Buffon dopo l'intervento: "Mi sono tolto un peso"
CalcioIl portiere della Juventus e degli Azzurri è tornato a parlare dopo l'operazione alla schiena: "Ora sono più sereno, la mia carriera sarà più lunga". Sulla Nazionale: "Un onore indossare la fascia di capitano". IL VIDEO
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"Mi sono tolto un bel peso. Forse questo intervento andava fatto prima, ma comunque è andato al meglio e questo mi dà molta fiducia e serenità". Lo ha detto il portiere della Juventus, Gianluigi Buffon, lasciando la clinica milanese La Madonnina dove è stato sottoposto a un intervento per la rimozione di un'ernia discale-lombale. "Ora non devo avere fretta ma devo prendermi il tempo necessario per tornare senza alcun fastidio e alcun rischio di recidiva - ha spiegato Buffon senza fare previsioni precise -. Visto il mio ruolo credo che la mia carriera sia ancora relativamente lunga e senza l'ernia potrò allungarla ulteriormente ad alti livelli".
Serviranno almeno tre mesi perché Gianluigi Buffon possa tornare a giocare dopo l'intervento alla schiena, ma il portiere della Juventus pensa già a quando indosserà di nuovo la maglia della Nazionale perché, ha spiegato, "credo di meritarmela". Alla guida degli azzurri è arrivato Cesare Prandelli, un ct che Buffon non conosce direttamente ma stima. "L'ho sempre avuto come allenatore avversario sin dai tempi della Primavera e già da allora si sapeva che aveva un rapporto eccezionale con i suoi giocatori - ha raccontato lo juventino lasciando la clinica milanese dove era ricoverato -. Prandelli è uno preparatissimo, che accetta sempre lo scambio di idee con la squadra e non si sottrae mai al rapporto con i suoi giocatori: ho sempre pensato che questo fosse un requisito importante, perché l'allenatore deve essere parte del gruppo".
Prandelli ha già promesso a Buffon la fascia di capitano. "Per me rappresenta il massimo a cui un giocatore può ambire - ha commentato il numero uno azzurro -, quando vesti quella maglia lo fai per ogni abitante che popola l'Italia: è un onere ma soprattutto un onore". Sono passati pochi giorni dalla delusione azzurra al mondiale in Sudafrica e a Buffon resta "un grande dispiacere, perché è molto grave per un giocatore del mio calibro rinunciare a una competizione simile. Avrei potuto dare una mano a un gruppo in difficoltà ma - ha aggiunto - essendo stati eliminati così presto tutto sommato non ho il rammarico di essermi perso un'esperienza impareggiabile". Uscito al primo turno, Buffon sta comunque seguendo il mondiale: "fa piacere che in semifinale ci siano tante squadre europee, a dimostrazione che il calcio del nostro continente è all'avanguardia e il più competitivo - ha osservato - trovo che l'Uruguay sia una bella sorpresa, ma anche Olanda e Germania sono andate meglio di quanto ci si aspettasse".
"Mi sono tolto un bel peso. Forse questo intervento andava fatto prima, ma comunque è andato al meglio e questo mi dà molta fiducia e serenità". Lo ha detto il portiere della Juventus, Gianluigi Buffon, lasciando la clinica milanese La Madonnina dove è stato sottoposto a un intervento per la rimozione di un'ernia discale-lombale. "Ora non devo avere fretta ma devo prendermi il tempo necessario per tornare senza alcun fastidio e alcun rischio di recidiva - ha spiegato Buffon senza fare previsioni precise -. Visto il mio ruolo credo che la mia carriera sia ancora relativamente lunga e senza l'ernia potrò allungarla ulteriormente ad alti livelli".
Serviranno almeno tre mesi perché Gianluigi Buffon possa tornare a giocare dopo l'intervento alla schiena, ma il portiere della Juventus pensa già a quando indosserà di nuovo la maglia della Nazionale perché, ha spiegato, "credo di meritarmela". Alla guida degli azzurri è arrivato Cesare Prandelli, un ct che Buffon non conosce direttamente ma stima. "L'ho sempre avuto come allenatore avversario sin dai tempi della Primavera e già da allora si sapeva che aveva un rapporto eccezionale con i suoi giocatori - ha raccontato lo juventino lasciando la clinica milanese dove era ricoverato -. Prandelli è uno preparatissimo, che accetta sempre lo scambio di idee con la squadra e non si sottrae mai al rapporto con i suoi giocatori: ho sempre pensato che questo fosse un requisito importante, perché l'allenatore deve essere parte del gruppo".
Prandelli ha già promesso a Buffon la fascia di capitano. "Per me rappresenta il massimo a cui un giocatore può ambire - ha commentato il numero uno azzurro -, quando vesti quella maglia lo fai per ogni abitante che popola l'Italia: è un onere ma soprattutto un onore". Sono passati pochi giorni dalla delusione azzurra al mondiale in Sudafrica e a Buffon resta "un grande dispiacere, perché è molto grave per un giocatore del mio calibro rinunciare a una competizione simile. Avrei potuto dare una mano a un gruppo in difficoltà ma - ha aggiunto - essendo stati eliminati così presto tutto sommato non ho il rammarico di essermi perso un'esperienza impareggiabile". Uscito al primo turno, Buffon sta comunque seguendo il mondiale: "fa piacere che in semifinale ci siano tante squadre europee, a dimostrazione che il calcio del nostro continente è all'avanguardia e il più competitivo - ha osservato - trovo che l'Uruguay sia una bella sorpresa, ma anche Olanda e Germania sono andate meglio di quanto ci si aspettasse".