Calciopoli, Moggi: li ho sbugiardati. Bis il 20 aprile

Calcio
Tanti i tifosi della Juve con cartelli anti-Inter davanti al Tribunale di Napoli (Foto Ansa)
 CALCIOPOLI: TIFOSI JUVE DAVANTI TRIBUNALE, ARRIVATO PAIRETTO
Tifosi juventini davanti alla sede del Tribunale di Napoli dove oggi, 13 aprile 2010,  e' in programma un'udienza del processo Calciopoli in cui la difesa dell'ex dg della Juventus, Luciano Moggi, chiedera' di acquisire agli atti una serie di intercettazioni.
ANSA/ CIRO FUSCO / DBA

Si è conclusa la prima seduta al tribunale di Napoli, Luciano Moggi ha cercato di dimostrare la propria innocenza. Il suo legale ha chiesto l'acquisizione delle nuove intercettazioni. Martedì convocato Ancelotti come testimone. TUTTI I VIDEO E LE FOTO

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"Sono state sbugiardate tante cose dette in precedenza". Con queste parole un Luciano Moggi visibilmente soddisfatto per l'esito dell'udienza di Calciopoli, ha lasciato il tribunale di Napoli dove oggi si è tenuta l'ultima puntata del processo che lo vede tra gli imputati. "E non finisce qui - promette tirando fuori dei fogli con nuove intercettazioni da una cartellina azzurra - nelle prossime udienze tireremo fuori altre conversazioni inedite che riguardano Inter e Milan". Moggi si riferisce in particolare - secondo quanto trapela da ambienti della difesa - a una conversazione in cui l'allora presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti, avrebbe detto al designatore arbitrale Paolo Bergamo di ricordarsi di passare in società a Milano per ritirare un regalino per lui e ad un'altra intercettazione tra l'addetto all'arbitro del Milan Leonardo Meani e l'ad rossonero Adriano Galliani in cui si parla dei guardalinee Puglisi e Griselli e dell'ex arbitro Lanese.

L'udienza tanto attesa
- Si è conclusa la prima udienza di Calciopoli al tribunale di Napoli. Dopo circa 5 ore è stata rinviata a martedì prossimo, 20 aprile. In quell'occasione verranno sentiti anche tre testimoni tra i quali Carlo Ancelotti, già allenatore di Milan e Juventus, attualmente a Londra sulla panchina del Chelsea. Il pm Giuseppe Narducci ha detto che la Procura non si opporrà all'acquisizione delle 75  telefonate. E secondo il legale dell'imputato Luciano Moggi, avvocato Maurilio Prioreschi, dalle telefonate che si chiede di acquisire agli atti si capisce che "di griglie arbitrali parlavano tutti" e che "pranzi e cene li facevano tutti". Il giudice Casoria ha intanto definito le intercettazioni emerse negli utimi giorni come "rilevanti" e ha chiesto ai legali dell'ex dg della Juve di depositarle entro la prossima udienza.

Gli avvocati di Big Luciano - La difesa dell'ex dg della Juve, Luciano Moggi, ha invece chiesto alla nona sezione del Tribunale, davanti alla quale è ripreso il processo, che disponga la trascrizione di 75 telefonate che erano "inedite" e che sono state esaminate dai proprio consulenti. Le telefonate si riferiscono a conversazioni con indagati, tra i quali gli ex designatori Bergamo e Pairetto da parte di diversi dirigenti di società di calcio. La questione è stata illustrata dall'avvocato Maurilio Prioreschi che insieme con l'avvocato Paolo Trofino assiste Moggi. La difesa ha chiesto altresì l'acquisizione di circa 3.000 "contatti" telefonici con indagati da parte di dirigenti di società (si tratta dei contatti ricavati dai tabulati anche relativi ai centralini dei club calcistici).  Scopo della difesa è infatti quello di dimostrare un intenso scambio di contatti anche da parte di altri dirigenti calcistici con arbitri e designatori e far cadere dunque le accuse nei confronti del loro assistito.

Dal canto suo, Massimo Moratti, il presidente dell'Inter, risponde così a chi gli domanda un commento sugli sviluppi del processo di Napoli: "Gli sviluppi di Calciopoli? Non li ho seguiti perché non avevo il tempo per farlo".



La deposizione di Auricchio
- Fitto botta e risposta, con momenti anche di nervosismo, nel contro esame del tenente colonnello dei Carabinieri, Attilio Auricchio, l'investigatore principale nell'inchiesta calciopoli, e uno dei legali dell'ex dg della Juventus, Paolo Trofino. In particolare esaminata una riunione a casa di Paolo Bergamo, a capo dei designatori, dopo una partita di anticipo del Milan a fine Campionato, quando la Juve a 82 punti, era già automaticamente vincitrice del titolo, con il Milan a 78 punti. Ad Auricchio, Trofino ha chiesto anche se nel corso degli interrogatori si sia avvalso delle intercettazioni fatte nel corso delle indagini. "Se abbiamo agito su delega della Procura - è la risposta - è chiaro che abbiamo agito avvalendoci delle telefonate e facendole ascoltare per quelle che avevamo trascritto".

Trofino insiste sulla coincidenza tra alcuni interrogatori - chiave e le prime notizie sui 41 avvisi di garanzia emessi nell'ambito dell'inchiesta, Auricchio precisa che queste avvennero nei "giorni successivi" all'11 maggio del 2005 e che "sicuramente gli indagati non venivano con piacere". Poi Trofino chiede se l'allora presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti, andasse a casa di Bergamo: "Se mi chiede di Facchetti, mi risulta. Non mi risulta di Moratti", è la risposta.

Anche l'allora presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti, parlava di griglie arbitrali. Lo ha sottolineato l'avvocato Paolo Trofino. L'avvocato Trofino ha citato una telefonata, che non appartiene a quelle già trascritte e contenute nelle informative, del 26 novembre 2004 in cui il dirigente nerazzurro conversa con l'ex designatore Paolo Bergamo.
Facchetti: "E allora per domenica?".
Bergamo: "Facciamo un gruppo di internazionali cosi' non rischiamo niente".
Facchetti: "Va be', metti dentro Collina".
Il penalista ha chiesto al testimone perché questa telefonata non fosse stata considerata dagli investigatori. "La conversazione tra Bergamo e Facchetti - ha replicato Auricchio - è stata registrata e trascritta ma non è nell'informativa perché non è stata considerata investigativamente utile".

Tifosi in tribunale - Una dozzina di tifosi della Juve, iscritti allo Juve fans club di Cercola (Napoli), si è radunata dinanzi alla sede del Tribunale di Napoli dove oggi è in programma un'udienza del processo Calciopoli in cui la difesa dell'ex dg della Juventus, Luciano Moggi, chiederà di acquisire agli atti una serie di intercettazioni. Sotto una pioggia battente, i supporters bianconeri hanno esposto uno striscione con la scritta 'Senti chi parla' e indossano sciarpe e felpe della Juve oltre a magliette ironiche nei confronti dell'Inter. L'ingresso nel Palazzo di Giustizia e' stato loro negato.

L'aula 216, dove si svolgerà l'udienza, si è già riempita di giornalisti e fotoreporter. Tra gli imputati presenti ci sono l'ex designatore degli arbitri, Pierluigi Pairetto, e le ex giacchette nere De Santis e Bertini. Accolto dall'incoraggiamento di alcuni tifosi bianconeri, ha fatto il suo ingresso nel Palazzo di Giustizia di Napoli l'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, principale imputato nel processo Calciopoli. Moggi non si è fermato con i cronisti: "Non parlo - ha detto - oggi parleranno solo i miei avvocati. E poi - ha scherzato - oggi ho un po' di raucedine e non posso sforzare la gola". Intanto al gruppo di tifosi juventini, una ventina di persone, che sostava dinanzi all'ingresso del tribunale, è stato concesso l'ingresso

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