Lavezzi trascina il Napoli. In 30mila per salutare Cavani
CalcioIl Pocho è il grande protagonista della bella vittoria dei partenopei sul Wolfsburg di Dzeko: in gol Dossena e Hamsik su rigore. Soddisfatto Mazzarri, ovazione per il nuovo acquisto, a cui Lavezzi ha ceduto la maglia numero 7
Vince il Napoli, ma quel che conta non è tanto il risultato, quanto la buona impressione che, alla sua prima uscita al San Paolo, appena concluso il ritiro di Folgaria, suscita la squadra di Mazzarri contro il Wolfsburg di Dzeko.
La partita è piacevole e il San Paolo viene usato come una passerella per presentare il Napoli 2010-11, le nuove divise, ma soprattutto il neoacquisto Edinson Cavani che, per ultimo, accanto al presidente Aurelio De Laurentiis, fa il suo ingresso sul terreno di gioco sfilando sul nuovo prato dell'impianto di Fuorigrotta.
Comincia così la festa voluta dalla società partenopea, durante la quale i tifosi hanno tributato un boato a Paolo Cannavaro, le cui vicende relative al rinnovo del contratto avevano tenuto banco nel corso del ritiro di Folgaria. Cori ed applausi anche per Lavezzi, Hamsik e Quagliarella. Prima del fischio d'inizio, un minuto di silenzio viene dedicato alle vittime della tragedia di Afragola. Tutti aspettano Dzeko, ma il vero mattatore della serata è il Pocho Lavezzi che indossa la maglia con il numero 22 (il 7 lo ha lasciato spontaneamente a Cavani) e dimostra di essere più di una spanna al di sopra degli altri, compagni ed avversari, sul piano della preparazione e della volontà.
Il match inizialmente non offre grandi emozioni. Da segnalare appunto le fiammate di Lavezzi, ma è al 40' che si sblocca la gara grazie ad una rete di Dossena servito da Zuniga: pregevole il cucchiaio sull'uscita del portiere. Dzeko si vede solo all'8' della ripresa quando si procura un rigore generosamente concesso dall'arbitro Guida e lo trasforma con freddezza. Passano sette minuti appena e sull'altro fronte si fa vivo con una delle sue irrefrenabili azioni Lavezzi il quale, a sua volta, si procura un penalty. La trasformazione di Hasmik, che spiazza il portiere della nazionale svizzera Benaglio, è perfetta. Poi comincia la girandola delle sostituzioni. Mazzarri, in particolare, regala qualche scampolo di partita a tutti, anche ai ragazzi della Primavera che ha portato in ritiro. Il risultato non cambia. Rimane una buona impressione per quello che il Napoli è riuscito a far vedere.
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La partita è piacevole e il San Paolo viene usato come una passerella per presentare il Napoli 2010-11, le nuove divise, ma soprattutto il neoacquisto Edinson Cavani che, per ultimo, accanto al presidente Aurelio De Laurentiis, fa il suo ingresso sul terreno di gioco sfilando sul nuovo prato dell'impianto di Fuorigrotta.
Comincia così la festa voluta dalla società partenopea, durante la quale i tifosi hanno tributato un boato a Paolo Cannavaro, le cui vicende relative al rinnovo del contratto avevano tenuto banco nel corso del ritiro di Folgaria. Cori ed applausi anche per Lavezzi, Hamsik e Quagliarella. Prima del fischio d'inizio, un minuto di silenzio viene dedicato alle vittime della tragedia di Afragola. Tutti aspettano Dzeko, ma il vero mattatore della serata è il Pocho Lavezzi che indossa la maglia con il numero 22 (il 7 lo ha lasciato spontaneamente a Cavani) e dimostra di essere più di una spanna al di sopra degli altri, compagni ed avversari, sul piano della preparazione e della volontà.
Il match inizialmente non offre grandi emozioni. Da segnalare appunto le fiammate di Lavezzi, ma è al 40' che si sblocca la gara grazie ad una rete di Dossena servito da Zuniga: pregevole il cucchiaio sull'uscita del portiere. Dzeko si vede solo all'8' della ripresa quando si procura un rigore generosamente concesso dall'arbitro Guida e lo trasforma con freddezza. Passano sette minuti appena e sull'altro fronte si fa vivo con una delle sue irrefrenabili azioni Lavezzi il quale, a sua volta, si procura un penalty. La trasformazione di Hasmik, che spiazza il portiere della nazionale svizzera Benaglio, è perfetta. Poi comincia la girandola delle sostituzioni. Mazzarri, in particolare, regala qualche scampolo di partita a tutti, anche ai ragazzi della Primavera che ha portato in ritiro. Il risultato non cambia. Rimane una buona impressione per quello che il Napoli è riuscito a far vedere.
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