Catania-Inter, Mihajlovic spera in un "clamoroso al Cibali"

Calcio
Sinisa Mihajlovic munito di auricolare e microfono, sognando di poter sbottare: "Clamoroso al Cibali!"
** FILE ** In this Nov. 26, 2006 file photo, Sinisa Mihajlovic is seen in Milan, Italy. Bologna fired Daniele Arrigoni on Monday, Nov. 3, 2008 following Sunday's 5-1 loss to Cagliari and hired Mihajlovic as the club's new coach. Mihajlovic, a former Lazio and Inter Milan player, was an assistant coach with Inter until Roberto Mancini was fired after the end of last season. (AP Photo/Alberto Pellaschiar, File)

I rossazzurri sognano di fermare la capolista e fare così riecheggiare la frase resa famosa via radio da Sandro Ciotti il 4 giugno 1961. L'appuntamento è per venerdì sera, nello stadio che adesso ha cambiato nome e si chiama Angelo Massimino

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Il Catania al Massimino sogna un'impresa da "Clamoroso al Cibali": fermare l'Inter, battendola a sorpresa, e fare così riecheggiare la frase resa famosa via radio da Sandro Ciotti il 4 giugno 1961. Venerdì sera, nello stadio che adesso ha cambiato nome e si chiama Angelo Massimino in ricordo del presidentissimo siciliano, ci sarà da sconfiggere la squadra dello squalificato Josè Mourinho, 49 anni dopo quella di Helenio Herrera.

Un sogno condiviso dal tecnico degli etnei, Sinisa Mihajlovic, anche se il serbo ha parte del cuore nerazzurro per i suoi trascorsi a Milano. "Sono stati quattro bellissimi - ricorda - due da calciatore, due da allenatore. All'Inter ho dato molto e ricevuto gratificazioni personali importanti". Ma venerdì sera l'obiettivo del Catania e del suo tecnico saranno i tre punti.

"In Europa mi auguro che vincano, che proseguano il cammino - ribadisce Mihajlovic - io sono legato all'Inter, ma quando l'incontro vorrei batterla. Lavoreremo per fare bene, per offrire il meglio di noi: vogliamo vincere". Il livello tecnico delle due squadre e' certo non confrontabile ma nel capoluogo etneo, forti del fattore campo, i tifosi sognano a occhi aperti e gli appassionati rievocano il campionato 1960-61, poi vinto dalla Juventus. I nerazzurri arrivarono a Catania forti del 5-0 conquistato all'andata, frutto di quattro autoreti degli etnei e di un gol di Firmani. Herrera definì quella siciliana "una squadra di dilettanti postelegrafonici baciata dalla fortuna".
Un'affermazione che fu considerata uno 'sgarro' da vendicare. E vendetta fu nella gara di ritorno: 2-0 per il Catania con una rete per tempo, di Castellazzi e Calvanese, che blocco' le ambizioni alla corsa scudetto dell'Inter. E mentre Sandro Ciotti gridava alla radio 'Clamoroso al Cibali', sugli spalti i tifosi irridevano il tecnico dell'Inter cantando "Herrera cha-cha-cha" e facendo sfilare, a fine gara, una bara con le insegne della squadra lombarda.

La sconfitta dell'Inter a Catania e il contemporaneo pareggio in casa della Juventus con il Bari rese ininfluente il recupero previsto per il 'derby d'Italia' che era diventato inutile alla fine dell'assegnazione dello scudetto matematicamente vinto dai bianconeri. Il 9 giugno l'Inter mandò in campo per protesta una squadra di ragazzini. Finì 9-1 per la Juventus, con sei gol di Sivori, che pero' non riuscì a vincere la classifica dei marcatori. Il gol dell'Inter fu segnato dal debuttante Sandro Mazzola in quella che fu anche l'ultima partita di Giampiero Boniperti.