Facchetti jr: restituiamo lo scudetto. Ma l'Inter non ci sta
CalcioGianfelice, intevistato alle "Iene", rilancia la difesa al padre: "Falsificano i fatti. Restituire lo scudetto? Sarebbe un gesto eclatante, ma anche una mossa vincente". Ma il club fa sapere: ''Sarebbe un brutto gesto nei confronti dei tifosi''
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA SERIE A
COMMENTA NEL FORUM DELL'INTER
Quando due anni fa l'Inter festeggiava il centenario, in mezzo al prato di San Siro, con ottantamila persone sugli spalti e le luci spente, Gianfelice Facchetti incantò il popolo nerazzurro parlando della storia dell'Inter. Storia della quale suo papà, Giacinto, fu un grande protagonista. All'indomani dell'infuocata udienza di Napoli legata al processo Calciopoli 2006, in cui la difesa di Luciano Moggi ha chiesto di mettere agli atti alcune intercettazioni telefoniche tra cui quella tra l'ex presidente dell'Inter Giacinto Facchetti e il designatore arbitrale Paolo Bergamo, il figlio dell'ex presidente dell'Inter regala il suo pensiero grazie alle "Iene". "Cosa direi a mio padre se ci fosse ancora? Ieri ci siamo divertiti parecchio. Si sarà divertito molto anche lui con l'Avvocato Prisco: ecco, ci sarebbe voluto lui ieri a Napoli in aula".
"Con papà abbiamo parlato di alcuni episodi che si vedevano, di una serie di strane coincidenze, chiamiamole così. Io all'inizio facevo fatica a credere. Poi sono stato sbugiardato". Poi rilancia con la difesa del padre sulla famosa "madre di tutte le intercettazioni": "Si dice che mio padre avrebbe dettato la griglia degli arbitri, dand indicazioni al dott. Bergamo di mandare Collina a una partita. Invece il nome del signor Collina lo pronuncia per la prima volta nella telefonata il dottor Bergamo e non Giacinto Facchetti. La telefonata è completamente diversa dalla trascrizione che è stata usata in aula ieri, che è stata diffusa dai giornali: c'è proprio una falsificazioni dei fatti che è una cosa assolutamente grave e inaccettabile".
Poi Gianfelice continua: "Sicuramente c'è stata un'alterazione del significato delle cose, anche perché trascrivere una testo che viene diffuso e che poi si va ad ascoltare ed e' diverso, è quasi comico. Chi vuole sporcare mio padre? Credo la difesa di Moggi per cercare di portare avanti la teoria che tutti facevano così e quindi che tutti vanno assolti perché facevano le stesse cose. Questa è la suggestione che loro vorrebbero far passare ma che noi non possiamo accettare. E comunque non trovo niente di strano nel chiedere il miglior arbitro per giocare una partita: è una richiesta di legalità in quello che era il campionato più taroccato nella storia del campionato italiano"
Poi stupisce tutti sulla restituzione dello scudetto: "Sarebbe un gesto molto eclatante ma che avrebbe forse il potere di far acquisire ancora più punti alla nostra storia. Ma anche restituendo lo scudetto ci sarà chi rivorrà indietro i suoi: sarebbe comunque una mossa vincente". Infine la stoccata finale su Christian Vieri: "Io di Vieri ricordo solo Lido Vieri, il portiere della grande Inter".
L'Inter non ha alcuna intenzione di restituire lo scudetto 2005-06 assegnatole a tavolino dopo le sentenze sportive di Calciopoli. Non c'è nessun commento ufficiale alle parole di Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, ex presidente nerazzurro, ma questa è la posizione lasciata filtrare dal club. Si tratta - è in sintesi il pensiero diffuso fra la dirigenza interista - di una scelta di coerenza affinché non passi, ora e in futuro, il pensiero che l'Inter adottava gli stessi comportamenti dei personaggi puniti dalla giustizia sportiva e imputati nel processo penale a Napoli. Restituire lo scudetto, fanno notare da corso Vittorio Emanuele, "non sarebbe affatto un bel gesto ma un brutto gesto nei confronti dei tifosi interisti".
Guarda anche
Calciopoli, Facchetti jr: ''Una vergognosa falsificazione"
Calciopoli, Moggi: Li ho sbugiardati. Bis il 20 aprile
COMMENTA NEL FORUM DELL'INTER
Quando due anni fa l'Inter festeggiava il centenario, in mezzo al prato di San Siro, con ottantamila persone sugli spalti e le luci spente, Gianfelice Facchetti incantò il popolo nerazzurro parlando della storia dell'Inter. Storia della quale suo papà, Giacinto, fu un grande protagonista. All'indomani dell'infuocata udienza di Napoli legata al processo Calciopoli 2006, in cui la difesa di Luciano Moggi ha chiesto di mettere agli atti alcune intercettazioni telefoniche tra cui quella tra l'ex presidente dell'Inter Giacinto Facchetti e il designatore arbitrale Paolo Bergamo, il figlio dell'ex presidente dell'Inter regala il suo pensiero grazie alle "Iene". "Cosa direi a mio padre se ci fosse ancora? Ieri ci siamo divertiti parecchio. Si sarà divertito molto anche lui con l'Avvocato Prisco: ecco, ci sarebbe voluto lui ieri a Napoli in aula".
"Con papà abbiamo parlato di alcuni episodi che si vedevano, di una serie di strane coincidenze, chiamiamole così. Io all'inizio facevo fatica a credere. Poi sono stato sbugiardato". Poi rilancia con la difesa del padre sulla famosa "madre di tutte le intercettazioni": "Si dice che mio padre avrebbe dettato la griglia degli arbitri, dand indicazioni al dott. Bergamo di mandare Collina a una partita. Invece il nome del signor Collina lo pronuncia per la prima volta nella telefonata il dottor Bergamo e non Giacinto Facchetti. La telefonata è completamente diversa dalla trascrizione che è stata usata in aula ieri, che è stata diffusa dai giornali: c'è proprio una falsificazioni dei fatti che è una cosa assolutamente grave e inaccettabile".
Poi Gianfelice continua: "Sicuramente c'è stata un'alterazione del significato delle cose, anche perché trascrivere una testo che viene diffuso e che poi si va ad ascoltare ed e' diverso, è quasi comico. Chi vuole sporcare mio padre? Credo la difesa di Moggi per cercare di portare avanti la teoria che tutti facevano così e quindi che tutti vanno assolti perché facevano le stesse cose. Questa è la suggestione che loro vorrebbero far passare ma che noi non possiamo accettare. E comunque non trovo niente di strano nel chiedere il miglior arbitro per giocare una partita: è una richiesta di legalità in quello che era il campionato più taroccato nella storia del campionato italiano"
Poi stupisce tutti sulla restituzione dello scudetto: "Sarebbe un gesto molto eclatante ma che avrebbe forse il potere di far acquisire ancora più punti alla nostra storia. Ma anche restituendo lo scudetto ci sarà chi rivorrà indietro i suoi: sarebbe comunque una mossa vincente". Infine la stoccata finale su Christian Vieri: "Io di Vieri ricordo solo Lido Vieri, il portiere della grande Inter".
L'Inter non ha alcuna intenzione di restituire lo scudetto 2005-06 assegnatole a tavolino dopo le sentenze sportive di Calciopoli. Non c'è nessun commento ufficiale alle parole di Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, ex presidente nerazzurro, ma questa è la posizione lasciata filtrare dal club. Si tratta - è in sintesi il pensiero diffuso fra la dirigenza interista - di una scelta di coerenza affinché non passi, ora e in futuro, il pensiero che l'Inter adottava gli stessi comportamenti dei personaggi puniti dalla giustizia sportiva e imputati nel processo penale a Napoli. Restituire lo scudetto, fanno notare da corso Vittorio Emanuele, "non sarebbe affatto un bel gesto ma un brutto gesto nei confronti dei tifosi interisti".
Guarda anche
Calciopoli, Facchetti jr: ''Una vergognosa falsificazione"
Calciopoli, Moggi: Li ho sbugiardati. Bis il 20 aprile