Queens Park Rangers: insulti razzisti a giocatore, abbandonato torneo Under 13
nel milaneseIl club inglese ha deciso di ritirare la sua Under 13 da un torneo che si è giocato nel weekend nel Milanese, a causa di un insulto razzista indirizzato a un proprio calciatore da parte di un avversario della Virtus Verona: “Tolleranza zero verso ogni forma di discriminazione” si legge nella nota ufficiale del QPR. Il club veneto coinvolto smentisce la ricostruzione: “Nessuna evidenza di insulti razzisti”
Il Queens Park Rangers, club londinese che partecipava al torneo Under 13 ‘Winter Cup’ (organizzato da Strikers Agency a Trezzano sul Naviglio, sul campo della Real Trezzano, in provincia di Milano), la notte tra sabato 13 e domenica 14 dicembre ha scelto di ritirarsi e non giocare più, facendo ritorno in Inghilterra L'accusa della società inglese: un insulto razzista da parte di un ragazzo della Virtus Verona nei confronti di un rivale del QPR. Da qui la decisione di lasciare il torneo, presa anche se aveva vinto contro la Virtus Verona e passato il turno, eliminando proprio i veneti. La Virtus Verona nega che ci sia di mezzo un insulto razzista e nessuno -se non le due squadre- era presente in quel momento. L'arbitro non si era accorto di nulla, gli organizzatori non avevano strumenti. E allora la squadra londinese ha preso una decisione in autonomia, abbandonando la competizione. Strikers Agency e Real Trezzano condannano l'accaduto, schierate contro il razzismo.
QPR: “Tolleranza zero verso ogni discriminazione”
Questa la nota pubblicata sul sito del club inglese, a proposito della vicenda: “Il QPR conferma di aver preso la decisione di ritirare i suoi giocatori dalla Winter Cup, un torneo giovanile che si tiene a Milano. Questa decisione è stata presa dopo che uno dei nostri giocatori Under 13 è stato oggetto di insulti razzisti da parte di un avversario al termine della partita di sabato 13 dicembre. Nonostante il passaggio alla fase successiva della competizione, il club ha deciso di non proseguire la sua partecipazione. Il direttore dell'Academy del QPR, Alex Carroll, ha dichiarato: ‘È deplorevole trovarci in una situazione del genere. Offrire ai nostri giovani la possibilità di partecipare a tornei in diversi paesi può essere estremamente vantaggioso per il loro sviluppo. Tuttavia, abbiamo una posizione di tolleranza zero verso ogni forma di discriminazione e adotteremo sempre le misure necessarie per proteggere i nostri giocatori. Siamo incredibilmente orgogliosi del modo in cui i nostri ragazzi hanno gestito una situazione molto difficile”. La squadra è rientrata ieri a Londra.
Virtus Verona: "Nessuna evidenza di insulti razzisti"
La Virtus Verona smentisce "in modo categorico" la notizia di un presunto insulto razzista che sarebbe stato pronunciato da un atleta del Club nei confronti di un avversario del Queen's Park Rangers: "A seguito di una attenta e approfondita ricostruzione interna dei fatti condotta attraverso il confronto diretto con gli atleti e lo staff presente -si legge in una nota della Virtus Verona- Non è emersa alcuna evidenza che confermi la pronuncia di frasi o espressioni a contenuto razzista da parte di un atleta della Virtus Verona. Il Club respinge pertanto con fermezza tali ricostruzioni, ritenendole non corrispondenti alla realtà dei fatti". Il Club "ribadisce con assoluta chiarezza che la lotta a ogni forma di razzismo, discriminazione e intolleranza rappresenta un valore fondante e irrinunciabile. Da sempre - prosegue la nota - la società promuove un'idea di calcio come strumento educativo, di crescita personale e collettiva, fondato sul rispetto, sull'inclusione e sulla tutela dei giovani atleti. La Virtus Verona è quotidianamente impegnata in attività sociali, formative e filantropiche legate all'inclusione, lavorando con il proprio settore giovanile, con le famiglie e con il territorio affinché lo sport rimanga un ambiente sano, sicuro e rispettoso per tutti". Il Club, si legge in conclusione, "continuerà a difendere con determinazione i valori dello sport, della correttezza e della dignità umana, riservandosi ogni ulteriore valutazione a tutela della propria immagine e dei propri tesserati".