Calciopoli, Facchetti jr: ''Una vergognosa falsificazione''

Calcio
L'ex designatore Paolo Bergamo durante la prima udienza al tribunale di Napoli
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E' l'accusa di Gianfelice, uno dei figli dell'ex presidente dell'Inter scomparso nel 2006, con riferimento alla telefonata nel quale suo padre parlava con l'allora designatore arbitrale Paolo Bergamo. ASCOLTA LA TELEFONATA CHIAVE, I VIDEO E LE FOTO

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Secondo la famiglia di Giacinto Facchetti, nel corso dell'udienza odierna del processo di Calciopoli è stata fatta "una falsificazione dei fatti grave, vergognosa e inaccettabile, oltre che lesiva della memoria" dello stesso Facchetti. E' quanto scrive in un comunicato Gianfelice Facchetti, uno dei quattro figli dell'ex presidente dell'Inter scomparso nel 2006, con riferimento alla telefonata acquisita dal Tribunale di Napoli nel quale suo padre parlava con l'allora designatore arbitrale Paolo Bergamo.

Secondo Gianfelice Facchetti, nell'udienza odierna "è stata pubblicata e utilizzata in maniera eversiva un'intercettazione tra mio padre, Giacinto Facchetti, e il Dott. Paolo Bergamo". "In tale conversazione - scrive Gianfelice Facchetti - a mio padre viene attribuito l'aver pronunciato il nome del Sig. Collina, cosa che invece dialogando faceva il Dott. Bergamo; di conseguenza, ne è risultata un'interpretazione totalmente differente dalla realtà delle cose, utilizzata peraltro dai legali stessi del Sig. Moggi in aula e diffusa con irresponsabile complicità da alcuni organi di 'informazione"'. "Questa falsificazione dei fatti è grave, vergognosa e inaccettabile, oltre che lesiva della memoria di mio padre. Pur riponendo la massima fiducia nella giustizia - conclude la nota - la famiglia di Giacinto Facchetti chiede a tutti gli organi competenti, sportivi e non, di prendere una posizione decisa e definitiva a riguardo di questa vicenda indegna".

I VIDEO E L'INTERCETTAZIONE CHIAVE