Toro nel caos: esonerato Beretta, torna Colantuono
CalcioAlla luce della sconfitta con il Cittadella e del trend negativo in campionato il presidente Cairo ha deciso di dare il benservito al tecnico milanese rimasto sulla panchina granata per 5 giornate. GLI HIGHLIGHTS DELLA SERIE B SU SKY.it
COMMENTA NEL FORUM DELLA SERIE B
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA SERIE B
Altra disfatta, altra farsa: il Torino in caduta verticale, dopo l'ennesimo disastro, lo 0-2 di Cittadella, batte un nuovo record, il terzo cambio di allenatore in quatro mesi. Dopo che le voci si sono susseguite durante tutta la giornata, la notizia è appena giunta. Mario Beretta è stato esonerato dall'incarico dopo cinque partite. Il suo posto viene preso, nuovamente, dal già esonerato Stefano Colantuono. Dall'arrivo del tecnico milanese il Toro aveva vinto immeritatamente solo la prima partita, a Gallipoli, per poi collezionare tre sconfitte, di cui una in casa e un pareggio totalmente negativo, sempre in casa, con la penultima in classifica. Beretta lascia il posto a Stefano Colantuono, il tecnico di inizio stagione, voluto da Foschi (dimissionario da qualche giorno) e poi cacciato con ignominia il 28 novembre scorso dopo quel Torino-Crotone ora sotto inchiesta della procura federale per il sospetto di scommesse clandestine.
Beretta sembrava preparato all'evento: "Ho fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità per cercare di rialzare la squadra. La sera vado a casa a testa alta. Se sarò ancora l'allenatore del Torino da domani cercherò di mettere ancora più impegno per risolvere la situazione. In caso contrario, attenderò le decisioni della società al telefono. In questo momento conta solo il bene del Toro".
In realtà il tecnico aveva chiesto a gran voce al presidente Cairo di fare un repulisti generale nella squadra e di acquistare quattro-cinque giocatori a gennaio: per il momento si è visto solo Pià, che non ha per nulla inciso. Adesso gravano sulla polveriera granata due incognite: l'inchiesta della Procura federale, che potrebbe avere strascichi interni (eventuale penalizzazione e squalifica di tre giocatori) e l'impatto con la tifoseria, che si fa sempre più pesante e che si farà sentire alla prossima partita in casa, sabato prossimo.
L'episodio dell'aggressione ai giocatori, avvenuta tre giorni fa in un ristorante cittadino da parte di una trentina di ultras, è un precedente inquietante e non depone certo a favore di un clima tranquillo che sarebbe indispensabile alla squadra per riordinare le idee. Cairo però non sembrava avere alternative, perché la squadra con Beretta è perfino peggiorata, se fosse stato possibile e il presidente non poteva permettersi di mettere a libro paga un terzo allenatore in pochi mesi. Ci si chiede però con quale legittimazione Colantuono torni a guidare uno spogliatoio che lo ha visto allontanare sei settimane fa e su cui grava il sospetto di condotta scorretta da parte di alcuni giocatori.
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA SERIE B
Altra disfatta, altra farsa: il Torino in caduta verticale, dopo l'ennesimo disastro, lo 0-2 di Cittadella, batte un nuovo record, il terzo cambio di allenatore in quatro mesi. Dopo che le voci si sono susseguite durante tutta la giornata, la notizia è appena giunta. Mario Beretta è stato esonerato dall'incarico dopo cinque partite. Il suo posto viene preso, nuovamente, dal già esonerato Stefano Colantuono. Dall'arrivo del tecnico milanese il Toro aveva vinto immeritatamente solo la prima partita, a Gallipoli, per poi collezionare tre sconfitte, di cui una in casa e un pareggio totalmente negativo, sempre in casa, con la penultima in classifica. Beretta lascia il posto a Stefano Colantuono, il tecnico di inizio stagione, voluto da Foschi (dimissionario da qualche giorno) e poi cacciato con ignominia il 28 novembre scorso dopo quel Torino-Crotone ora sotto inchiesta della procura federale per il sospetto di scommesse clandestine.
Beretta sembrava preparato all'evento: "Ho fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità per cercare di rialzare la squadra. La sera vado a casa a testa alta. Se sarò ancora l'allenatore del Torino da domani cercherò di mettere ancora più impegno per risolvere la situazione. In caso contrario, attenderò le decisioni della società al telefono. In questo momento conta solo il bene del Toro".
In realtà il tecnico aveva chiesto a gran voce al presidente Cairo di fare un repulisti generale nella squadra e di acquistare quattro-cinque giocatori a gennaio: per il momento si è visto solo Pià, che non ha per nulla inciso. Adesso gravano sulla polveriera granata due incognite: l'inchiesta della Procura federale, che potrebbe avere strascichi interni (eventuale penalizzazione e squalifica di tre giocatori) e l'impatto con la tifoseria, che si fa sempre più pesante e che si farà sentire alla prossima partita in casa, sabato prossimo.
L'episodio dell'aggressione ai giocatori, avvenuta tre giorni fa in un ristorante cittadino da parte di una trentina di ultras, è un precedente inquietante e non depone certo a favore di un clima tranquillo che sarebbe indispensabile alla squadra per riordinare le idee. Cairo però non sembrava avere alternative, perché la squadra con Beretta è perfino peggiorata, se fosse stato possibile e il presidente non poteva permettersi di mettere a libro paga un terzo allenatore in pochi mesi. Ci si chiede però con quale legittimazione Colantuono torni a guidare uno spogliatoio che lo ha visto allontanare sei settimane fa e su cui grava il sospetto di condotta scorretta da parte di alcuni giocatori.