Prandelli, da "Mago di Orz(inuovi)" a orgoglio nazionale

Calcio
Orzinuovi, provincia di Brescia, festeggia il suo "primo cittadino" Cesare Prandelli, neo-commissario tecnico della Nazionale
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Il piccolo comune della bassa bresciana, direzione Cremona, gonfia il petto e si gode l'investitura azzurra del suo illustre cittadino Cesare Prandelli, neo commissario tecnico dell'Italia. GUARDA VIDEO E FOTO

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Per tutti era già il 'Mago di Orz'. Adesso per Orzinuovi è anche orgoglio nazionale. Il piccolo comune della bassa bresciana, direzione Cremona, gonfia il petto e si gode l'investitura azzurra del suo illustre cittadino Cesare Prandelli, neo commissario tecnico dell'Italia.

Eppure, per tutti gli appassionati di calcio orceani di mezz'età, Prandelli resta "colui che insieme a un certo Domenico Pezzola passò dalle giovanili della nostra Orceana a quelle della Cremonese per 500.000 lire pagate a rate, 100.000 lire per volta", come racconta Martino Venturini, presidente della squadra locale di prima categoria.

Erano i primi anni '70, storie di di un paese che Prandelli lasciò quando era in età da giovanissimi, un paese dal quale da allora e' sempre andato e venuto. Eppure, "nonostante il suo lavoro lo abbia spesso portato lontano - ricorda ancora Venturini - la presenza di Cesare si è sempre avvertita. Nonostante il successo, lui è sempre rimasto uno di noi e, quando torna a casa, è facilissimo incontrarlo in piazza in bicicletta. Era in bici in centro, come se nulla fosse, anche il giorno in cui è diventata ufficiale la sua avventura azzurra".

E' da qui che nasce la normalita' che Prandelli trasmette. Fa caldo ad Orzinuovi, 35 gradi. Poca gente per le strade, ma quella che c'e' non parla d'altro. E' da poco terminata la conferenza stampa di insediamento dell'allenatore sulla panchina azzurra e i commenti si sprecano. Così come i consigli: "Deve chiamare Cassano e Balotelli. Ma prima di tutto deve rimanere umile come è sempre stato", dicono in tanti.

Facce emozionate al bar Decò, dove Prandelli è solito prendere il caffè e fare due chiacchiere con i vecchi amici. "Lo aspettiamo per un brindisi: lui è il nostro grandissimo orgoglio". La casa natale del tecnico azzurro, di fianco all'oratorio dove "Cesare - raccontano in paese - stava anche 12 ore al giorno", è chiusa con tutte le tapparelle abbassate.

La mamma, la signora Aldina, non c'è. Era emozionata ed è andata dalla sorella per vedere la diretta tv dalla sala stampa dell'Olimpico. "Per mio figlio - ha raccontato - questo è il coronamento di tanti sacrifici. Io volevo che studiasse, ha preso il diploma di geometra. La strada del calcio gliel'ha fatta prendere il papà che lo portava a vedere il Milan. Quando è stato scelto per la Nazionale mi ha telefonato e ridendo, emozionato, mi ha detto: 'Mamma, stavolta mi hanno incastrato...'. Sono molto orgogliosa di lui".