Trapattoni: "Ho detto di no alla Juve a malincuore"
CalcioIl ct dell'Irlanda ha rivelato di aver declinato l'offerta dei bianconeri che gli proposero di subentrare a Ferrara: "Ho dovuto rifiutare perché mi era impossibile dividermi tra nazionale e club: non sarebbe stato serio". I GOL DELLA JUVENTUS
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L'attuale Ct dell'Irlanda, Giovanni Trapattoni, ha rivelato di aver rifiutato l'offerta della dirigenza bianconera che gli propose di subentrare sulla panchina della Juventus dopo l'esonero di Ciro Ferrara. "A malincuore ho dovuto rifiutare perché mi era impossibile dividermi tra nazionale e club: non sarebbe stato serio", ha detto Trapattoni durante la registrazione della puntata dello show di Italia 1 'Chiambretti Night' che andrà in onda questa sera.
Alla domanda su come avrebbe affrontato la crisi della Juventus, Trapattoni ha risposto ricordando la massima di un suo presidente: "Cerchiamo prima di non prenderle e poi i risultati si possono fare". Trapattoni ha poi espresso la sua opinione in merito alla manata sulla schiena con cui un tifoso juventino ha colpito il difensore Zebina: "Questi ragazzi sono esasperati. Non è concepibile interpretare il tifo come lo stanno interpretando".
Trapattoni ha poi detto che "sotto l'aspetto etico si potrebbe prendere in considerazione", da parte della dirigenza bianconera, la decisione di riconsegnare la Coppa Campioni vinta nella partita all'Heysel del 29 maggio 1985 quando, prima della finale tra Juventus e Liverpool, morirono trentanove persone in seguito agli incidenti causati dalla tifoseria inglese.
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Alla domanda su come avrebbe affrontato la crisi della Juventus, Trapattoni ha risposto ricordando la massima di un suo presidente: "Cerchiamo prima di non prenderle e poi i risultati si possono fare". Trapattoni ha poi espresso la sua opinione in merito alla manata sulla schiena con cui un tifoso juventino ha colpito il difensore Zebina: "Questi ragazzi sono esasperati. Non è concepibile interpretare il tifo come lo stanno interpretando".
Trapattoni ha poi detto che "sotto l'aspetto etico si potrebbe prendere in considerazione", da parte della dirigenza bianconera, la decisione di riconsegnare la Coppa Campioni vinta nella partita all'Heysel del 29 maggio 1985 quando, prima della finale tra Juventus e Liverpool, morirono trentanove persone in seguito agli incidenti causati dalla tifoseria inglese.
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