Addio Gallipoli, Giannini: "Paghiamo la cena in autogrill"
CalcioIl tecnico dei pugliesi si dimette per la seconda volta in pochi mesi e questa volta è deciso a non tornare indietro: "Non ci sono più soldi, i ragazzi non sono stipendiati da 5 mesi, fanno fatica a mangiare". I GOL DELLA SERIE B SU SKY.it
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Giuseppe Giannini ed il suo staff gettano la spugna. Arriva al capolinea l'avventura del Principe sulla panchina del Gallipoli. E' lui stesso, assieme ai suoi collaboratori, a chiarire in un'affollata conferenza stampa le ragioni delle sue dimissioni irrevocabili. "Purtroppo è accaduto quello che non speravamo accadesse - spiega l'ex regista della Roma - domenica sera abbiamo avuto la conferma che la società non potrà garantire determinate cose".
Il riferimento è alle competenze di novembre-dicembre che dovevano essere saldate entro il 31 marzo. "Il presidente D'Odorico ed il direttore generale Iodice - continua Giannini - incontrando la squadra hanno finalmente esternato la realtà, non ci sono soldi per andare avanti". Dichiarazioni che hanno lasciato il segno sulla squadra: "I ragazzi hanno preso atto di tutto ciò, ma è un colpo che hanno accusato - spiega l'ormai ex tecnico del Gallipoli -. Nelle loro parole, nei loro atteggiamenti, anche nelle lacrime di più di qualcuno, ho capito che era finito il mio lavoro di allenatore".
E chiarisce: "Quello che ho visto e sentito ieri sera non mi era mai capito in 30 anni di calcio. Sono rimasto colpito sul piano umano e toccato sotto il profilo della sensibilità. In quel momento ho capito che andare avanti era davvero molto difficile. Di sicuro questa notizia ha scoraggiato e buttato giù i ragazzi, che non ricevono gli stipendi da 5 mesi ed arrivano a fatica a comprarsi gli alimenti. Chiedere a questi uomini di concentrarsi per preparare la partita se non riescono a mangiare. Non stiamo parlando di uno solo ma di diversi giocatori. E' bene che la gente sappia che in trasferta siamo costretti a pagarci la cena all'autogrill di tasca nostra. Non si può allenare in queste condizioni".
Ecco quindi che ha deciso di farsi da parte, "perché la mia figura era usata da parafulmine dalla società e non voglio coprire o passare per quello che nasconde le mancanze gravi della società. Lo faccio per i ragazzi che non possono mangiare". L'ormai ex allenatore spera che questa sua decisione possa "provocare una certa reazione nell'ambiente e possa servire per salvare la società. E' un passo che, spero - dice - deve servire a far riflettere tutti". E sulle prospettive future del campionato, con la possibilità che la squadra vada alla deriva, Giannini è abbastanza esplicito: "Mi auguro che i giocatori possano riconfermare quanto di buono hanno fatto finora: mi sono raccomandato di metterci l'anima. Loro sono forti a livello morale e sono certo che avranno una grande reazione. Anche se sono molto delusi e sperano che qualcuno possa farsi avanti e dare il proprio contributo a risollevare la situazione". A prendere le redini della squadra l'allenatore della formazione Primavera Giovanni De Pasquale che nel pomeriggio ha incontrato i giocatori e ha diretto il suo primo allenamento. Alle porte la gara di campionato di martedì sera contro la Triestina.
Giuseppe Giannini ed il suo staff gettano la spugna. Arriva al capolinea l'avventura del Principe sulla panchina del Gallipoli. E' lui stesso, assieme ai suoi collaboratori, a chiarire in un'affollata conferenza stampa le ragioni delle sue dimissioni irrevocabili. "Purtroppo è accaduto quello che non speravamo accadesse - spiega l'ex regista della Roma - domenica sera abbiamo avuto la conferma che la società non potrà garantire determinate cose".
Il riferimento è alle competenze di novembre-dicembre che dovevano essere saldate entro il 31 marzo. "Il presidente D'Odorico ed il direttore generale Iodice - continua Giannini - incontrando la squadra hanno finalmente esternato la realtà, non ci sono soldi per andare avanti". Dichiarazioni che hanno lasciato il segno sulla squadra: "I ragazzi hanno preso atto di tutto ciò, ma è un colpo che hanno accusato - spiega l'ormai ex tecnico del Gallipoli -. Nelle loro parole, nei loro atteggiamenti, anche nelle lacrime di più di qualcuno, ho capito che era finito il mio lavoro di allenatore".
E chiarisce: "Quello che ho visto e sentito ieri sera non mi era mai capito in 30 anni di calcio. Sono rimasto colpito sul piano umano e toccato sotto il profilo della sensibilità. In quel momento ho capito che andare avanti era davvero molto difficile. Di sicuro questa notizia ha scoraggiato e buttato giù i ragazzi, che non ricevono gli stipendi da 5 mesi ed arrivano a fatica a comprarsi gli alimenti. Chiedere a questi uomini di concentrarsi per preparare la partita se non riescono a mangiare. Non stiamo parlando di uno solo ma di diversi giocatori. E' bene che la gente sappia che in trasferta siamo costretti a pagarci la cena all'autogrill di tasca nostra. Non si può allenare in queste condizioni".
Ecco quindi che ha deciso di farsi da parte, "perché la mia figura era usata da parafulmine dalla società e non voglio coprire o passare per quello che nasconde le mancanze gravi della società. Lo faccio per i ragazzi che non possono mangiare". L'ormai ex allenatore spera che questa sua decisione possa "provocare una certa reazione nell'ambiente e possa servire per salvare la società. E' un passo che, spero - dice - deve servire a far riflettere tutti". E sulle prospettive future del campionato, con la possibilità che la squadra vada alla deriva, Giannini è abbastanza esplicito: "Mi auguro che i giocatori possano riconfermare quanto di buono hanno fatto finora: mi sono raccomandato di metterci l'anima. Loro sono forti a livello morale e sono certo che avranno una grande reazione. Anche se sono molto delusi e sperano che qualcuno possa farsi avanti e dare il proprio contributo a risollevare la situazione". A prendere le redini della squadra l'allenatore della formazione Primavera Giovanni De Pasquale che nel pomeriggio ha incontrato i giocatori e ha diretto il suo primo allenamento. Alle porte la gara di campionato di martedì sera contro la Triestina.