"Roma zeru tituli": ecco come è nato il volo dello sfottò

Calcio
La notizia su "il Velino"
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Lo striscione apparso domenica nei cieli di Ostia è stato frutto di una simpatica trovata di un gruppo di sei tifosi laziali: uno di loro ha svelato a "il Velino" la genesi e l'organizzazione di quello che è stato... un "semplice" atto goliardico

Domenica nei cieli del Litorale romano all’ora di pranzo è apparso un piccolo aereo di quelli solitamente impiegati per i messaggi pubblicitari e volteggiando nei cieli da Ostia a Santa Severa e da Ladispoli a Santa Marinella, ha trainato uno striscione con scritto “Non è successo. Oh noo! AS Roma zero tituli”. Una simpatica trovata per ricordare ai tifosi giallorossi il mesto finale di stagione con scudetto e Coppa Italia svaniti a un passo dal traguardo. A ricostruire il “dietro le quinte” di questo “sfottò aereo” è Marcello (nome di fantasia), uno dei sei organizzatori dell’impresa aviatoria, a “il Velino”: “Ci siamo molto divertiti è stato un gesto di pura goliardia. Durante la settimana lavoriamo tutti quanti, abbiamo figli e come età non siamo proprio di primo pelo (sono tutti oltre i 50 anni, ndr). Ma non toccateci la Lazio, i sogni, la creatività e la voglia di giocare. Diciamo che siamo dei Peter Pan”.

I sei “aviatori” sono innamorati della Lazio fin dai tempi della serie B negli anni Sessanta. “Purtroppo le attuali vicende in casa biancoceleste non ci permettono di essere allegri - spiega Marcello -. E allora quando abbiamo poco da ridere sulle cose nostre dobbiamo trovare un argomento che ci mantenga allegri”. Così tre mesi fa, quando la Lazio rischiava la retrocessione e la Roma era in piena lotta per la conquista dello Scudetto e della Coppa Italia, è scattata la molla dello sfottò aereo, come ricorda Marcello: “Durante una delle tante cene conviviali in pizzeria che facciamo assieme, abbiamo stipulato un patto: fare qualcosa di goliardico nel caso le cose si fossero concluse nel migliore dei modi, ovvero con la Lazio salva e i giallorossi ancora una volta a bocca asciutta o, per dirla con Mourinho, con ‘zeru tituli’ in tasca”. E così è stato. L’operazione “Litorale” è stata organizzata in due settimane: “Abbiamo pensato a una domenica nella quale non ci fossero i Mondiali, così la gente era distratta, e poi il destino ci ha dato una mano perché la giornata caldissima ha fatto sì che la spiagge fossero affollate”.

Ma non è stato molto semplice, come spiega Marcello a “il Velino”: “Il rischio che potesse saltare tutto è stato concreto fino all’ultimo minuto. Prima di tutto perché nessuno dei tre piloti a cui abbiamo esposto il progetto ci ha fatto i complimenti per l’iniziativa: immagino fossero tutti romanisti. Poi negli ultimi giorni la stessa agenzia proprietaria dell’aereo ha cominciato a fare delle storie sui tempi di volo che inizialmente era stato stabilito dovessero essere di quattro ore. La stessa domenica mattina mi hanno poi detto che la cosa doveva essere rimandata alla prossima settimana. Dopo ulteriori contatti con il capo dell’agenzia, siamo arrivati a un accordo: mantenere il volo ma con un itinerario ridotto. E così abbiamo concordato due giri su Santa Severa e altrettanti sul Pontile di Ostia, accorciando l’itinerario che originariamente era previsto arrivasse fino al Circeo”.

Il costo dello scherzetto? 1.450 euro più Iva. Ma Marcello non ha dubbi: “Denaro ben speso. Il divertimento è stato di prima qualità. Io stavo a Santa Severa e mi sono goduto lo spettacolo in prima fila sul lettino in riva al mare. Per festeggiare la felice riuscita siamo andati a mangiare al ristorante dello stabilimento godendoci i commenti dei laziali impazziti di gioia e dei romanisti che provavano a sminuire la cosa con frasi tipo ‘non c’hanno proprio altra maniera per buttare i soldi’”.

Per il momento gli autori dell’“impresa del Litorale” preferiscono restare nell’anonimato. “Preferiamo centellinare le informazioni, smentire e depistare - fanno sapere -. Ad esempio abbiamo fatto circolare l’idea su Youtube che la cosa sia stata realizzata da alcuni romanisti che avevano perso una scommessa. Insomma, ci divertiamo anche a sviare la verità”.

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