Atalanta, contestazione ultrà con cori e petardi

Calcio
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Rumorosa e attesa contestazione dei tifosi atalantini nel pomeriggio a Zingonia, prima dell'inizio dell'allenamento: un centinaio di tifosi ha scavalcato la recinzione, iniziando a scandire coricori contro la società e a lanciare petardi

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Rumorosa e attesa contestazione degli ultrà atalantini nel pomeriggio verso le 15 a Zingonia, prima dell'inizio dell'allenamento. Un centinaio di tifosi è entrato nel perimetro del quartier generale dopo aver scavalcato la recinzione, poi ha iniziato a scandire cori contro la società. Esposto anche uno striscione di contestazione verso la dirigenza.

Prima di andarsene gli ultrà hanno fatto esplodere anche alcuni petardi: non ci sono comunque stati contatti né con i giocatori né con altri esponenti atalantini. Nel giro di pochi minuti sono arrivati i carabinieri di Zingonia, ma il gruppo si era nel frattempo già allontanato spontaneamente. La tensione era nell'aria già dalla mattinata, tanto da spingere la società ad annullare la consueta conferenza stampa del martedì di Lino Mutti, proprio per evitare anche ai cronisti un rischioso faccia a faccia con gli ultrà.

Il tecnico ha comunque concesso qualche battuta a Radio Marte, emittente di Napoli dove l'Atalanta giocherà domenica: "Non meritavamo di uscire dal campionato in questa maniera, per un'espulsione dubbia e un autogol. Sono ancora molto amareggiato, lo ammetto - ha detto - Il mio futuro? Non ne abbiamo ancora parlato, la proprietà farà le sue riflessioni e valuterà tutto ciò che concernerà la rifondazione della squadra".

Adesso l'unico obiettivo è finire con dignità la stagione: "Domenica è stata una brutta giornata per tutti - ha concluso Mutti - l'aria nello spogliatoio era pesante. Sicuramente dovremo andare avanti, cercando di onorare fino in fondo il nostro campionato".