Preziosi si difende: "Panucci? Non ho dato nessuna manata"

Calcio
Continua il botta e risposta tra Preziosi e Panucci. Il presidente del Genoa: "Ma che manata, mi ha puntato un dito contro"
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Continua la polemica tra il presidente del Genoa e il difensore del Parma. Il numero uno rossoblù ha risposto all'ex romanista: "Non sono un maleducato e non ho mai litigato con nessuno. Panucci si faccia un esame di coscienza". I GOL DEL GENOA SU SKY.it

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"So che la versione reale dei fatti sarà scritta dai carabinieri e dagli organi federali. La verità si vedrà attraverso le immagini e le relazioni dei presenti. Ci sarà un verbale dei carabinieri, e vedremo quanto c'è di vero in quello che dice Panucci". Ai microfoni di "Radio Radio" il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha dato la sua versione dei fatti su quanto accaduto nel post partita di Marassi domenica all'indomani delle parole dell'ex difensore del Milan ("Mi ha dato una manata, se non si scusa chiederò di ricorrere alla giustizia ordinaria").

"In 19 anni di calcio, pur avendo un carattere fumantino, non ho mai litigato con un dirigente o un giocatore, mi sembra strano che io dia una manata a un giocatore se mi viene a parlare civilmente. Io - continua il numero 1 rossoblù - sono andato per salutarlo civilmente e dirgli che sono rimasto male per il suo mancato ingaggio e gli do una manata? E' difficile da spiegare, se sono impazzito va bene così, ma pur essendo un "caloroso" non sono maleducato, non do manate a chi mi saluta. Questa è la sua versione, vedremo se sarà confortata dai fatti".

Nessuna scusa a Panucci quindi. "Gli ho dato una spinta, Panucci è venuto verso di me, in casa mia, con il dito puntato, quindi si faccia un'esame di coscienza e a mente calma dirà cosa è successo. Sono stupefatto", continua Preziosi, ribadendo che "le relazioni daranno ragione a qualcuno che non sarà Panucci". In riferimento al fallimento della trattativa della scorsa estate per il ritorno del difensore del Parma al Genoa, Preziosi assicura che "non c'è stato nulla di impegnativo né da parte mia né da parte della dirigenza. E mi sembra ridicolo - conclude - che dopo 4-5 mesi continui questo risentimento, visto che lui ora sta in una squadra che sta avendo grande successo. Si faccia la sua strada nel Parma così noi pensiamo al Genoa".

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