Tra Mondiali e mercato, l'estate di chi in Sudafrica non c'è

Calcio
Mirko Vucinic: piace all'Inter, ma dovrebbe restare a Roma. E per i Mondiali punta sull'Inghilterra di Capello
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L'INTERVISTA. Mirko Vucinic, Fabrizio Miccoli e Giuseppe Sculli: ecco come tre protagonisti del nostro calcio vedono la rassegna iridata e un mercato che li vede coinvolti in diverse ipotetiche trattative. E siamo appena all'inizio... L'ALBUM MONDIALE

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di Lorenzo Longhi

Uno ha sperato a lungo di parteciparvi, e lo avrebbe anche meritato. L’altro ci ha provato, ma la sua neonata nazionale non si è nemmeno avvicinata alla qualificazione. Per il terzo, invece, nemmeno c’è stata la speranza: per Fabrizio Miccoli, Mirko Vucinic e Giuseppe Sculli, dunque, il Mondiale è affare da tifosi. Ma, se per loro il Sudafrica era apparso da subito un miraggio, l’estate almeno li ha fatti diventare uomini-mercato. Miccoli al Birmignham, Vucinic all’Inter, Sculli alla Roma: di questo parla (o ha parlato) radiomercato. Perché magari non succede, ma se succede…

Mondiale - Le critiche, dopo le prime due gare degli azzurri di Lippi in Sudafrica, sono per un attacco che non solo non segna, ma nemmeno arriva al tiro. Miccoli, dopo 19 reti nel campionato scorso, avrebbe sperato in una diversa considerazione, e forse solo l’infortunio al ginocchio destro (“Il recupero procede bene, oltre le aspettative”) ha lenito il rammarico. In fondo, non vi avrebbe potuto partecipare: “Vabbè, ma sono ancora molto dispiaciuto, me è soprattutto per il modo in cui non sono mai stato considerato. Né Lippi, né altri del suo staff mi hanno mai detto nulla: mi sarebbe bastata una spiegazione, un rapporto diretto. Ci può stare che un ct non ti chiami perché magari preferisce altri, i motivi può averli, ma è chiaro che uno si aspetta, dopo due stagioni come quelle da cui venivo, di essere almeno valutato per quello che ha dato. Per me non è stato così. Da anni”.

Ma Miccoli non riesce a stare senza calcio e senza Mondiale, tanto più che in Sudafrica ha un idolo. L’Idolo, anzi, quello per cui non c’è nemmeno bisogno del cognome: “Diego. La sua Argentina è la squadra che ha fatto meglio sinora, secondo me è quella più forte. E Diego è Diego: le sue facce, il suo modo fuori dagli schemi di essere allenatore, è uno spettacolo. Mi piacerebbe che fosse lui a vincere”. “Io dico Argentina o Brasile, ma non dimentico la Spagna, anche se ha perso la prima”, dice Beppe Sculli, rimasto piuttosto deluso dalla qualità del gioco di alcune della favorite. Ma c’è un motivo: “È un Mondiale giocato a basso ritmo, non me l’aspettavo così. E mai come questa volta ho visto le squadre meno attrezzate non mollare mai la presa”. Vucinic punta su un italiano. Non Lippi, Capello: “Perché è l’allenatore più forte del mondo, e per me sarà l’Inghilterra a vincere il Mondiale”.

Il montenegrino, però, sta seguendo con attenzione l’Italia: “Tra i migliori ho visto De Rossi. Lo sto controllando, diciamo così, e si sta comportando bene anche se gli azzurri hanno qualche problema. Però hanno carattere, in due partite hanno dovuto rimontare e ci sono riusciti: Daniele, in questa squadra, sta incidendo”. E se Miccoli non ha occhi che per Maradona (“Ma nella mia formazione Fantamondiale farei follie per Messi, Ronaldo e Rooney, che ora inizierà a segnare”, pronostica), il montenegrino vota il nome sulla bocca di tutti: “Beh, Messi, chi altro?”, dice con fare da attore. E aggiunge sorridendo: “Comunque, io ho Totti che tanto peggio non è…”.

Mercato - Già, Totti e Vucinic. Davvero saranno ancora assieme all’inizio della nuova stagione? Dubbio legittimo, perché l’Inter lo sta seguendo e la Roma, dal canto suo, ha preso un certo Adriano: “Adriano mi sembra l’acquisto giusto, visto che lo chiamano Imperatore e la città degli imperatori è proprio Roma. Poi il mio futuro dipende dalla Roma, e io in giallorosso sto bene. Chiedo solo di giocare una stagione intera senza alcun infortunio. L’Inter? Non c’è niente di concreto, e anzi adesso senza Mourinho sarà più facile per gli altri”. Il che, tuttavia, non significa che Vucinic non si muoverà…

Alla Roma, del resto, le idee sul mercato non mancano. Una porta proprio a Beppe Sculli, che con il Genoa ha un contratto sino al 2013: “L’interessamento è vero e mi fa piacere anche perché la Roma viene da una stagione in cui ha lottato sino all’ultimo per lo scudetto. Detto questo, Genova è casa mia, amo la gente rossoblù e loro mi vogliono bene, quindi…”. Certo, le concidenze non vanno dimenticate: Sculli segnò proprio all’Olimpico, contro i giallorossi, la sua prima rete in serie A, quasi otto anni fa. Giocava nel Modena, e ora sarà proprio un modenese, Luca Toni, che Beppe dovrà lanciare in gol: “Toni ha fatto la scelta giusta. A Genova chi arriva segna montagne di gol: penso a Milito prima e poi a Borriello. Ora tocca a lui, sono convinto che non deluderà”

Non ha deluso la “sua” gente Fabrizio Miccoli, uomo mercato sino a una settimana fa. Lo voleva il Birmingham e lui voleva la Premier, poi però ci ha dormito su un po’. E ci ha ripensato: “Ho riflettuto su tutto, mi sono passate per la testa moltissime cose. Poi ho deciso, per la mia famiglia e per me, di non accettare e di restare a Palermo. Sono già nella storia del club, come miglior marcatore della serie A, ora voglio entrare nella leggenda dei rosanero”.

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