Melo e Zebina richiamati. Zac: "Voglio una nuova Juve"
CalcioMessaggio dalla società al brasiliano e al francese: "La frustrazione per un risultato deludente non giustifica comportamenti che alimentano inutili tensioni". I tifosi: "Non vogliamo più vederli in campo". Il tecnico: la squadra ce la sta mettendo tutta
I risultati non arrivano, ma Alberto Zaccheroni non mette in discussione l'impegno della sua Juventus. I bianconeri, reduci dalla clamorosa eliminazione dall'Europa League, domani fanno visita alla Sampdoria per un match decisivo nella corsa al quarto posto. "La Juve ci deve essere perchè non più tardi di sette giorni fa la critica parlava di una squadra che era in netta ripresa, si diceva che alcuni numeri cominciavano a tornare, che c'era compattezza", dice Zaccheroni. "Poi abbiamo vissuto un'altra settimana con le solite problematiche di preparare una partita con certi uomini e andare in campo con altri, o con giocatori non al meglio. Affrontare gli impegni in questo modo è difficoltoso, a volte ci riesce bene, a volte non è successo. Solo perchè per due partite non abbiamo dato continuità di risultati, non mi va di cancellare cosa c'è stato di buono finora", aggiunge il tecnico, difendendo la squadra che giovedì e' stata travolta 4-1 sul campo del Fulham. "Sia,o usciti dall'Europa League, ci dispiace, ma non posso permettermi di cancellare il lavoro fatto e guardare solo al risultato. Guardo cosa facciamo di buono e cosa ancora c'è da migliorare. La priorità è mandare in campo chi sta meglio per non mettere i giocatori in difficoltà, come è accaduto in alcuni casi", prosegue l'allenatore romagnolo.
A Londra, Felipe Melo e Jonathan Zebina sono stati protagonisti di episodi di tensione con il pubblico. "Io parlo sempre con i miei giocatori e dico loro tutto. Purtroppo nel calcio c'è una regola non scritta: quando ottieni risultati sei un fenomeno, se non è così vengono fuori tutte le problematiche", dice Zaccheroni."Noi - afferma - come squadra dobbiamo gestire bene questi momenti e controllare meglio eventuali momenti di nervosismo. Capisco entrambe le posizioni: da un lato non è piacevole sentirsi fischiare appena entrati in campo, ma se vuoi giocare a calcio devi saperci convivere, dall'altra parte capisco le posizioni dei tifosi perchè so che certe manifestazioni sono figlie dell'amore per la propria squadra. Condanno però entrambi gli atteggiamenti". I tifosi sono in subbuglio, il malumore per le prestazioni della squadra è palpabile. "Noi dobbiamo convivere con il malcontento generale, ma non dobbiamo alimentare tensioni verso l'esterno, anche quando si ha ragione non bisogna farlo - commenta il tecnico -. Abbiamo già diverse problematiche all'interno, l'importante è che si percepisca che ce la stiamo mettendo tutta. E su questo garantisco io, perchè chi non si impegna non gioca". "Confido tanto in questa squadra, nel valore dei miei uomini e giocatori, adesso che li conosco meglio ancora di più. Problemi con Del Piero? Non ne ho nè con lui nè con altri giocatori", taglia corto prima di soffermarsi sulla gara di domani. "Quella di Genova è una tappa importante, ma non decisiva per la qualificazione alla prossima Champions. Noi veniamo da una tappa delicata, quella di Europa League: dobbiamo cercare di proporre quanto fatto fino a un mese fa".
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