L'ex capitano del Milan è indagato dalla Procura di Milano per corruzione e accesso abusivo al sistema informatico dell'anagrafe tributaria. Indagata anche la moglie e altre 41 persone. Il legale: "Notizie infondate". VIDEO: AL MILAN DA DIRIGENTE?
Il fatto - Una brutta storia. L'ex calciatore e amatissimo capitano del Milan, Paolo Maldini, è indagato dalla procura di Milano per corruzione e accesso abusivo al sistema informatico dell'anagrafe tributaria, nell'ambito di un'inchiesta, chiusa oggi e che nei mesi scorsi ha portato in carcere un funzionario dell'agenzia delle entrate. A quanto si è appreso, assieme all'ex capitano rossonero, è indagata anche la moglie.
Paolo Maldini, indagato nell'inchiesta del pm di Milano Paola Pirotta, avrebbe corrotto il funzionario dell'Agenzia delle entrate e commercialista Luciano Bressi con somme di denaro per garantirsi "l'esenzione di controlli fiscali da parte dell'ufficio di Milano 1" dell'Agenzia delle entrate. Lo si legge nell'avviso di chiusura delle indagini notificato all'ex capitano rossonero, alla moglie Adriana Fossa e ad altre 41 persone.
Secondo il capo di imputazione, i coniugi Maldini avrebbero offerto a Bressi, titolare di uno studio professionale di cui erano clienti, non solo "l'onorario per lo studio (circa 40 mila euro annui)" ma anche la "procura speciale" della loro societa', la Velvet Sas, da cui scaturivano ingenti corrispettivi 'in nero' (somma non inferiore a 185 mila euro). Bressi, sempre secondo il capo di imputazione, agiva "in violazione dei principi di imparzialità e trasparenza e con l'assenso e la consapevolezza di entrambi i coniugi Maldini", si interessava "e curava personalmente tutte le più svariate pratiche fiscali inerenti" la Velvet "ed i loro interessi personali, garantiva loro l'esenzione di controlli fiscali". I fatti contestati ai coniugi Maldini arrivano fino al 23 giugno 2009.
La smentita - Paolo Maldini, attraverso il suo legale Danilo Buongiorno, comunica di essere "tranquillo e sereno" per la vicenda che riguarda lui e la moglie Adriana Fossa. "Nel contestare le accuse che sono del tutto infondate - spiega l'avvocato Buongiorno - è certo di potere dimostrare l'assoluta estraneità sua e di sua moglie, le cui posizioni dovevano essere quelle di parti lese e non certo di indagati".
L'avvocato Buongiorno precisa che alcuni organi di stampa hanno diffuso la notizia "con più dati imprecisi, tra cui il riferimento ad un soggetto presunto parente dell'ex calciatore Franco Baresi, che tale non è"
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Paolo Maldini, indagato nell'inchiesta del pm di Milano Paola Pirotta, avrebbe corrotto il funzionario dell'Agenzia delle entrate e commercialista Luciano Bressi con somme di denaro per garantirsi "l'esenzione di controlli fiscali da parte dell'ufficio di Milano 1" dell'Agenzia delle entrate. Lo si legge nell'avviso di chiusura delle indagini notificato all'ex capitano rossonero, alla moglie Adriana Fossa e ad altre 41 persone.
Secondo il capo di imputazione, i coniugi Maldini avrebbero offerto a Bressi, titolare di uno studio professionale di cui erano clienti, non solo "l'onorario per lo studio (circa 40 mila euro annui)" ma anche la "procura speciale" della loro societa', la Velvet Sas, da cui scaturivano ingenti corrispettivi 'in nero' (somma non inferiore a 185 mila euro). Bressi, sempre secondo il capo di imputazione, agiva "in violazione dei principi di imparzialità e trasparenza e con l'assenso e la consapevolezza di entrambi i coniugi Maldini", si interessava "e curava personalmente tutte le più svariate pratiche fiscali inerenti" la Velvet "ed i loro interessi personali, garantiva loro l'esenzione di controlli fiscali". I fatti contestati ai coniugi Maldini arrivano fino al 23 giugno 2009.
La smentita - Paolo Maldini, attraverso il suo legale Danilo Buongiorno, comunica di essere "tranquillo e sereno" per la vicenda che riguarda lui e la moglie Adriana Fossa. "Nel contestare le accuse che sono del tutto infondate - spiega l'avvocato Buongiorno - è certo di potere dimostrare l'assoluta estraneità sua e di sua moglie, le cui posizioni dovevano essere quelle di parti lese e non certo di indagati".
L'avvocato Buongiorno precisa che alcuni organi di stampa hanno diffuso la notizia "con più dati imprecisi, tra cui il riferimento ad un soggetto presunto parente dell'ex calciatore Franco Baresi, che tale non è"
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