Derby di Roma tra feste e scontri. Un ferito grave. Il video

Calcio
Guerriglia urbana nella Capitale. Si sono verificati molti scontri prima, durante e dopo il derby
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Guerriglia tra ultrà di Roma e Lazio nella Capitale. Incendiata l'auto su cui viaggiava una donna con due bambini. Nove arresti, un uomo accoltellato alla gola e operato d'urgenza. Asce e coltelli nascosti in una vettura. GUARDA LE FOTO

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La festa giallorossa offuscata dagli scontri. Si è addirittura rischiato di macchiare il derby con una tragedia, quando teppisti travestiti da tifosi hanno incendiato l’auto su cui viaggiava una donna con due bambini. Salvi per miracolo. Alla gioia dei romanisti, che hanno invaso piazze e strade per festeggiare la vittoria nel derby e il ritrovato primato in classifica, fanno da contraltare gli scontri e i tafferugli che hanno visto protagonisti ultrà romanisti e laziali prima, durante e dopo il match, dentro e fuori dall’Olimpico.  L’apice della tensione sul lungotevere Maresciallo Diaz, poco fuori dallo stadio Olimpico, quando una donna tunisina e i suoi due figli di 9 ed 11 anni sono riusciti ad uscire dalla loro auto colpita da una selva di petardi e bottiglie, poco prima che si incendiasse, grazie all’intervento dei vigili del fuoco. 

La giornata, da tempo considerata ad alta tensione tanto che il derby era stato anticipato alle 18.30 per volere del Prefetto, si era rivelata subito incandescente. All'interno dello stadio la tensione è cominciata a salire ancor prima del fischio d’inizio dell’arbitro Tagliavento: le due squadre si stavano ancora riscaldando. Dalla curva nord è partito un lancio di petardi diretto verso il settore della tribuna Tevere dove si trovavano dei tifosi romanisti che da parte loro hanno poi tentato di entrare in contatto con i laziali: la polizia è dovuta intervenire per placare gli animi formando un cordone protettivo. Contemporaneamente nella curva sud è apparso un striscione a sfondo razzista con la scritta "Laziale non mangia maiale", rimosso dopo qualche minuto. 

Sulla tribuna Tevere gli scontri sono continuati per parecchi minuti, soprattutto quando i tifosi giallorossi hanno tentato di 'sfondare' il cordone di poliziotti e venire in contatto con i laziali. Per riportare ordine, gli agenti hanno reagito con colpi di manganello. Per placare definitivamente gli animi è stato però necessario l’arrivo di altre pattuglie di polizia. Tre persone sono state arrestate e due denunciate per questi episodi.  Subito dopo la fine della partita, secondo la prima ricostruzione, un nutrito gruppo di supporter romanisti, con il volto coperto da passamontagna, a poca distanza dallo stadio Olimpico, ha atteso l'arrivo dei laziali e li ha aggrediti con bottiglie, coltelli e petardi. Ci sono stati momenti di vera guerriglia con tanto di cestini in cemento divelti e cassonetti bruciati.
Il bilancio è di dieci feriti, di cui tre accoltellati. Un uomo, ferito alla carotide è stato trasportato immediatamente al Policlinico Gemelli e operato d'urgenza: sarebbe grave, ma non in pericolo di vita.

I tifosi hanno bloccato molti mezzi pubblici, pieni di passeggeri. Anche qui le forze dell'ordine sono intervenute con cariche di alleggerimento e i supporter sono stati dispersi. Altre scaramucce tra opposte tifoserie sono avvenute anche in altre zone di Roma, come in piazza Vescovio e Ponte Milvio.
Per i tafferugli all'esterno dello stadio sono stati arrestati sette tifosi, la posizione di un’ottava persona è al vaglio del magistrato.

"Queste violenze - ha commentato il sindaco di Roma Gianni Alemanno - non hanno nulla a che fare con il tifo calcistico e con una vera passione per lo sport. Sono sfoghi deliranti di piccole minoranze che inquinano tutto l'ambiente calcistico. Nessuno si può permettere di rovinare una festa così bella, mettendo oltretutto in pericolo l'incolumità di persone innocenti".

Il bilancio degli incidenti è di 9 arresti. Nel corso delle attività di controllo preventive fatte dalle forze dell'ordine sono stati scoperti, all'interno di una vettura, asce e coltelli. La procura di Roma sta valutando le posizioni di ciascuno degli arrestati ed a breve il pm Laura Condemi chiederà al gip la convalida dei fermi. I nove devono rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, ma al termine dell'esame delle relazioni di servizio potrebbero scattare altre accuse. Il proprietario dell'auto nella quale erano custoditi asce e coltelli e' accusato di porto e detenzioni di armi.


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