Boss indagato per estorsione nei confronti del Palermo
CalcioSalvatore Milano, considerato uno dei capi della famiglia mafiosa di Porta Nuova e agli arresti domiciliari perché coinvolto nell'operazione "Perseo", è indagato per estorsione aggravata nei confronti della società rosanero
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Salvatore Milano, considerato uno dei capi della famiglia mafiosa di Porta Nuova e agli arresti domiciliari perché coinvolto nell'operazione "Perseo", è indagato per estorsione aggravata nei confronti della società Palermo Calcio. Il suo nome entra nel nuovo filone d'inchiesta che la Procura di Palermo sta sviluppando dopo le dichiarazioni di un pentito, Marco Coga, in passato leader di uno dei gruppi del tifo organizzato, le "Brigate rosanero". Secondo il collaboratore, tra i metodi di pressione della mafia sulla società calcistica, una sorta di 'sciopero del tifo': in occasione della partita Palermo-Chievo, finita 2-2 nel maggio del 2005, gli ultras rimasero in silenzio per tutta la durata dell'incontro e non esibirono alcuno striscione. La motivazione fornita per quella protesta fu la riduzione dei biglietti omaggio per i club di sostenitori del Palermo.
La Procura ha intanto espresso parere favorevole all'archiviazione chiesta dal difensore dell'ex dirigente del settore giovanile del Palermo, Giovanni Pecoraro. Arrestato nel settembre del 2008 con le accuse di associazione mafiosa ed estorsione, e scarcerato dopo nove mesi di reclusione, Pecoraro ha fornito ai magistrati ampi chiarimenti sui fatti che gli erano stati contestati.
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Salvatore Milano, considerato uno dei capi della famiglia mafiosa di Porta Nuova e agli arresti domiciliari perché coinvolto nell'operazione "Perseo", è indagato per estorsione aggravata nei confronti della società Palermo Calcio. Il suo nome entra nel nuovo filone d'inchiesta che la Procura di Palermo sta sviluppando dopo le dichiarazioni di un pentito, Marco Coga, in passato leader di uno dei gruppi del tifo organizzato, le "Brigate rosanero". Secondo il collaboratore, tra i metodi di pressione della mafia sulla società calcistica, una sorta di 'sciopero del tifo': in occasione della partita Palermo-Chievo, finita 2-2 nel maggio del 2005, gli ultras rimasero in silenzio per tutta la durata dell'incontro e non esibirono alcuno striscione. La motivazione fornita per quella protesta fu la riduzione dei biglietti omaggio per i club di sostenitori del Palermo.
La Procura ha intanto espresso parere favorevole all'archiviazione chiesta dal difensore dell'ex dirigente del settore giovanile del Palermo, Giovanni Pecoraro. Arrestato nel settembre del 2008 con le accuse di associazione mafiosa ed estorsione, e scarcerato dopo nove mesi di reclusione, Pecoraro ha fornito ai magistrati ampi chiarimenti sui fatti che gli erano stati contestati.