Kolarov: "Prima o poi Mourinho sarà il mio allenatore"

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Aleksandar Kolarov ne è convinto: prima o poi Mourinho sarà il suo allenatore
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In un'intervista al quotidiano "As", il terzino serbo parla dello "Special One": "Mi piacerebbe che un giorno fosse il mio allenatore. Non so quando, ma sono sicuro che prima o poi lavorerò ai suoi ordini. In questo momento è il miglior tecnico del mondo"

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha ribadito più volte che non è sul mercato. Sulla maglia di Aleksandar Kolarov, insomma, non è affisso nessun cartello 'vendesi'. Eppure il Real Madrid lo ha inserito nella lista dei giocatori da portare in camiseta blanca alla corte di José Mourinho. Il nuovo tecnico delle merengue, infatti, ha individuato nel terzino biancoceleste il giocatore giusto cui affidare la fascia sinistra del nuovo Real targato 'Special One'. "Mi onora che un club come il Real stia pensando a me - ha ammesso Kolarov nel corso di una lunga intervista rilasciata al quotidiano iberico As - è una delle squadre più forti del mondo e per me sarebbe un sogno giocare a Madrid. Leggo tutti i giorni le notizie che escono sui giornali e sono contento che il mio nome sia affiancato a quello delle merengue - ha aggiunto il terzino serbo -, ma per rispetto della mia nazionale e per il mio paese, ora devo solo restare concentrato sul Mondiale".

Nella rassegna iridata che scatterà l'11 giugno in Sudafrica, Kolarov sarà sicuramente tra i giocatori più osservati da tecnici e operatori di mercato, eppure il giocatore della Lazio sembra aver già chiaro in mente quale sarà l'allenatore con cui lavorerà in futuro: "Conosco bene Mourinho per averlo sfidato molto spesso in Italia. Sapere che ha un interesse per me è una grande notizia, mi piacerebbe che un giorno fosse il mio allenatore. Non so se avverrà ora, nella prossima stagione o quando, ma sono sicuro che prima o poi lavorerò ai suoi ordini. In questo momento è il miglior tecnico del mondo - ha spiegato Kolarov -. I risultati parlano chiaro: in stagione ha vinto tutto, tre titoli importanti, è normale che non ci sia niente di meglio".

Meglio invece avrebbe potuto certamente fare la sua Lazio, a lungo invischiata nella lotta per non retrocedere: "Nel complesso la squadra non ha rispettato le aspettative ma sono comunque molto contento per la mia annata dal punto di vista personale, ho fatto cinque reti. E poi la cosa più importante è aver vinto la Supercoppa a Pechino contro l'Inter. Per un club come la Lazio è molto importante. A livello personale è andata bene, non ho avuto infortuni e ho avuto un buon rendimento".

Lo stesso che si augura di avere con la maglia della Serbia nel corso del Mondiale ormai alle porte: "Sono fiducioso, credo che possiamo fare un buon torneo - le parole di Kolarov -. La nostra idea è quella di superare il girone, anche se molte delle nostre chance di qualificazione passano attraverso la prima partita contro il Ghana. Gli africani sono sicuramente i rivali più diretti che abbiamo nel nostro gruppo". Anche perché nel girone le altre due avversarie sono rappresentate dalla favorita Germania e dall'outsider Australia. "La cosa importante sarà giocare come durante le qualificazioni e mantenere la fiducia - ha concluso il terzino -. Se riusciremo a fare questo, tutto sarà possibile perché abbiamo grandi giocatori. Se giocheremo da squadra sono sicuro che raggiungeremo buoni risultati".

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