Viareggio rossonerazzurro: Pea e Stroppa a confronto
CalcioFaccia a faccia tra i tecnici delle Primavere di Inter e Milan. A cui abbiamo chiesto di azzardare un pronostico sulle sorprese del Torneo e sui talenti che un giorno, forse, diventeranno campioni. Con una certezza: il "made in Italy" va ancora forte
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di Vanni Spinella
Calcisticamente parlando, siamo di fronte a due pianeti molto lontani. Inter e Milan hanno in comune soltanto le strisce nere della maglia e l'abitudine a frequentare i piani alti delle classifiche. Per il resto, la rivalità tra i cugini di Milano non conosce stagioni, e coinvolge anche la Primavera.
Quella dell'Inter è allenata da Fulvio Pea, il tecnico che ha guidato la baby-Samp allo scudetto.
Sulla panchina rossonera siede invece Giovanni Stroppa, un passato da centrocampista in quel Milan stellare che nel 1990 conquistò l'Intercontinentale, anche grazie a un suo gol contro l'Olimpia Asuncion.
In occasione del "Viareggio", a cui prendono parte entrambe le squadre milanesi, li abbiamo messi a confronto, uno di fronte all'altro, e abbiamo scoperto che Inter e Milan non hanno in comune solo le strisce nere.
Con che spirito affrontate il “Torneo di Viareggio”?
Pea (Inter): "Non ho aspettative particolari. Onoreremo al meglio questo importantissimo torneo, consapevoli del fatto di avere una squadra mediamente più giovane delle altre. L’obiettivo finale di esperienze come questa è quello di far maturare i ragazzi. I nostri italiani fanno sempre bene a livello di Primavera, poi arrivano alle prime squadre e non giocano. L’ideale, forse, è ridimensionare le aspettative, ritrovare il piacere di giocare a calcio insieme. Detto ciò, siamo giovani ma daremo del filo da torcere a tutti".
Stroppa (Milan): "Non uso mezzi termini: andiamo per vincere. Ho grande rispetto per gli altri, ma anche la consapevolezza della qualità dei miei giocatori. In campionato ci stiamo già esprimendo a ottimi livelli, adesso cerchiamo conferme anche contro realtà calcistiche differenti".
Che cosa ha di speciale il “Viareggio”?
Pea (Inter): "E' un torneo in cui si fondono alla perfezione qualità umane e sportive. Lo considero un buon passaggio, per tutti i giovani calciatori".
Stroppa (Milan): "Per i ragazzi, il confronto con realtà e culture diverse è importante per trarre esperienze, anche di vita.
In più, ammetto che avere tutte le squadre più blasonate d’Italia “a portata di mano” fa comodo anche a noi tecnici per “tastare” la qualità degli altri".
Chi sarà il giocatore rivelazione di quest’anno?
Pea (Inter): "Spero solo che sia uno dei miei. Lo meritano, per i grandi sacrifici che fanno".
Stroppa (Milan): "Punto su un italiano. Abbiamo tanti bravi giovani e questo deve far ben sperare per il calcio italiano. Si dice sempre un gran bene dei settori giovanili all’estero, ma anche in casa nostra siamo preparati. Diciamo le cose come stanno: in Italia, la qualità c’è".
Piccola scommessina: su che squadra puntate?
Pea (Inter): "Il Milan ha un buon gruppo di giovani che abbinano qualità e forza. Però penso che la Fiorentina sia la più accreditata alla vittoria. Sta lavorando molto e bene. Dovendo giocare una tripla, dico che la vincitrice sarà una tra Fiorentina, Juve e Samp".
Stroppa (Milan): "In Italia i nomi sono sempre i soliti: Sampdoria, Palermo, Inter, Fiorentina. Ma io terrei d’occhio il Gremio.
Oltre alle italiane, avete “studiato” anche le altre squadre?
Pea (Inter): "Cerco di seguire tutti i campionati e di informarmi sempre sugli avversari. I serbi dell'FK Jedinstvo e la Rappresentativa di Serie D, inseriti nel nostro girone, sono squadre molto “vecchie”. Gli australiani dell'APIA Leichhardt Tigers li avevamo anche l’anno scorso in girone, ma a questi livelli le rose cambiano molto rapidamente. Una squadra mediocre può essere fortissima l’anno dopo grazie all’innesto di qualche nuovo elemento, e viceversa. In ogni caso, nessuno partecipa se non è ben organizzato, quindi tutte le partite ce le dovremo giocare. Prevedo gare molto tirate".
Stroppa (Milan): "A parte il Gremio, che viene da una scuola calcistica che bene o male conosciamo, e di cui quindi possiamo intuire la qualità, le altre realtà sono spesso scuole calcio semisconosciute che hanno l’obiettivo di far crescere i ragazzi portandoli in giro per il mondo. Sono incognite che spesso si rischia di sottovalutare in tornei come questo".
Un giocatore dei “cugini” che ammira in particolare?
Pea (Inter): "Verdi è molto bravo, ma è una risposta facile. Le sue qualità sono sotto gli occhi di tutti".
Stroppa (Milan): "Mi piace molto Fossati. E poi Destro, Khrin…"
La dote principale della sua squadra?
Pea (Inter): "Uno spirito di squadra eccellente, i ragazzi sono molto amici. E sento che c’è voglia di fare risultati".
Stroppa (Milan): "Ottima mentalità, cultura del lavoro. Alleno dei ragazzi educati e con dei valori veri".
Un difetto?
Pea (Inter): "Sono così tanti e tutti così bravi che mi mettono in difficoltà quando devo decidere chi far giocare".
Stroppa (Milan): "Un difetto classico dei giovani: non sempre c’è la dovuta attenzione ai particolari. Ma è per questo che noi tecnici lavoriamo sulla testa dei ragazzi e sull’importanza dei dettagli. È quello che ripeto sempre ai miei: il particolare è quello che fa la differenza".
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di Vanni Spinella
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Quella dell'Inter è allenata da Fulvio Pea, il tecnico che ha guidato la baby-Samp allo scudetto.
Sulla panchina rossonera siede invece Giovanni Stroppa, un passato da centrocampista in quel Milan stellare che nel 1990 conquistò l'Intercontinentale, anche grazie a un suo gol contro l'Olimpia Asuncion.
In occasione del "Viareggio", a cui prendono parte entrambe le squadre milanesi, li abbiamo messi a confronto, uno di fronte all'altro, e abbiamo scoperto che Inter e Milan non hanno in comune solo le strisce nere.
Con che spirito affrontate il “Torneo di Viareggio”?
Pea (Inter): "Non ho aspettative particolari. Onoreremo al meglio questo importantissimo torneo, consapevoli del fatto di avere una squadra mediamente più giovane delle altre. L’obiettivo finale di esperienze come questa è quello di far maturare i ragazzi. I nostri italiani fanno sempre bene a livello di Primavera, poi arrivano alle prime squadre e non giocano. L’ideale, forse, è ridimensionare le aspettative, ritrovare il piacere di giocare a calcio insieme. Detto ciò, siamo giovani ma daremo del filo da torcere a tutti".
Stroppa (Milan): "Non uso mezzi termini: andiamo per vincere. Ho grande rispetto per gli altri, ma anche la consapevolezza della qualità dei miei giocatori. In campionato ci stiamo già esprimendo a ottimi livelli, adesso cerchiamo conferme anche contro realtà calcistiche differenti".
Che cosa ha di speciale il “Viareggio”?
Pea (Inter): "E' un torneo in cui si fondono alla perfezione qualità umane e sportive. Lo considero un buon passaggio, per tutti i giovani calciatori".
Stroppa (Milan): "Per i ragazzi, il confronto con realtà e culture diverse è importante per trarre esperienze, anche di vita.
In più, ammetto che avere tutte le squadre più blasonate d’Italia “a portata di mano” fa comodo anche a noi tecnici per “tastare” la qualità degli altri".
Chi sarà il giocatore rivelazione di quest’anno?
Pea (Inter): "Spero solo che sia uno dei miei. Lo meritano, per i grandi sacrifici che fanno".
Stroppa (Milan): "Punto su un italiano. Abbiamo tanti bravi giovani e questo deve far ben sperare per il calcio italiano. Si dice sempre un gran bene dei settori giovanili all’estero, ma anche in casa nostra siamo preparati. Diciamo le cose come stanno: in Italia, la qualità c’è".
Piccola scommessina: su che squadra puntate?
Pea (Inter): "Il Milan ha un buon gruppo di giovani che abbinano qualità e forza. Però penso che la Fiorentina sia la più accreditata alla vittoria. Sta lavorando molto e bene. Dovendo giocare una tripla, dico che la vincitrice sarà una tra Fiorentina, Juve e Samp".
Stroppa (Milan): "In Italia i nomi sono sempre i soliti: Sampdoria, Palermo, Inter, Fiorentina. Ma io terrei d’occhio il Gremio.
Oltre alle italiane, avete “studiato” anche le altre squadre?
Pea (Inter): "Cerco di seguire tutti i campionati e di informarmi sempre sugli avversari. I serbi dell'FK Jedinstvo e la Rappresentativa di Serie D, inseriti nel nostro girone, sono squadre molto “vecchie”. Gli australiani dell'APIA Leichhardt Tigers li avevamo anche l’anno scorso in girone, ma a questi livelli le rose cambiano molto rapidamente. Una squadra mediocre può essere fortissima l’anno dopo grazie all’innesto di qualche nuovo elemento, e viceversa. In ogni caso, nessuno partecipa se non è ben organizzato, quindi tutte le partite ce le dovremo giocare. Prevedo gare molto tirate".
Stroppa (Milan): "A parte il Gremio, che viene da una scuola calcistica che bene o male conosciamo, e di cui quindi possiamo intuire la qualità, le altre realtà sono spesso scuole calcio semisconosciute che hanno l’obiettivo di far crescere i ragazzi portandoli in giro per il mondo. Sono incognite che spesso si rischia di sottovalutare in tornei come questo".
Un giocatore dei “cugini” che ammira in particolare?
Pea (Inter): "Verdi è molto bravo, ma è una risposta facile. Le sue qualità sono sotto gli occhi di tutti".
Stroppa (Milan): "Mi piace molto Fossati. E poi Destro, Khrin…"
La dote principale della sua squadra?
Pea (Inter): "Uno spirito di squadra eccellente, i ragazzi sono molto amici. E sento che c’è voglia di fare risultati".
Stroppa (Milan): "Ottima mentalità, cultura del lavoro. Alleno dei ragazzi educati e con dei valori veri".
Un difetto?
Pea (Inter): "Sono così tanti e tutti così bravi che mi mettono in difficoltà quando devo decidere chi far giocare".
Stroppa (Milan): "Un difetto classico dei giovani: non sempre c’è la dovuta attenzione ai particolari. Ma è per questo che noi tecnici lavoriamo sulla testa dei ragazzi e sull’importanza dei dettagli. È quello che ripeto sempre ai miei: il particolare è quello che fa la differenza".
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