Varese sfacciata, il Toro subito a picco
CalcioInizia nel peggiore dei modi il campionato dei granata, sconfitti 2-1 all'Olimpico dalla matricola lombarda. Compatti, aggressivi e veloci: ecco la formula vincente del tecnico Sannino. Fischi dei tifosi di casa durante il minuto di silenzio per Cossiga
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Inizia nel peggiore dei modi il campionato del Torino. I granata sono stati sconfitti 2-1 in casa dal neopromosso Varese, tornato in B dopo 25 anni. Fa festa così la matricola lombarda capace di imporsi con autorità. Compatti, aggressivi, veloci nella manovra, gli uomini di Sannino, che in precampionato avevano sorpreso anche il Milan, hanno dimostrato di essere una squadra vera e collaudata. Al contrario, il Toro una squadra ancora non lo è. Ha pesato certamente l'assenza di Bianchi, ma sono ancora troppi i punti interrogativi della formazione di Lerda. A partire dal gioco (inesistente per tutto il primo tempo) e dalla carenza di idee del centrocampo, per proseguire con gli impacci della difesa. Di buono ci sono il convincente debutto del neoacquisto Sgrigna e la reazione della ripresa, in cui i granata hanno provato, più con la forza dei nervi che con la manovra, a raggiungere il pareggio. Recriminando pure in pieno recupero per un tocco di mani in area di Camisa su cross dello stesso Sgrigna.
Succede tutto nel primo tempo: Buzzegoli trova il vantaggio su punizione, mentre il raddoppio arriva con una stupenda azione Carrozza-Corti-Neto Pereira, finalizzata dal brasiliano appostato a centro area. Il Toro accusa il colpo, ma trova in pieno recupero con Obodo il gol prezioso che riapre la partita. In avvio di ripresa Cellini sfiora il terzo gol, mentre i granata recriminano per un tocco di mani in area lombarda in pieno recupero. Ma il risultato non cambia più.
Il Torino ha però perso anche sugli spalti, con i tifosi che hanno accompagnato con fischi il minuto di silenzio in memoria del presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, che ha preceduto l'inizio della partita. Con le due squadre radunate al centro del campo, la curva granata ha fischiato e scandito cori contro le forze dell'ordine e la tessera del tifoso. Il resto del pubblico presente allo stadio Olimpico di Torino ha invece applaudito.
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Inizia nel peggiore dei modi il campionato del Torino. I granata sono stati sconfitti 2-1 in casa dal neopromosso Varese, tornato in B dopo 25 anni. Fa festa così la matricola lombarda capace di imporsi con autorità. Compatti, aggressivi, veloci nella manovra, gli uomini di Sannino, che in precampionato avevano sorpreso anche il Milan, hanno dimostrato di essere una squadra vera e collaudata. Al contrario, il Toro una squadra ancora non lo è. Ha pesato certamente l'assenza di Bianchi, ma sono ancora troppi i punti interrogativi della formazione di Lerda. A partire dal gioco (inesistente per tutto il primo tempo) e dalla carenza di idee del centrocampo, per proseguire con gli impacci della difesa. Di buono ci sono il convincente debutto del neoacquisto Sgrigna e la reazione della ripresa, in cui i granata hanno provato, più con la forza dei nervi che con la manovra, a raggiungere il pareggio. Recriminando pure in pieno recupero per un tocco di mani in area di Camisa su cross dello stesso Sgrigna.
Succede tutto nel primo tempo: Buzzegoli trova il vantaggio su punizione, mentre il raddoppio arriva con una stupenda azione Carrozza-Corti-Neto Pereira, finalizzata dal brasiliano appostato a centro area. Il Toro accusa il colpo, ma trova in pieno recupero con Obodo il gol prezioso che riapre la partita. In avvio di ripresa Cellini sfiora il terzo gol, mentre i granata recriminano per un tocco di mani in area lombarda in pieno recupero. Ma il risultato non cambia più.
Il Torino ha però perso anche sugli spalti, con i tifosi che hanno accompagnato con fischi il minuto di silenzio in memoria del presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, che ha preceduto l'inizio della partita. Con le due squadre radunate al centro del campo, la curva granata ha fischiato e scandito cori contro le forze dell'ordine e la tessera del tifoso. Il resto del pubblico presente allo stadio Olimpico di Torino ha invece applaudito.
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