Il presidente leghista del Veneto commenta così quanto sta accadendo tra il club giallorosso e l'istituto bancario guidato da Alessandro Profumo. "Io so che Roma, sotto la formula di Roma Capitale, ha veramente esagerato su tutti i fronti e sbuca ovunque"
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"Le banche gestiscono la raccolta del denaro nei territori di riferimento e svolgono una funzione sociale. Allora a Unicredit chiederei di mettere in cantiere, per lo meno, un intervento di tipo autenticamente federalista: se l'operazione Sensi-Roma vale 325 milioni di euro, Unicredit ne metta sul piatto il doppio per fare qualcosa di utile nel Nord del Paese". Il presidente del Veneto Luca Zaia non vede di buon occhio quanto sta accadendo nella capitale con Unicredit: la banca guidata da Alessandro Profumo per rientrare dei 325 milioni di euro di debiti di Italpetroli si appresta a diventare proprietaria degli asset che fanno capo alla famiglia Sensi, tra cui il club calcistico.
"Mi rifiuto di pensare - spiega Zaia in una intervista al Corriere Veneto - che il dottor Profumo e il suo consiglio di amministrazione, per l'intelligenza e l'oculatezza manageriale che gli riconosciamo, possano avallare operazioni che rischino di scaricare sui soci della banca per primi, e sui risparmiatori poi, le conseguenze di un affare andato male come la Roma Calcio". Il leghista Zaia teme che per Roma e la Roma si facciano delle eccezioni. "Io so che Roma, sotto la formula di Roma Capitale, ha veramente esagerato su tutti i fronti e sbuca ovunque. Lo abbiamo appena visto nella vicenda per la candidatura olimpica e adesso ci risiamo".
La risposta di Ciocchetti - Zaia dovrebbe occuparsi di cose più importanti. Dovrebbe occuparsi del disastro che il governo sta compiendo nei confronti delle regioni, compresa la sua". Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Regione Lazio e assessore alle Politiche del Territorio e dell'Urbanistica, replica così al presidente della Regione Veneto. "Unicredit è in grado di pensare da sola a ciò che deve fare -dice Ciocchetti all'Adnkronos-. Trovare una soluzione per la Roma è importante e utile. Si sta lavorando per arrivare ad una soluzione che tuteli gli interessi della banca, di chi ha dato tanto alla Roma e dei tifosi". "La cosa migliore -aggiunge- è arrivare ad un accordo senza ulteriori cause e contenziosi che potrebbero mettere in difficoltà la società dal punto di vista economico e giuridico. Io auspico che si trovi un'intesa in grado di salvare il club e dare prospettive". Il futuro del club capitolino, a quanto pare, non sarà legato alla famiglia Sensi. Sull'ipotesi di una cordata di imprenditori: "Speriamo che investa seriamente come ha fatto la famiglia Sensi".
"Le banche gestiscono la raccolta del denaro nei territori di riferimento e svolgono una funzione sociale. Allora a Unicredit chiederei di mettere in cantiere, per lo meno, un intervento di tipo autenticamente federalista: se l'operazione Sensi-Roma vale 325 milioni di euro, Unicredit ne metta sul piatto il doppio per fare qualcosa di utile nel Nord del Paese". Il presidente del Veneto Luca Zaia non vede di buon occhio quanto sta accadendo nella capitale con Unicredit: la banca guidata da Alessandro Profumo per rientrare dei 325 milioni di euro di debiti di Italpetroli si appresta a diventare proprietaria degli asset che fanno capo alla famiglia Sensi, tra cui il club calcistico.
"Mi rifiuto di pensare - spiega Zaia in una intervista al Corriere Veneto - che il dottor Profumo e il suo consiglio di amministrazione, per l'intelligenza e l'oculatezza manageriale che gli riconosciamo, possano avallare operazioni che rischino di scaricare sui soci della banca per primi, e sui risparmiatori poi, le conseguenze di un affare andato male come la Roma Calcio". Il leghista Zaia teme che per Roma e la Roma si facciano delle eccezioni. "Io so che Roma, sotto la formula di Roma Capitale, ha veramente esagerato su tutti i fronti e sbuca ovunque. Lo abbiamo appena visto nella vicenda per la candidatura olimpica e adesso ci risiamo".
La risposta di Ciocchetti - Zaia dovrebbe occuparsi di cose più importanti. Dovrebbe occuparsi del disastro che il governo sta compiendo nei confronti delle regioni, compresa la sua". Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Regione Lazio e assessore alle Politiche del Territorio e dell'Urbanistica, replica così al presidente della Regione Veneto. "Unicredit è in grado di pensare da sola a ciò che deve fare -dice Ciocchetti all'Adnkronos-. Trovare una soluzione per la Roma è importante e utile. Si sta lavorando per arrivare ad una soluzione che tuteli gli interessi della banca, di chi ha dato tanto alla Roma e dei tifosi". "La cosa migliore -aggiunge- è arrivare ad un accordo senza ulteriori cause e contenziosi che potrebbero mettere in difficoltà la società dal punto di vista economico e giuridico. Io auspico che si trovi un'intesa in grado di salvare il club e dare prospettive". Il futuro del club capitolino, a quanto pare, non sarà legato alla famiglia Sensi. Sull'ipotesi di una cordata di imprenditori: "Speriamo che investa seriamente come ha fatto la famiglia Sensi".