Cellule e gioco di squadra: a lezione con Totti e Ranieri

Calcio
Francesco Totti nel corso del convegno all'Università Cattolica
ROSELLA SENSI CLAUDIO RANIERI FRANCESCO TOTTI ALLA CATTOLICA

Il Capitano e l'allenatore della Roma hanno partecipato ad un incontro con gli studenti della facoltà di medicina dell'Università Cattolica, confronto tra il mondo dello sport e quello accademico. GUARDA IL VIDEO

Professori per un giorno. Francesco Totti e Claudio Ranieri hanno partecipato questa mattina ad un incontro con gli studenti della facoltà di medicina dell'Università Cattolica di Roma, presso il Policlinico Gemelli, dal titolo "La cellula il tessuto, il solista il gioco di squadra". Un'occasione di confronto tra il mondo dello sport e quello accademico, contraddistinto da grande entusiasmo e ironia, a cui hanno partecipato centinaia di ragazzi.

"La squadra è un insieme di cellule all'interno di un tessuto particolare", ha esordito Ranieri, tentando subito di evidenziare i punti di contatto tra il mondo del calcio e la medicina. Interrotto da una domanda in cui gli si chiedeva cosa rappresentasse Totti per il 'tessuto' della Roma, il tecnico giallorosso ha risposto prontamente che il suo capitano "è una cellula speciale, una staminale", suscitando l'applauso della platea. La parola e' allora passata proprio a Francesco Totti: "Il solista e il gioco di squadra squadra sono due cose molto importanti, nella squadra come nella famiglia".

Il capitano romanista ha poi parlato dell'importanza di collaborare per raggiungere gli obiettivi più importanti. "Per competizioni lunghe come il campionato o la Champions League il gruppo è fondamentale - ha sottolineato-. Tra obiettivi personali e obiettivi di squadra non ce ne è uno che può prevalere, anche perché spesso coincidono".

Ranieri è poi intervenuto sull'importante ruolo rivestito dall'allenatore nella gestione dei giocatori-cellule anche fuori dal campo. "Il tecnico deve cercare il dialogo con tutti i caratteri, anche perché a questi livelli più della tattica conta tenere unito il gruppo - ha affermato l'allenatore giallorosso. Il senso d'appartenenza è la cosa più importante, tutte le cellule sono importanti e chi gioca meno deve essere consapevole di quanto può  essere importante il suo lavoro".

A Ranieri, tifoso romanista oltre che tecnico della Roma, un ragazzo ha chiesto cosa provasse dopo i gol della sua squadra. Totti è allora intervenuto dicendo "quando segno io!", ma Ranieri ha ironicamente risposto "quando segnava", generando le risate della platea e appellandosi alla presidentessa Rosella Sensi, presente in sala, affinché comprasse per la Roma "quel forte giocatore che abbiamo visto ora nei filmati", alludendo ai video proiettati sullo schermo in cui venivano mostrate le azioni e i gol del capitano giallorosso risalenti a qualche anno fa. I momenti divertenti non sono mancati, soprattutto quando un ragazzo ha chiesto a Totti quali voti aveva a scuola, replicando la scena di un noto spot televisivo. Il capitano giallorosso non si è sottratto ed ha risposto "4-4-2".

Totti ha poi difeso la sua scelta di restare giallorosso a vita, descrivendola come "una partita vinta", in quanto "le gente non ti vede solo come un giocatore, ma anche come un figlio e un fratello". In linea con la sua volontà di essere una bandiera della Roma, l'ex pupone ha spiegato di avere "un solo idolo in particolare: Giuseppe Giannini, anche lui capitano romano e romanista".

Nel finale dell'incontro non sono mancate anche delle critiche al mondo del calcio. Una studentessa rivolgendosi a Totti ha lamentato i "troppi" soldi percepiti dai giocatori a dispetto dei "pochi" destinati alla ricerca, strappando più di qualche applauso. Il giocatore della Roma si è mostrato solidale con la ragazza, rispondendo però che "il contratto non lo faccio io" e che "purtroppo nel calcio il business comanda tutto". A dar manforte al suo giocatore è intervenuto anche Ranieri: "Se un attore può guadagnare tanti soldi per ripetere una scena più volte, perché non può guadagnarli Francesco, capace di fare 'in diretta' quello che tutti abbiamo visto? E' una legge di mercato, anche perché - ha detto rivolgendosi direttamente agli studenti - se voi qui oggi siete così numerosi, è proprio perché c'è Francesco".

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