti del Napoli (Foto LP)
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Dura presa di posizione dell'associazione italiana arbitri contro le parole del presidente del Napoli che ha ipotizzato una sorta di ritorno a Calciopoli. "La critica va bene, ma entro i limiti della sportività". GLI HIGHLIGHTS DELLA SERIE A SU SKY.it

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Un cartellino rosso alle denunce generiche di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli che ha parlato del rischio di nuova calciopoli: a mostrarlo sono gli arbitri italiani. La foto del cartoncino che indica espulsione campeggia infatti sull'home page del sito internet dell'Aia, l'associazione dei direttori di gara, che senza mai citare De Laurentiis replica alle sua affermazioni, chiedendo di denunciare alla giustizia sportiva e ordinaria eventuali riscontri, o in alternativa di evitare affermazioni generiche che danneggino la credibilità del calcio.

"In relazione alle dichiarazioni apparse su organi di stampa - è la nota dell'Aia - l'Associazione Italiana Arbitri ribadisce il proprio impegno costante al fine di garantire a tutte le componenti federali e a tutte le società calcistiche un servizio improntato alla trasparenza, all'imparzialitè e alla professionalità. L'Aia - prosegue - assicura che, da parte degli organi incaricati della gestione tecnica e associativa, sono continuamente poste in essere iniziative intese a perfezionare il rendimento tecnico degli arbitri, ma anche a verificare la conformità di ogni singola condotta ai predetti principi di trasparenza ed etica sportiva al fine di prevenire e, quindi, di evitare anche il solo remoto pericolo di un possibile ritorno, in qualsiasi forma, ai ben noti fatti di un passato che ha nuociuto enormemente al calcio italiano".

Poi l'Aia invita a presentare riscontri e denunce, se ve ne sono, o altrimenti a tacere: "Si auspica, dunque, che le affermazioni su ipotetiche e non meglio specificate condotte ricollegabili a tale passato - sottolinea il comunicato - siano prontamente seguite dalle dovute segnalazioni ai competenti organi della giustizia sportiva e ordinaria: in difetto, esse verrebbero a ledere proprio quella credibilità del mondo calcistico, in generale, e arbitrale in particolare, che a parole viene da molti invocata".

"Il presidente dell'Aia Marcello Nicchi - conclude il comunicato - fa proprio l'invito del presidente federale affinché il legittimo esercizio della critica venga contenuto nei limiti che sono propri dell'attività sportiva che accomuna tutte le componenti del mondo del calcio".

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